sabato 8 marzo 2025

8 marzo 2025 Giornata internazionale della donna

 Sei ancora quello della pietra e della fionda, uomo del mio tempo”

                       Salvatore Quasimodo


Abbiamo pensato che forza, arroganza, sopraffazione, fossero alle spalle dell'Occidente

moderno, invece sono ritornate.   Sono fra noi.

E' arrivata la nuova stagione delle guerre fra Stati, Istituzioni, gruppi sociali e politici

combattute con moderne armi e nuove parole.

Nuovi dei, nuovi eroi legittimano il valore dell'insulto, dell'umiliazione, scatenano “moderni

combattimenti” in tempo reale, sbraitano in diretta televisiva mondiale e nella rete, diventata

ricettacolo della violenza e della miseria.

E' l'effetto dell'ostentazione sfacciata della “mascolinità tossica”, dei “comportamenti

aggressivi”, dell'ideologia della forza e dell'esibizione di muscoli che diffondendosi come

virus rischiano di infettare il tessuto democratico del mondo.


Avviene poi a tutte le latitudini ed anche vicino a noi l'esibizione dell'antica arte di una

misoginia mai sopita quando delle donne si pensa e si dice con aggressività che le loro

carriere lavorative, i loro ruoli sociali e politici siano da attribuirsi all'appartenenza di genere

e non alle loro competenze e capacità. Un vizio antico che resiste in alcune aree sociali e

culturali.


In questo clima di turbolenza generato da aggressività e violenza arriva l'8 marzo.


E noi donne che abbiamo vissuto un momento storico in cui valori come Pace, Ragione,

Giustizia, Libertà, Diritti sono stati fondamenti della nostra identità sociale non vogliamo

tornare indietro.

Dobbiamo [donne e uomini orgoglios* della cultura del rispetto] riflettere, attivare energie,

sommare azioni positive per proteggere le Istituzioni, la Democrazia e l'Umanità intera.


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