martedì 19 marzo 2024

I nuovi papà chiedono il congedo per stare con i figli: triplicate le richieste di SIMONA SIRIANNI

Se nel 2013 erano 51.745 nel 2023 sono diventati 172.797. Un dato molto importante vista l'importanza di condividere le responsabilità tra madri e padri per impedire che la donna sia obbligata a dimenticarsi la carriera

Non più solo mamme tra culle, biberon e pannolini: sempre più papà scelgono di restare a casa ad accudire i figli appena nati. E questo succede, secondo Save the Children che ha diffuso una ricerca su dati Inps in occasione del 19 marzo, festa del papà, grazie alla legge sui congedi parentali. Se nel 2013, infatti, poco meno di 1 padre su 5 aveva chiesto il congedo, nel 2022 il tasso di utilizzo del congedo di paternità è più che triplicato. Un dato molto importante vista l’importanza di condividere le responsabilità tra madri e padri per impedire che la maternità continui a essere ostacolare le donne che vogliono lavorare.

Com’è cambiato il congedo di paternità

Qualcosa, quindi, si muove nell’universo della paternità, anche se sono ancora le donne a dover rinunciare alla carriera o addirittura al posto di lavoro perché il carico di cura è sempre in maniera del tutto sbilanciata sulle loro spalle. Lo squilibro di genere tra i due genitori nella cura dei figli c’è sempre, ma i dati mostrano che oggi, i padri che usufruiscono del congedo di paternità a dieci anni dalla sua introduzione, sono ben 172.797 rispetto ai 51.745 del 2013, con poche differenze a seconda che si tratti di genitori del primo (65,88%), secondo o successivo figlio (62,08%). Questo è dovuto anche ai vari cambiamenti che la misura ha avuto negli anni: all’inizio, infatti, prevedeva un solo giorno obbligatorio e due facoltativi, attualmente ne garantisce 10 obbligatori e uno facoltativo ed è fruibile tra i due mesi precedenti e i 5 successivi al parto.

Chi ne usufruisce di più

L’aumento di chi fa richiesta di questo diritto all’astensione lavorativa si registra in tutta Italia, ma al Sud il tasso si abbassa molto, rispetto al Nord. I numeri più elevati di chi ne usufruisce, superiori all’80%, si registrano nelle province di Bergamo, Lecco, Treviso, Vicenza e Pordenone. A utilizzare maggiormente il congedo sono gli uomini nelle fasce d’età comprese fra i 30 e i 39 anni e fra i 40 e i 49. Inoltre, è più probabile che il padre usufruisca del congedo di paternità se lavora in aziende medio-grandi.

Chi ha un contratto vero lo chiede di più

Purtroppo, esistono delle disuguaglianze e queste dipendono dal tipo di contratto che si ha. Tra coloro che hanno un contratto di lavoro più stabile le richieste sfiorano il 70%, tra quelli con contratto a tempo determinato scende al 35,95%, mentre tra gli stagionali arriva solo al 19,72%. Per quanto riguarda le fasce di reddito, invece, l’utilizzo del congedo di paternità è più diffuso tra i padri con un reddito compreso fra i 15mila e i 28mila euro (73,3%) e fra quelli con reddito superiore a 28mila euro e inferiore a 50mila (85,68%). Salendo ancora la correlazione si interrompe. Permettersi nido e baby sitter aiuta.

Verso una maggiore condivisione di responsabilità

Il coinvolgimento dei padri nella cura dei figli, quindi, sembra stia cambiando anche in Italia: per sostenere questo cambiamento, però, sostiene Giorgia D’Errico, Direttrice Affari pubblici e Relazioni istituzionali di Save the Children, è necessario andare nella direzione di un congedo di paternità per tutti i lavoratori, non solo i dipendenti fino ad arrivare all’equiparazione con il congedo obbligatorio di maternità. Coinvolgere e incoraggiare i nuovi padri nella piena condivisione della cura dei figli, è al momento l’unico modo di eliminare uno de più tanti ostacoli che ancora oggi bloccano lo sviluppo professionale delle madri nel mondo del lavoro.

