sabato 2 maggio 2020

Le scienziate italiane: «Pretendiamo un equilibrio di genere nelle commissioni per la gestione Covid»

Democrazia, civiltà e merito devono diventare una priorità.
Vorremmo portare all’attenzione delle Istituzioni e della pubblica opinione la mancanza di donne nelle commissioni tecniche nominate dal Governo a supporto della gestione della pandemia di Covid-19.
Che siano presenti entrambi i generi negli organismi che prendono decisioni rilevanti a livello scientifico, sanitario, sociale ed economico dell’intera popolazione è una questione di democrazia e civiltà. Ma riteniamo che sia ancora più importante porre in evidenza come la scarsa presenza femminile in tali commissioni denoti, in maniera più grave, una scarsa attenzione al merito e alle competenze.
È infatti evidente che la società italiana è ricca di competenze femminili di primissimo livello in tutti i campi, non ultimo quello medico-scientifico. Nel nostro paese, le donne rappresentano il 56% dei medici iscritti all’albo e sono quasi il doppio degli uomini tra i medici con meno di 40 anni. Il 77% degli infermieri è donna. Dunque sono donne la maggioranza delle professionalità che si sono fatte carico in prima linea di questa pandemia e che tutti i giorni, con ragione, definiamo eroi.
Inoltre, sono numerose le donne italiane ai vertici della ricerca biomedica internazionale. Molti dei capi di stato dei paesi che hanno risposto meglio alla pandemia sono donne. Considerare il nostro contributo è importante per includere lo spettro completo di competenze ed esperienze che la nostra comunità medico-scientifica possiede.
Quando si effettua una selezione di competenze e qualità la scelta dovrebbe essere in base al merito. Siamo certe che anche soltanto una maggiore attenzione nell’applicazione di quest’ultimo criterio avrebbe certamente portato alla selezione di un adeguato numero di donne all’interno delle varie commissioni, di cui sicuramente avrebbe beneficiato la gestione dell’Emergenza Covid-19.
Da ora in avanti pretendiamo che un equilibrio di genere negli organi di rappresentanza e nelle commissioni tecniche e scientifiche sia una priorità assoluta.




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