“Per la valorizzazione di beni e attività…si proseguirà a promuovere la biblioteca come polo culturale della città e luogo di socializzazione” si leggeva a pag.4 nel numero di maggio del Giornale di Corsico.
E coerentemente la Giunta Errante taglia di due ore e mezza l’apertura della Biblioteca Comunale, anticipando la chiusura alle ore 20 invece che alle 22,30 (sic!).
Ciò permetterà alle ragazze e ai ragazzi che continuano a studiare, ricercare e confrontarsi sino a tardi nello spazio-chiuso della biblioteca di lasciare le ”sudate carte” e andare a socializzare nei bar, nelle vie e nelle piazze riempiendo di vita la città che la sera e la notte rimane deserta.
Per non dire poi degli stranieri e delle straniere che pensano di integrarsi, imparando l’italiano rintanandosi in biblioteca (sic!), quando è risaputo che le lingue si imparano “in situazione”, girando in città e frequentando i luoghi nei quali si parla e, notoriamente, in biblioteca vige il silenzio.
O forse si pensa che giovani donne e giovani uomini, italiani e stranieri, possano vivere le loro serate nei bar del centro e della periferia, perché questi sono i veri (sic!) centri culturali della città! Non scherziamo!
Ma la coerenza di questa amministrazione continua.
Decide velocemente di chiudere servizi, senza perdere tempo in chiacchiere inutili.
Come ha fatto per la Scuola civica di Musica, per il nido Monti, per il centro Anziani Perversi, per la Biblioteca dei ragazzi del quartiere Lavagna, per le sedi mai assegnate ad alcune associazioni, allo stesso modo ha chiuso il Punto Comune e ridotto l’orario di apertura della Biblioteca.
Per inciso il taglio delle ore non è stato fatto sulla base di una verifica sull’indice di gradimento e di frequenza della B, ma sulla economicità.
Ci chiediamo perché non sia stato possibile incontrare la popolazione, almeno quella che frequenta la biblioteca, e trovare insieme a cittadini ed Associazioni una soluzione al problema con un sistema di “presenza volontaria” dalle 20 alle 22,30. Perché non dare l’opportunità a chi ha voglia di rendersi utile alla sua città di poterlo fare?
Certo il modo di agire che noi indichiamo è complicato, faticoso, lungo. Comporta ascolto, confronto, dibattito, condivisione, mediazione, ricerca di soluzioni partecipate.
Sarebbe la democrazia, bellezza!
Nessun commento:
Posta un commento