https://www.iodonna.it/attualita/famiglia-e-lavoro/2024/03/18/congedo-paternita-per-stare-con-i-figli-triplicate-le-richieste/?fbclid=IwAR1q9HFvZzfnhh9XhhjJcP9FGaoiViob2ifFng7O0LP5rU0EAPgmCec6quE

Le donne attorno ai Monumenti alla Pace

“I saperi ed il saper fare delle donne” alla base della manifestazione di domenica 17 marzo a Corsico

 

Ventunesimodonna, le donne di Itaca, di Anpi, dell'Amministrazione Comunale e cittadine di Corsico hanno messo a disposizione le loro competenze “I saperi ed il saper fare delle donne ” per dare voce alla Pace, un bene prezioso devastato da uomini di potere e terroristi.

Costruzioni di gru origami durante il Laboratorio gestito da Antonella Prota Giurleo, Yuko Takeda ed Elena Giberti a cui hanno partecipato con grande entusiasmo bambine, bambini, adulte e adulti.

La mostra “Donne di Pace”. Donne insignite del Premio Nobel per la Pace e Movimenti  di Donne per la Pace elaborata da ventunesimodonna.

Canzoni e poesie selezionate da Valentina Ferrari, attrice e cantante.

Alunne e alunni che ragionano di Pace.

Le studentesse di Itaca, la scuola di italiano per stranier*, con le Donne Nobel di Pace.

Le dipendenti comunali alle prese con delibere e aspetti tecnici.

Fili annodati, ricerca di contatti, condivisioni hanno reso possibile l'Inno collettivo alla Pace.

La coreografia. Gru depositate davanti al Monumento, disegni di Pace di alunn* sui cespugli, bandiere della Pace che sventolano, la Mostra “Donne di Pace” su una parete, l'angolo del Concerto di Pace.

Le donne delle associazioni leggono brani per raccontare il ruolo delle donne costruttrici di Pace, i saluti di Chiara Pellegrini la scultrice che ha ideato l'installazione “ Omeostasi di Pace”, un gruppetto di alunn* recita poesie di Pace, le alunne di Itaca leggono i pensieri delle Donne Nobel di Pace, i saluti dell'assessora Angela Crisafulli per l'Amministrazione Comunale.

E poi nell'angolo del Concerto il canto e le poesie di Valentina Ferrari che ha emozionato ed ammaliato il pubblico.

E non sono mancati gli uomini: Carlo Zerri per l'accompagnamento musicale, Gianluca Vitali per la strumentazione e alcuni tecnici del Comune.

La conclusione con l'esposizione dello striscione CESSATE IL FUOCO con la voce di Valentina Ferrari che  legge l'appello delle donne israeliane e palestinesi.

Le gru, salutate dalle colombe simboli di Pace del Monumento di Corsico, voleranno verso il Memoriale di Pace di Hiroshima in ricordo di Sadako, la bambina dalle Mille gru, vittima delle radiazioni della bomba atomica e di tutte le bambine e di tutti i bambini vittime della follia della guerra.




domenica 10 marzo 2024

Il nostro 8 marzo

Ecco un puzzle delle iniziative che ci vedono presenti per la Giornata internazionale della donna. 

Abbiamo aderito nei giorni scorsi allo sciopero delle donne e ai momenti organizzati dall'Amministrazione Comunale c/o il saloncino La Pianta.

Per i prossimi giorni  segnaliamo lo spettacolo teatrale “Stai Zitta” tratto dall’omonimo libro di Michela Murgia al cinema/teatro Cristallo di Cesano Boscone in programmazione per lunedì 11 marzo e il film “Past Lives “ in programmazione venerdì 15 marzo ai quali aderiamo insieme alle amiche del Circolo Donne Sibilla Aleramo di Cesano Boscone e Demetra Donne di Trezzano sul Naviglio.
 
Il momento Clou di questo 8 marzo sarà per noi l’iniziativa “Donne di Pace” che si svolgerà nel prossimo fine settimana in due momenti : sabato 16 nel pomeriggio col laboratorio di origami e domenica 17 nel pomeriggio con reading letterario e musicale davanti al monumento della Pace 

Che sia per  tutte noi “Buon 8 marzo dal 9 in poi”




8 MARZO PER DIFENDERE I DIRITTI

LIBERE DI SCEGLIERE

Un mondo
Nella Costituzione viene inserito un articolo che norma il diritto all'interruzione volontaria di gravidanza (Ivg) con la maggioranza parlamentare necessaria (780 a favore, 72 contro) per modificare la Costituzione .
E' la Francia. Sulla Torre Eiffel scintilla la scritta “Il mio corpo, la mia scelta”.


