Grazie Giusi!
Sono le persone come lei a rendere
migliore la vita di tutto il Paese.
Giusi Nicolini è per noi una Leonessa.
Una donna coraggiosa, determinata e capace. Forse qualcuno ancora non
sa di che pasta è fatta, ma la sua storia, anche se in poche righe,
un po’ lo fa capire. E può ispirarci tutte.
Sono il nuovo Sindaco delle isole di Lampedusa e di Linosa. Eletta a maggio (2012, NDR), il 3 di novembre mi sono stati consegnati già 21cadaveri di persone annegate mentre tentavano di raggiungere Lampedusa e questa per me è una cosa insopportabile. Per Lampedusa è un enorme fardello di dolore. Abbiamo dovuto chiedere aiuto attraverso la Prefettura ai Sindaci della Provincia per poter dare una dignitosa sepoltura alle ultime 11 salme, perché il Comune non aveva più loculi disponibili. Ne faremo altri, ma rivolgo a tutti una domanda: quanto deve essere grande il cimitero della mia isola?”.
Queste parole fanno capire la profonda
umanità di Giusi Nicolini e il suo senso di responsabilità. Lei è
sempre stata così. A soli 23 anni, viene nominata vice sindaco. Ed è
proprio lei a reggere il Comune di Lampedusa dall’83 all’84, dopo
l’attentato subito dal sindaco, un accoltellamento che lo riduce in
fin di vita.È questo il periodo di formazione che la porterà via
via a resistere a incendi e minacce. E a vincere molte battaglie.
Dall’abolizione dell’ecomostro voluto da Sindona, alla fuga della
Valtur dalla Spiaggia dei Conigli, ottenendo che fosse dichiarata
riserva naturale. Avete presente com’è? È una spiaggia caraibica
con un mare che regala trasparenze da sogno. Non è un caso che le
tartarughe marine scelgano questo scorcio di mondo per depositare le
uova. Però c’è un fatto.
Prima che Giusi Nicolini diventasse
direttrice della riserva naturale per Legambiente, nel ’97, la
spiaggia era un inferno di chioschi e piccoli stabilimenti.
Addirittura si vendevano panini e bevande sui barconi. Si violentava
la natura. Si inquinava un paradiso naturale. Per questo Giusi,
direttrice della riserva e determinata a proteggerla, subisce il
primo attentato: l’incendio dell’officina da fabbro del padre.
Viene anche lasciata una corona funebre come segno intimidatorio. Ma
lei prosegue. E la prefettura di Agrigento, competente per Lampedusa,
le dà ragione.
A sostenere Giusi sarà il prefetto
Giosuè Marino che ordinerà lo sgombero della spiaggia.
Purtroppo gli appetiti dei commercianti
dell’isola non sono deboli. Nessuna ditta dell’isola si rende
disponibile per lo sgombero. L’amministrazione non la sostiene. Nel
frattempo viene incendiata anche la sede di Legambiente.
Ma questa donna, mingherlina,
giovanissima, ancora «non capisce», anzi, s’illumina di
creatività. E la Spiaggia dei Conigli si tinge di giallo.Giusi bussa
sulle spalle dei turisti, uno per uno, regalando gli ombrelloni di
Legambiente. Spiega che, pagando i “chioschisti”,
supportanol’illegalità sulla spiaggia.
Questo gesto, manco a dirlo, scatena
altri incendi alla sua macchina e al pulmino del fidanzato, oggi
marito. Comincia un tale braccio di ferro che la prefettura di
Agrigento si vedrà costretta a inviare rinforzi di polizia
sull’isola e ad impiegare addirittura l’aeronautica per
sgomberare la spiaggia. Bene, questo è solo una parte del lavoro e
della resistenzadi Giusi.
Quando viene eletta Sindaca delle isole
di Linosa e Lampedusa nel maggio 2012, proseguono e si intensificano
le intimidazioni. Come quella di venerdì 20 settembre 2012. Questa
volta è un barcone che va a fuoco, uno di quelli che ha trasportato
un po’ miracolosamente i migranti sulle coste italiane di
Lampedusa. Un barcone simbolico, quindi, accompagnato da volantini
eloquenti:
«No ai clandestini liberi per l’isola
“u capisti?” (hai capito?). Alla prossima, Gruppo Armato
Lampedusa Libera»
Ma Giusi Nicolini proprio non
«capisce».
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