Le donne se la cercano [la violenza] poi si lamentano e denunciano gli uomini."
È un retaggio culturale maschilista e patriarcale ancora ben radicato secondo cui le donne esagerano o peggio ancora inventano violenze subite.
Questo ragionamento attiva quella che viene definita "vittimizzazione secondaria": le donne sono considerate responsabili delle violenze subite anche dei femminicidi.
Mette in discussione la credibilità delle donne e non le aiuta a denunciare le violenze subite
Non ci stanchiamo di ricordare agli uomini violenti che un rapporto sessuale deve essere preceduto da un "consenso cosciente", da un SÌ. Un NO è un NO e un silenzio in stato di alterazione non è un'attenuante bensì un'aggravante.
Dispiace doverlo ricordare anche ai giovani uomini che speravamo avessero fatto dei passi avanti e invece negli ultimi tempi alcuni si sono resi responsabili di episodi di violenza e perfino di femminicidi.
Ribadiamo che bisogna investire sull'educazione all'affettività ed alla sessualità soprattutto per le nuove generazioni con interventi differenziati in rapporto alle diverse età. Genitori, genitrici, insegnanti, professionist* della sanità, uomini e donne della politica insieme.
Solo così si potrà arrivare ad avere uomini e donne capaci di riflettere sul valore ed il senso delle relazioni personali, comprese quelle affettive e sessuali presupposto indispensabile per prevenire l'abuso e la violenza di genere.
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