Un altro
Una legge, la 194, messa in discussione con un referendum, lentamente svuotata nella sua attuazione [obiezioni di coscienza, chiusure di Consultori pubblici, riduzione di fondi e personale, disinformazioni], viene ancora attaccata pesantemente.
In questa legge la proposta di inserire un comma all'articolo 14 che obbliga la donna che intende interrompere la gravidanza ad ascoltare il “battito del cuore” del feto [in realtà un sistema cardiovascolare fetale sviluppato].
E' quella parte dell'Italia che “non rispetta le scelte delle donne” e attiva un'ennesima battaglia sul corpo delle donne.

La nostra scintillante scritta “Non si torna indietro”.

giovedì 7 marzo 2024

Rettrici d’Italia: ecco chi sono le 12 magnifiche di GABRIELLA CANTAFIO E CRISTINA LACAVA

Le rettrici sono ancora poche, ma agguerrite, e decise a sostenere la crescita delle ragazze, insieme a quella dei loro atenei. A iO Donna spiegano come

L’ ultimo rapporto “Analisi di genere” dell’Anvur, l’agenzia di valutazione dell’università, conferma che le donne partono in testa, poi rallentano e si fermano nella loro carriera accademica: ogni anno le matricole di sesso femminile sono il 55 per cento, le laureate il 57, al dottorato uomini e donne si pareggiano. Da qui, la forbice: le associate sono il 42,3, le ordinarie il 27. In cima alla classifica, 12 donne su un totale di 85 rettori. Poche, certo. Ma la novità è che da qualche mese al vertice della Crui, la Conferenza che li rappresenta, si è insediata una donna, Giovanna Iannantuoni, rettrice di Milano Bicocca.

Per Iannantuoni, «Il Gender Gap negli atenei e sul mercato del lavoro è una delle questioni prioritarie nel nostro Paese: abbiamo più donne iscritte e laureate ma la carriera non è per tutte. Serve un cambiamento culturale: promuovere fin dall’infanzia attività per raccontare ai più piccoli storie di donne coraggiose che hanno realizzato i loro sogni senza sacrificare qualcosa della vita. L’empowerment femminile passa anche attraverso l’incremento delle politiche attive di Welfare per favorire il lavoro delle donne, tema centrale per la Crui, così come la promozione in tutti gli atenei di sportelli antiviolenza e di servizi che consentano alle donne di sentirsi accolte e tutelate nel denunciare episodi di molestie e violenze». Per capire meglio chi sono, cosa intendono fare per la loro comunità e in particolare per sostenere le studentesse, abbiamo intervistato le 12 rettrici, ponendo loro le stesse domande.

Eccole: 1. Il suo percorso 2. L’università che vorrei 3. L’obiettivo concreto del mio mandato 4. Che cosa possiamo fare perché le studentesse trovino un ambiente sereno e ugualitario

Tiziana Lippiello, Ca’ Foscari, Venezia: 

1. Ho studiato Lingue e letterature orientali a Venezia e sono stata all’università di Pechino e Shangai e in Olanda, dove ho conseguito il dottorato di ricerca. Rientrata a Venezia,mi sono laureata e ho proseguito la carriera in quest’ateneo, in cui sono diventata professoressa ordinaria di Lingua cinese classica e, dal 2020, rettrice.

2. Sogno un’università che continui a costruire ponti. Aperta alla città, al mondo, alla società, per promuovere il dialogo interculturale e interreligioso.

3. Abbiamo avviato progetti per incrementare gli spazi e rendere l’ateneo un campus. Inoltre, per il 700° anniversario della morte di Marco Polo è stato istituito il Comitato Nazionale per le celebrazioni, di cui faccio parte.

