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venerdì 21 gennaio 2022

Capodanno in piazza Duomo

Le denunce delle ragazze, provenienti da diverse parti d'Italia ed alcune straniere, continuano ad aumentare ed aumentano anche i numeri dei “bravi ragazzi” che volevano solo divertirsi. 

I fatti e le loro dinamiche, dopo un primo momento di denunce fatte prevalentemente dal mondo delle donne, sono emersi dalle nebbie milanesi e si apre il dibattito.

Gruppi di giovani ragazzi, approfittando dei festeggiamenti rumorosi di fine anno, in piazza Duomo ed in altri luoghi del centro, fanno violente scorribande. Isolano, circondano, rapinano, strappano i vestiti, denudano e palpeggiano alcune ragazze, le tirano per le bracciae per le gambe, lanciandole per aria come fossero dei palloni. “Bravi ragazzi” che volevano divertirsi in tempi di covid.

Terribile! Inammissibile!

Possiamo immaginare cosa abbiano provato le ragazze finite nel gorgo di corpi e mani di uomini che fra urla e canti usano il loro corpo, denudato, come giocattolo. La violenza manifestata in piazza Duomo segue una lunga scia di violenza di un maschilismo aggressivo che non ha alcuna forma di rispetto per le donne.

Il pensiero corre  immediatamente al capodanno di Colonia poi arrivano le bambole gonfiabili portate piazza da uomini pubblici ed usate come clave per colpire le donne avversarie, le ragazze violentate da gruppi di giovani uomini per ore nelle ricche ville, a cominciare dal Circeo, le giovani donne “oggetto dei desideri” di uomini adulti, le donne violentate e molestate prima sui luoghi di lavoro e poi sui treni mentre rientrano a casa dal lavoro. 

Per non parlare delle donne che quotidianamente subiscono violenza nelle loro case e dei femminicidi che giorno dopo giorno continuiamo a contare...

Sono gli effetti di un patriarcato i cui “cattivi maestri” continuano a trasmettere alle nuove generazioni l'idea che gli uomini possono usare il corpo delle donne a proprio piacimento. 
Ed i giovani discepoli si esercitano per rispondere alle aspettative dei maestri... 

E' necessario agire urgentemente.

Non basta la repressione e la condanna dei colpevoli che pur ci vuole, serve prevenire.

Bisogna garantire sicurezza nelle città. Non è possibile che le donne, anche nelle civilissime civiltà occidentali, debbano vivere con la paura di essere molestate, aggredite e violentate, di notte e pure di giorno.

E bisogna attivare percorsi educativi ad ampio raggio per scardinare pregiudizi e stereotipi che sono radicati nel profondo della nostra cultura per non dover assistere a paradossali fenomeni apparsi recentemente in aree orientali dove giovani uomini arrabbiati attaccano durante le manifestazioni le donne  accusate di “misoginia” (???) e pensano così di sradicarei pochi diritti da loro conquistati. 

Serve un vento che porti spore di cambiamento: rispetto, libertà, sicurezza, parità, giustizia, umanità per donne e uomini di tutto il mondo.

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