Uccise a coltellate all'inizio della primavera
Sara per strada, alla fermata dell'autobus. Ilaria in casa e poi buttata in un dirupo dentro una valigia. Ancora, ancora...
Diminuiscono gli omicidi, rimane immutato il numero dei femminicidi, fenomeno preoccupante perché profondo e radicato. Violenze estreme, inumanità.
E' pazzesco, insopportabile!
Una recente legge introduce nel Codice Penale il reato di femminicidio [termine che fino a poco tempo fa veniva da molte parti contestato] e dà nome ad un omicidio “commesso come atto di discriminazione o di odio verso la persona offesa in quanto donna o per reprimere l'esercizio dei suoi diritti o delle sue libertà o, comunque, l'espressione della sua personalità” che viene punito con il carcere a vita.
E' un buon punto di partenza.
L'approccio penale è un aspetto, la risposta ad un atto già avvenuto, ma serve continuare il percorso. Bisogna risalire alle cause che scatenano la violenza maschile sulle donne anche perché il fenomeno coinvolge sempre più frequentemente giovani uomini.
Serve la prevenzione. Non ci stanchiamo di dire che bisogna educare all'affettività, alla gestione dei sentimenti e delle emozioni, alla sessualità che nulla ha a che fare con il fantasma del gender che viene sventolato ogni qualvolta si dice che nell'educazione devono essere coinvolte le scuole.
Serve cambiare quella cultura che viene da lontano secondo cui agli uomini tutto è dovuto, hanno diritto ad avere qualunque cosa vogliano, donne comprese, cultura che crea uomini incapaci di accettare di essere lasciati o rifiutati e trasformano il dolore di un abbandono o di in rifiuto in odio e rabbia che può generare la violenza omicida.
E' un compito faticoso in un momento in cui all'orizzonte sono comparsi uomini che si considerano padroni del mondo e hanno come modello una società “mascolina” e patriarcale, in cui la forza e la violenza sono normali strumenti di governo.
Ma sappiamo che ci sono “uomini che stanno dalla parte giusta” sempre più numerosi, convinti che bisogna destrutturare stereotipi e costruire nuovi modelli di uomini liberati dalle idee del possesso e del controllo retaggio di arcaici condizionamenti.
Bisogna accompagnare alle necessarie parole i fatti ed attivare azioni strutturali, fare sistema Istituzioni e società civile, uomini e donne, ragazze e ragazzi insieme perché questa realtà è insopportabile ed inaccettabile.