4. Siamo la prima università italiana ad aver ottenuto la certificazione per la parità di genere Uni/PdR 125:2002. Promuoviamo il progetto LEI Leadership, Energia, Imprenditorialità – per favorire l’occupabilità delle giovani donne e rafforzare il loro ruolo sociale ed economico nel mondo.

Giovanna Iannantuoni, presidente della Crui e rettrice dell’università di Milano Bicocca

1. Mi sono laureata in Discipline economiche e sociali alla Bocconi e ho conseguito un dottorato in Economics all’università Cattolica di Louvainla – Neuve, in Belgio. Dopo un periodo di insegnamento all’estero, dal 2006 sono diventata docente di Economia politica a Milano – Bicocca. Dal 2015 sono stata presidente della scuola di dottorato e nel 2019 mi sono candidata come rettrice.

2. Ritengo necessario rendere il sistema universitario leader culturale e scientifico del Paese. Lo possiamo fare innovando la didattica, lavorando con i privati per avere impatto tecnologico,facendo conoscere quello che accade negli atenei ai cittadini. Inoltre vorrei un sistema di reclutamento legato più ai risultati che ai concorsi.

3. In questi anni Milano Bicocca è cresciuta nel numero di studenti (38mila), nell’offerta formativa (80 corsi di studio), anche post laurea con la creazione della Bicocca Academy, la scuola dell’Alta formazione, e nella qualità della ricerca (396 contratti di ricerca attualmente attivi con 351 aziende ed enti privati per un valore di oltre 11 milioni di euro). Per il futuro l’ateneo intende investire ancor più nel rapporto con il territorio. Attraverso il progetto MUSA, finanziato dal Ministero dell’università nell’ambito del Pnrr, trasformerà l’area metropolitana milanese in un ecosistema di innovazione per la rigenerazione urbana.

4. Le università possono diffondere una cultura improntata al rispetto e al contrasto di ogni forma di molestia. Sono importanti percorsi formativi per tutte le componenti. È fondamentale inoltre garantire l’ascolto e l’accoglienza, con iniziative concrete come l’introduzione di sportelli antiviolenza.La nostra università ci sta già lavorando.

Alessandra Petrucci, rettrice dell’università di Firenze.

. Mi sono laureata in Ingegneria civile a Firenze, dove ho iniziato la carriera accademica come ricercatrice, poi professoressa di statistica sociale. Sono stata direttrice di dipartimento,componente del Senato accademico e membro del Cda. Dal 2021 sono alla guida dell’università.

2. Vorrei un ateneo attento e concreto, che metta al centro competenza, coinvolgimento e trasparenza, con lo sguardo alla sostenibilità e allo sviluppo economico e tecnologico. Sogno un’università che attiri e formi capitale umano giovane, internazionale e qualificato.

3. Mi sono impegnata per semplificare le procedure formali. Così riusciamo a ottimizzare l’offerta didattica, l’accesso allo studio e lo sviluppo della ricerca. Reputo importante stabilire un patto generazionale tra pubblico e privato per incoraggiare investimenti di supporto a opportunità formative.

4. Utilizziamo il linguaggio di genere, attiviamo la carriera alias per studenti transgender, abbiamo borse di studio per studentesse Stem, la Consigliera di fiducia e uno sportello che garantisce pari opportunità. Promuoviamo anche gesti semplici, come l’affissione del numero anti violenza sulle porte dei bagni.

Sabina Nuti, rettrice della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.

1. Laureata in Scienze Politiche a Pisa, grazie a una borsa di studio ho frequentato l’Mba in Bocconi, che mi ha fatto scoprire la matematica e l’utilizzo dei numeri. Qui ho proseguito le mie ricerche fin quando ho iniziato a collaborare con la Scuola Superiore Sant’Anna, dove ho fondato il laboratorio Management e Sanità e nel 2019 sono diventata rettrice.

2. Una comunità in cui il talento è coltivato e il merito è valorizzato, senza barriere per chi ha un background più debole. Bisogna rendere concreta la mobilità sociale,come stiamo provando a fare con il progetto Me.Mo, acronimo di merito e mobilità sociale.

3. Ho lavorato per migliorare la qualità della formazione e della ricerca di frontiera. Stiamo ampliando gli spazi: grazie all’accordo con il Comune di Pisa, abbiamo acquisito un ex convento che ospiterà circa 70 allievi. Abbiamo attivato un parternariato pubblico e privato per la costruzione di un nuovo polo scientifico che sarà pronto nel 2026.

