Chi siamo


L'associazione "ventunesimodonna" nasce l'8 Marzo 2013 , ma ha già una sua storia.
 
 
da  "DonneInComune"  a  "ventunesimodonna"
La storia inizia  tre anni fa quando un gruppo di donne, galvanizzate dalla candidatura di Maria Ferrucci a sindaco di Corsico , decidono di mettersi insieme per dare sostegno alle donne nelle elezioni per il rinnovo del governo della città.

Obiettivo conseguito, con l’elezione della prima sindaca di Corsico e di 5 consigliere nelle liste del centro-sinistra e la successiva nomina di quattro assessore nell’ambito della giunta cittadina.

Finita l’euforia del risultato raggiunto, decidiamo di restare presenti sul territorio come gruppo DonneInComune e  nel corso dei tre anni organizziamo una serie di iniziative all’interno della notte rosa e della notte bianca per la pace ma, soprattutto iniziamo un percorso di sensibilizzazione e di denuncia sul problema della dignità delle donne e sul tema della violenza sulle donne.

Nell’ambito del nostro comune questo percorso da noi organizzato e gestito, e supportato dalla sindaca e dalle donne presenti in giunta e in consiglio comunale, ha portato lo scorso 22 novembre ad un CONSIGLIO COMUNALE APERTO per denunciare la crescente aggressione alle donne e ad una mozione all’ordine del giorno “Città libere dalla pubblicità lesiva della dignità delle donne, delle bambine e dei bambini”.

 8 marzo 2013

Questa data, fortemente simbolica, vede la nascita dell’associazione ”ventunesimodonna” che altro non è che la trasformazione, l’evoluzione di DonneInComune.

Perché abbiamo sentito la necessità di questa trasformazione?

DonneInComune è nata sull’onda di un’emozione forte, che col tempo si è affievolita sicuramente.
E’ rimasta però la volontà di impegnarsi sul territorio sui temi della politica con un approccio di genere.
Inoltre il gruppo si è modificato nel corso dei tre anni, alcune donne sono uscite, altre sono entrate ma, soprattutto, si è sentita sempre più forte la necessità di un’identità più definita che ci permetta di essere riconosciute sul territorio in modo formalmente più forte e preciso ed anche la necessità di avere una sede, non solo per avere un luogo nel quale ritrovarci e preparare le nostre iniziative, ma anche un riferimento per le donne che hanno  voglia di entrare in contatto con noi.

 
Quale identità?

Ci definiamo associazione autonoma e laica che  vuole:
  • elaborare cultura e politica di genere affinché le donne possano essere protagoniste;
  • ricercare e sperimentare modalità nuove di agire la politica, legata alle sensibilità ed ai bisogni delle donne e declinata sui principi d’inclusione, relazione, partecipazione e cooperazione;
  • dare visibilità e valore a saperi,  professionalità e competenze che le donne possiedono e che desiderano mettere a disposizione della città;
  • riflettere sui diritti storicamente acquisiti dalle donne e far valere quelli di nuova generazione destrutturando gli stereotipi sessisti che ingabbiano le donne in modelli fissi e negano il ruolo reale che hanno nella società; 
  • contribuire alla crescita di una società nella quale democrazia, partecipazione, lavoro, linguaggio non abbiano come riferimento un presunto modello "maschile-neutro" che marginalizza le donne ;
  • collaborare con le agenzie educative del territorio alla costruzione di percorsi culturali che riconoscano e rispettino le differenze.
 

Ci piacerebbe che “ventunesimodonna” diventasse




un luogo di formazione

un luogo di valorizzazione delle attitudini delle donne


un luogo di crescita culturale e politica delle donne di Corsico.

 

 Oggi la condizione femminile attraversa una fase di grande difficoltà ed arretratezza, un vero e proprio spreco democratico e di intelligenze. In Italia le donne sono la maggioranza e la parte più istruita della popolazione, ma solo il 47% ha un lavoro. Nei consigli di amministrazione, in politica, nei ruoli dirigenziali di ogni settore, la presenza femminile è minima. Siamo quelle che pagano di più in periodi di crisi, in termini di precarizzazione e, negli ultimi anni, la situazione è peggiorata.

Dobbiamo in primo luogo fare un lavoro su noi stesse, esprimendo maggiore capacità di leadership.

Secondariamente, dobbiamo impegnarci per allargare la base democratica e gli spazi di democrazia, includendo le donne negli ambiti che producono crescita e progresso.

Dobbiamo fare più squadra.

La possibilità di affrontare e vincere questa crisi culturale ed economica passa anche e soprattutto da qui: la libertà e il talento delle donne rappresentano la vera risorsa culturale  del Paese nel prossimo futuro.

 


"Guardare al futuro senza perdere la memoria”

 

 

 
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