mercoledì 5 luglio 2017

La violenza degli uomini sulle donne non va in vacanza, i centri antiviolenza in Lombardia invece sì

A fine giugno si  è concluso il finanziamento regionale del centro antiviolenza “ La Stanza dello Scirocco” e  nel bando pubblicato per il rinnovo dei centri  le risorse oltre che tagliate rispetto allo scorso anno vengono anche erogate da metà settembre.
I centri antiviolenza da fine giugno a metà settembre vanno, quindi, in vacanza. Inspiegabile scelta! Le statistiche indicano proprio nei mesi estivi un aumento della violenza degli uomini sulle donne.
Per fortuna sul nostro territorio l’interruzione dei mesi estivi voluta da Regione Lombardia non ci sarà. Tutti i Comuni del Distretto hanno finanziato il periodo di vuoto con risorse proprie ed hanno creato anche un budget da accantonare, gestito dal Comune di Cesano Boscone capofila del Piano di Zona, per eventuali emergenze non coperte dal progetto.
Riteniamo apprezzabile la decisione presa da amministratrici ed amministratori locali poiché continuità e stabilità, lo sosteniamo da tempo, sono due qualità fondamentali affinché il centro antiviolenza possa essere presente in modo efficace sul nostro territorio.
Rimane però ancora aperto il contenzioso tra Regione Lombardia e Centri antiviolenza lombardi (18 su 28) che fanno riferimento a DI.RE. (Donne In Rete contro la violenza).
Una prima questione riguarda la raccolta dei dati, importante ed indispensabile, che non dovrebbe prevedere la tracciabilità del percorso di sostegno, un “fascicolo donna” comprensivo del codice fiscale. CADMI ( che gestisce La Stanza dello Scirocco) e Donne Insieme contro la Violenza ( che gestisce il Centro Antiviolenza di Pieve Emanuele) rifiutano questo sistema che va contro le linee nazionali stabilite dall’intesa Stato-Regioni del 2014 e contro la convenzione di Istanbul. “Su questo punto non cederemo – dichiara Manuela Ulivi, presidente di CADMI – Che fine farebbe infatti il fascicolo? Mettiamo che una donna in un momento di grave depressione ricorra all’alcool, agli psicofarmaci o commetta atti di autolesionismo, per noi si tratta solo di una condizione temporanea, ma se inserisco questi dati nel fascicolo, verrebbero poi utilizzati dai servizi sociali, dal medico curante, dai tribunali, con un serio pericolo per le donne. Da 30 anni le ascoltiamo, cercando di garantire loro riservatezza e anonimato. Si possono individuare codici alternativi all’identificazione del codice fiscale”
Una seconda questione riguarda la formazione di un Albo Regionale funzionale all’istituzione di Centri antiviolenza al quale possono iscriversi “enti o associazioni in grado di avere operatori (maschile) che abbiano maturato un’esperienza triennale” ( non più quinquennale) nella gestione dei centri antiviolenza o sedi decentrate, smentendo peraltro l’intesa Stato-Regioni del 2014 “che contemplava una metodologia di accoglienza basata sulla relazione tra donne”.
Sono a rischio continuità, stabilità e qualità dei servizi: vengono escluse dai centri antiviolenza  in tutta la Lombardia storiche professioniste qualificate che hanno alle spalle una lunga positiva  presenza accanto alle donne vittime di violenza.
Il centro antiviolenza “ La Stanza dello Scirocco” è presente sul territorio dall’estate 2015 e da giugno 2016 è entrato a far parte della rete sovradistrettuale Rozzano-Corsico- Pieve Emanuele “La Rosa dei venti” che comprende anche il centro antiviolenza di Pieve Emanuele.
Alcuni dati relativi alla Stanza dello Scirocco.
Nel 2015 sono state accolte 27 donne di cui 16 di Corsico (59%)
Nel 2016 sono state accolte 45 donne di cui 13 di Corsico (28%)
Nel semestre 2017 sono state accolte 13 donne di cui 7 di Corsico (38%)
Un totale di 85 donne che meritano continuità di relazione per il coraggio avuto nel cercare aiuto.
Il centro sarà attivo durante i mesi estivi. Telefono 800.049.722 


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