4. Abbiamo attivato il fondo a sostegno delle giovani ricercatrici, per permettere un rientro precoce dalla maternità.

Antonella Polimeni, rettrice dell’università La Sapienza di Roma. 

1. Sin dall’inizio ho avuto la convinzione che nel mio futuro si dovessero coniugare insegnamento, ricerca e professione medica. È quello per cui mi sono impegnata e che ho realizzato con determinazione e passione, anche grazie al supporto della famiglia. A ciò si aggiungono incarichi come la direzione di Dipartimento, la presidenza della Facoltà di Medicina e Odontoiatria e infine la carica di rettrice.

2. Mi impegno da sempre affinché gli atenei siano uno spazio inclusivo ed accogliente, che risponda alle aspettative di chi la sceglie e sappia formare cittadine e cittadini consapevoli, muniti degli strumenti necessari a incidere nel presente e viverlo da protagonisti.

3. A metà del mio mandato posso dire che tanti impegni presi sono stati raggiunti o sono in fase avanzata di realizzazione. Penso, ad esempio, alla riqualificazione e alla creazione di luoghi per lo studio, all’aumento dei bonus alloggi e delle borse di collaborazione, al rafforzamento degli strumenti per il benessere psico-fisico e per il contrasto alle discriminazioni.

4. Bisogna lavorare con attività formative e orientative. La Sapienza ha attivato un programma di orientamento con centinaia di scuole e ha istituito corsi come quelli in “Gender Studies” e “Politiche e strumenti per la Gender Equality”. Al contempo occorre lavorare per il superamento dei possibili ostacoli alla vita universitaria e al post lauream. Abbiamo il Centro Antiviolenza, il Counselling psicologico, la Consigliera di fiducia e il Comitato unico di garanzia. A ciò si aggiunge il Servizio Placement che supporta la comunità studentesca anche in settori in cui le donne hanno più difficoltà ad emergere.

Paola Inverardi, rettrice del Gran Sasso Science Institute.

1. Laureata a Pisa in Scienze dell’informazione, ho lavorato all’Olivetti finché ho vinto un concorso da ricercatrice al Cnr a Pisa, dove sono rimasta fino al 1994, quando ho preso servizio all’università dell’Aquila come professoressa ordinaria di Informatica. Dal 2022 sono rettrice della Scuola superiore Gran Sasso Science Institute, nata per il rilancio del territorio dopo il terremoto del 2009.

2. Sogno un’università capace di intervenire attivamente nel dibattito sociale imponendo qualità e rigore alla discussione. Così come accaduto durante il Covid in ambito sanitario, dovremmo attivare maggiormente quest’intervento anche per i temi dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale, della sostenibilità dei nostri sistemi di sviluppo, dei cambiamenti climatici.

3. Intendo fornire sostegno a ricercatori e ricercatrici per migliorare la competitività nei progetti di ricerca di punta europei, ma anche per conciliare la vita familiare. Stiamo realizzando nuovi edifici e laboratori, migliorando la qualità della vita nell’istituto anche con aree di ristoro/relax.

4. Il Comitato unico di garanzia, la consigliera di fiducia e i servizi di assistenza psicologica ci consentono di monitorare la qualità dell’ambiente di studio.

Mariagrazia Russo, rettrice di Unint, Roma.

1. Laureata in Lingue alla Sapienza di Roma, dove ho conseguito anche il dottorato e il post dottorato, ho insegnato per 15 anni all’università della Tuscia di Viterbo, finché ho vinto il concorso per professore ordinario all’Unint, dove è iniziata la mia carriera sino a diventare rettrice, a settembre 2023. Non è stato un percorso facile, ma sono fiera di non essermi mai arresa.

2. Sogno e lavoro per un’università inclusiva, capace di adeguarsi ai cambiamenti, che coincida con le aspettative degli studenti e permetta a tutti di studiare indipendentemente dalla classe sociale. Vorrei venisse introdotto un buono accademico da spendere in qualsiasi ateneo.

