Soraya Post, 57 anni,
leader del partito femminista svedese eletta a Bruxelles
(Reuters/Suslin)
«Le femministe al
posto dei razzisti». Con questo slogan, il partito svedese
«Iniziativa
Femminista» ha combattuto la sua campagna
elettorale per le Elezioni europee. Riuscendo a raggiungere domenica
un risultato storico per la Svezia e per tutta l'Europa. Per la prima
volta infatti una femminista entra nel Parlamento di Bruxelles, dopo
avere raccolto la cifra record del 5,3% dei voti. «Dimostreremo a
tutti che un nuovo modo di fare politica è possibile», ha scritto
su Twitter Soraya Post, 57 anni, leader del gruppo, attivista per i
diritti umani e «supereroe antirazzista», come lei stessa si
definisce. Di fronte ai suoi supporter, dopo i risultati, non ha
trattenuto l'emozione: «Oggi abbiamo fatto la storia, lo sapete
vero? Ci siamo riuscite grazie alla forza dell'amore». Un successo
ancora più clamoroso visto che il gruppo non ha ricevuto fondi
pubblici. Candidati e attivisti hanno raccolto i loro voti casa per
casa, in mezzo alla gente. «Se riuscite a mettere insieme almeno 15
persone interessate a quello che diciamo e a quello che vogliamo fare
a Bruxelles, verremo noi da noi». Così le donne e gli uomini di
Feministiskt initiativ si
sono fatti largo tra i big. Raggranellando voto su voto e volando
verso la vittoria.
«L'obiettivo: portare il punto di vista delle donne a Bruxelles»
Aborto, parità di retribuzione a prescindere da
genere, età e etnia sono stati i punti su cui il partito più si è
speso in questa campagna elettorale. E poi: un maggiore impegno per
l'uguaglianza di genere e i diritti degli omosessuali e contro le
discriminazioni. «Il Parlamento europeo deve fare uno sforzo»,
aveva detto qualche giorno fa Soraya
Post in un'intervista al New
York Magazine. Una battaglia anche
personale, considerata la sua storia personale. Nata in una famiglia
rom, «per molti anni ho vissuto come cittadina di serie B. Quando il
partito femminista (che esiste dal 2005), le ha chiesto di candidarsi
e ha accettato con entusiasmo. «Il femminismo deve diventare parte
integrante di tutte le politiche europee, a cominciare dal budget per
esempio. Voglio combattere per migliorare la situazione dei rom e per
far questo bisogna essere dove si decide, nei palazzi del potere. Non
appena sarò eletta mi metterò al lavoro».
Nessun commento:
Posta un commento