Calano furti, rapine e omicidi, ma non quelli con vittime le donne. In crescita anche i delitti via web legati a pedopornografia, adescamento, truffe, revenge porn. I dati diffusi dalla Polizia di Stato
Diminuiscono gli omicidi, ma niente ferma l’aumento dei femminicidi. È questa la drammatica fotografia dell’ultimo anno in Italia, quello del Covid, per quanto riguarda l’omicidio di donne.
Femminicidi in aumento
Nel 2020, anche a causa della pandemia, è avvenuta una riduzione dei reati rispetto al 2019, soprattutto quelli contro il patrimonio e la persona, come furti, rapine e ricettazione, lesioni, percosse e violenze sessuali.
La brutta notizia è che però sono cresciuti i femminicidi: a febbraio, già l’Istat confermò nel suo report sulla criminalità in Italia che, nel primo semestre 2020, gli assassini di donne erano stati pari al 45% del totale degli omicidi, contro il 35% dei primi sei mesi del 2019, e raggiungendo il 50% durante il lockdown nei mesi di marzo e aprile 2020. Con un elemento molto preoccupante che vedeva le vittime uccise principalmente in ambito affettivo e familiare (90% nel primo semestre 2020) e da parte di partner o ex partner (61%).
Femminicidi in aumento: quasi tutti in ambito familiare
Ora ci sono anche i dati sulla diffusione del crimine diffusi dalla Polizia: dei 275 omicidi commessi, infatti, 113 sono stati a danno delle donne (nel 2019 erano 111) e 144 in ambito familiare o affettivo. Tra questi ultimi 99 vittime erano di sesso femminile, 67 sono commessi da partner o ex partner.
Reati telematici
Tra i reati in aumento ci sono quelli informatici, in particolare la pedopornografia e il revenge porn: l’attività d’indagine del Centro nazionale per il contrasto della pedopornografia on line (Cncpo) ha analizzato 3.243 casi e indagato 1.261 soggetti. Dei contenuti analizzati, 34.120 siti web, 2.446 hanno trovato posto nella black list per inibirne l’accesso dal territorio italiano.
Adescamento online
Il dato più allarmante è l’adescamento online, con 401 eventi trattati e un incremento di vittime d’età compresa tra 0-9 anni. 118 i minori denunciati all’Autorità Giudiziaria per condotte delittuose riconducibili al fenomeno del cyberbullismo.
Per quanto riguarda il contrasto dei reati contro la persona perpetrati sulla Rete: 1.772 casi analizzati con l’arresto di 10 persone e 378 soggetti indagati, responsabili di aver commesso estorsioni a sfondo sessuale, stalking, molestie, minacce e ingiurie.
Revenge porn e incitamento all’odio
Risulta in costante aumento l’attività di contrasto al revenge porn, con 126 casi e 59 indagati. Molta attenzione è stata data anche al contrasto dei reati d’incitamento all’odio. Si registra la continua crescita delle truffe on line, con oltre 93.300 segnalazioni ricevute e trattate che hanno consentito di indagare 3.860 persone.
Cyberterrorismo
Sono inoltre stati gestiti 509 attacchi a sistemi informatici di strutture nazionali di rilievo strategico, 69 richieste di cooperazione nel circuito High tech crime emergency e avviato 103 indagini con 105 persone indagate. Intensa l’attività di prevenzione con la diramazione di 83.416 alert.
In materia di cyberterrorismo sono state denunciate 18 persone, di cui una tratta in arresto. Sono stati, altresì, visionati 37.081 spazi web, per individuare contenuti di propaganda islamica, in 85 casi sono stati rilevati contenuti illeciti. Particolare attenzione è stata rivolta al fenomeno della disinformazione, amplificato dall’emergenza Covid-19, che ha visto la proliferazione delle fake news, a fronte delle quali sono stati predisposti 137 specifici alert.
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