3. Cerco di rafforzare i contatti con altri Paesi attraverso i valori della pace e della cultura. Quotidianamente mettiamo le nostre competenze a disposizione per una cultura dell’inclusione, offriamo corsi gratuiti di lingua italiana a profughi afghani e ucraini.

4. Abbiamo creato una banca dati che raccoglie tesi sulle questioni di genere e istituito il Centro interdisciplinare di ricerca sulle culture di genere.

Donatella Sciuto, rettrice del Politecnico di Milano.

1. Il mio percorso inizia a Varese, poi ingegneria elettronica al Politecnico di Milano, dottorato negli Stati Uniti e il rientro in Italia per la carriera accademica.Questo per la parte professionale. Credo però che nella vita i percorsi siano tanti e non sempre lineari. Mi riferisco agli insuccessi, agli ostacoli. Lo dico a favore delle giovani donne che hanno ancora tanta strada davanti a sé.Una cosa non accetto: le scorciatoie.

2. L’università che vorrei è quella che vivo al Politecnico: aperta,inclusiva,internazionale. Dove ciò che conta è il talento, la determinazione, l’impegno indipendentemente da chi sei. Ci stiamo lavorando. Non è un sogno, è un progetto. Da ingegnere ho bisogno di sapere che le aspirazioni possano tradursi in qualcosa di concreto.

3. “Non continuo sibi vivit, qui nemini”, Chi non vive per nessuno non vive nemmeno per sé (Seneca). Mi sono prefissata di servire una grande istituzione, di farlo come modello per tante ragazze, che se vogliono possono fare la differenza. Il mio mandato ha un grande obiettivo, quello della sostenibilità, che significa affrontare le grandi sfide tecnologiche in modo responsabile, e quello della riduzione delle disuguaglianze.Nel caso del genere, il traguardo che mi sono data da qui al 2025, a metà mandato, è portare al 40 per cento la rappresentanza femminile tra i ricercatori in ingresso e al 30 i corsi con studenti in equilibrio di genere,cioè per metà ragazzi e per metà ragazze.

4. Le università possono dare strumenti come le borse di studio. Lo abbiamo fatto con Girls@polimi per incentivare la presenza dove le donne sono meno del 15 per cento (ingegneria meccanica,informatica) e spesso non osano. Possono, come già fanno, educare le loro comunità al rispetto. Possono dare servizi di supporto,dal Welfare all’ascolto psicologico, dalle iniziative di mentoring a quelle imprenditoriali.

Giovanna Spatari, rettrice dell’università di Messina. 

1. Il mio percorso è iniziato in quest’università, dove mi sono laureata, ho conseguito la specializzazione in Ematologia e in Medicina del Lavoro e ho intrapreso la carriera accademica, affiancando l’attività di ricerca soprattutto nell’ambito della Società Italiana di Medicina del Lavoro, di cui sono presidente.

2. Sogno un’università incentrata sui bisogni degli studenti e aperta al territorio. Mi sono insediata da soli 4 mesi, ma vorrei promuovere interazioni multiculturali per consentire ai giovani di abbattere le barriere che si frappongono alle loro aspirazioni.

3. Stiamo ampliando l’offerta formativa per garantire una formazione che punti all’eccellenza e sia a km 0, così da non dover far gravare sulle famiglie i costi, talvolta eccessivi, di un percorso di studi fuori sede. Mi impegnerò anche per l’efficientamento delle infrastrutture telematiche e il potenziamento digitale delle attività a servizio di docenti e studenti del nostro ateneo.

4. Nella sede centrale dell’ateneo abbiamo creato la Stanza Rosa; le neomamme possono allattare e conciliare i tempi di studio o lavoro con quelli della vita familiare. Inoltre abbiamo un fondo di supporto per la prosecuzione dell’attività di ricerca durante la maternità.

Manuela Ceretta, rettrice dell’università della Val d’Aosta.

1. Mi sono laureata in Filosofia alla Statale di Milano, poi ho fatto il dottorato a Torino, dove sono diventata ricercatrice e poi professoressa. Ho sempre ritenuto che, al fianco della attività di ricerca e didattica, fosse importante contribuire alla gestione dell’istituzione accademica. Da poco meno di un anno sono rettrice dell’università della Valle d’Aosta.

2. Sogno un’università seria, curiosa e coraggiosa. Capace di testimoniare col proprio operato il valore dell’impegno e l’importanza dei saperi scientifici.Aperta alle trasformazioni scientifiche, storiografiche, sociali e tecnologiche, consapevole della propria autorevolezza.

3. Miro a rinnovare l’offerta didattica attivando nuovi corsi di studi su intelligenza artificiale e innovazione sociale, cambiamento climatico e rischi geologici. Per gli studenti – atleti, avvieremo il programma Dual Career che permette di conciliare attività agonistica e carriera universitaria.

4. Dal 2023, il nostro ateneo applica il Codice di condotta per la tutela della dignità e la prevenzione di discriminazioni e molestie. Abbiamo attivato un servizio di counseling psicologico e a breve prenderà servizio la Consigliera di fiducia.

Daniela Mapelli, rettrice dell’università di Padova.

1. Sono nata a Lecco, Padova mi ha accolto a metà degli anni Ottanta; sono stata attratta da quella psicologia sperimentale che vedeva la città del Santo come avanguardia. Insegno Neuropsicologia e Riabilitazione Neuropsicologica. Sono la prima rettrice donna in 800 anni di storia.

2. Inclusiva, equa, rispettosa dell’ambiente, in una parola: giusta.

3. Stiamo aumentando il numero di corsi di studio internazionali, arrivati a 46, per attirare ancor più studenti dall’estero, ormai già il 10 per cento del totale. Si sta avviando un importante progetto sull’apprendimento permanente, con l’erogazione di microcredenziali per professionisti. Incremento dei laureati e degli adulti coinvolti nell’apprendimento permanente sono le due grandi sfide che ci pone l’Europa. Allo stesso tempo siamo sempre più competitivi, grazie ad azioni mirate nell’ambito della ricerca, già di altissimo livello.

4. Stiamo migliorando il gap di donne nelle posizioni apicali grazie a progetti ad hoc, così come stiamo aumentando le studentesse ai corsi Stem. Siamo attentissimi al benessere fisico e psicologico: nel 2023 sono state organizzate 70 iniziative dedicate a benessere ed esercizio fisico, alcune aperte anche alla cittadinanza. Abbiamo tre organi di tutela (Comitato unico di garanzia, consigliera di fiducia, difensora civica) e lo strumento del whistleblowing, che garantisce l’anonimato delle segnalazioni. E,nel 2023 il Centro di ateneo dedicato ai servizi psicologici ha erogato più di 12.800 prestazioni, gratuite per gli studenti, a costo minimo per i dipendenti.

Laura Ramaciotti, rettrice dell’università di Ferrara.

1. Dopo la laurea in Economia a Bologna, ho incontrato quello che poi è diventato il mio “maestro”, il prof. Patrizio Bianchi. Ai tempi stava lavorando per dar vita al Dipartimento di Economia e management di Ferrara, che ho avuto l’onore di dirigere dal 2018 fino al 2021, anno dell’elezione a rettrice. In questi 20 anni, ho partecipato allo sviluppo di progetti che ora rappresentano realtà consolidate.

2. Sogno un’università che rafforzi le politiche per la valorizzazione della ricerca pubblica e della Terza Missione, ovvero delle attività di economia per la scienza e delle dinamiche di OpenScience,all’insegna del dialogo,del rispetto reciproco e del riconoscimento delle competenze.

3. Intendiamo ampliare la rete di collaborazioni con istituzioni, organizzazioni e imprese. Stiamo migliorando la vivibilità degli spazi e la semplificazione e digitalizzazione dei servizi. Miriamo a ottimizzare le condizioni in cui operano i ricercatori, favorendo l’interdisciplinarità e il dialogo tra le culture.

4. Chiunque studi o lavori da noi e ritenga di avere subito atti lesivi può rivolgersi alla Consigliera di fiducia. Abbiamo, inoltre, attivato il servizio di counseling psicologico “Da soli mai”, per favorire l’equilibrio psicofisico.

https://www.iodonna.it/attualita/costume-e-societa/2024/03/07/rettrici-atenei-universita-italia-dodici-magnifiche/?fbclid=IwAR1TwRP05x5VgJnwTf-y-ElaRJE6WaB_2Skhx02RlYmlt8r7bDyVY36kskw


mercoledì 6 marzo 2024

8 marzo sciopero globale a Milano

Anche quest'anno abbiamo aderito allo sciopero globale dell'8 marzo  contro ogni forma di violenza maschile sulle donne e di genere organizzato da Non Una Di Meno Milano


Appello:

"L'8M SCIOPERIAMO INSIEME CONTRO LA VIOLENZA PATRIARCALE"

➡️ 9.30 Largo Cairoli: Corteo studentesco e del mondo della formazione

➡️ 18.30 Stazione Centrale: Corteo cittadino


🔥 8 MARZO CONTRO IL PATRIARCATO: CI VOGLIAMO VIV* E LIBER*!

Lottiamo contro la violenza che ci uccide, ci stupra, ci molesta.

È la violenza maschile sulle donne, perché questa società ci insegna fin da piccol* che siamo divis* tra una maschilità dominante e oppressiva e una femminilità inferiore.

È la violenza del patriarcato contro tutte le persone femminilizzate, lgbtqia+, non binarie, non conformi.

Non ci stiamo, vogliamo liberarci!

Blocchiamo stupri, molestie, femminicidi, transicidi e puttanocidi.

8 marzo contro la violenza domestica, di strada, istituzionale, economica, fisica, psicologica e di ogni altro tipo.


🔥 8 MARZO CONTRO GUERRA, COLONIALISMO E GENOCIDIO

Scioperiamo per il cessate il fuoco a Gaza, contro il genocidio del popolo palestinese e per una Palestina Libera. Scioperiamo contro il business della guerra e contro ogni forma di colonialismo e imperialismo nel mondo, dalla parte di chi resiste in Sudan, in Congo, in Iran, in Rojava e ovunque.


🔥 8 MARZO PER LA PREVENZIONE DELLA VIOLENZA E UNA SCUOLA TRANSFEMMINISTA

Vogliamo educazione sessuale ed affettiva nelle scuole e nei centri aggregativi, perché l’educazione è la migliore arma per la prevenzione della violenza. Vogliamo cambiare la scuola per cambiare il mondo!


🔥 8 MARZO PER LA FUORIUSCITA DALLA VIOLENZA

Vogliamo fondi e autonomia per i Centri Anti Violenza femministi e transfemministi, perché la violenza non è un destino e nei CAV si può trovare supporto.


🔥 8 MARZO PER IL REDDITO DI AUTODETERMINAZIONE

Vogliamo un reddito di autodeterminazione per chi vuole lasciare una famiglia o un partner abusante ma non è abbastanza ricc* per avere una casa e mantenersi. Vogliamo reddito per tutt*, perchè nessun* sia costrett* a subire molestie, ricatti e morire sul lavoro.


🔥 8 MARZO PER L’ABORTO LIBERO SICURO E GRATUITO

Questo governo sta provando in tutti i modi a cancellare il diritto all’Interruzione Volontaria di Gravidanza. Noi vogliamo una genitorialità che sia desiderata, vogliamo essere liber* di scegliere per i nostri corpi e le nostre vite. Lottiamo per una sanità pubblica, accessibile, gratuita e universale.


🔥 8 MARZO CONTRO OGNI RAZZISMO: LIBERTÀ DI RESTARE, LIBERTÀ DI MIGRARE.

Vogliamo la chiusura immediata dei CPR e dei lager dentro e fuori dall’Europa. Vogliamo porti e frontiere aperte, perché nessun* possa più morire o essere stuprat* lungo la rotta. Vogliamo documenti per tutt* per poter essere liber*.


🔥 8 MARZO PER LA TERRA E LE SPECIE CHE LA ABITANO

Questo sistema non è solo patriarcale, ma anche capitalista e specista. Il modello di sviluppo occidentale distrugge, inquina e stermina la Terra e ingabbia, sfrutta, uccide e smembra le altre specie viventi, per il profitto di pochi. Scioperiamo per fermare questa macchina di dominio e morte.


💜Se le nostre vite non valgono, noi scioperiamo.

🖤Se ci fermiamo noi, si ferma il mondo.

8 marzo, sciopero globale!