sabato 5 ottobre 2013

Giusi Nicolini è per noi una Leonessa


Grazie Giusi!
Sono le persone come lei a rendere migliore la vita di tutto il Paese.

Giusi Nicolini è per noi una Leonessa. Una donna coraggiosa, determinata e capace. Forse qualcuno ancora non sa di che pasta è fatta, ma la sua storia, anche se in poche righe, un po’ lo fa capire. E può ispirarci tutte.

Sono il nuovo Sindaco delle isole di Lampedusa e di Linosa. Eletta a maggio (2012, NDR), il 3 di novembre mi sono stati consegnati già 21cadaveri di persone annegate mentre tentavano di raggiungere Lampedusa e questa per me è una cosa insopportabile. Per Lampedusa è un enorme fardello di dolore. Abbiamo dovuto chiedere aiuto attraverso la Prefettura ai Sindaci della Provincia per poter dare una dignitosa sepoltura alle ultime 11 salme, perché il Comune non aveva più loculi disponibili. Ne faremo altri, ma rivolgo a tutti una domanda: quanto deve essere grande il cimitero della mia isola?”.

Queste parole fanno capire la profonda umanità di Giusi Nicolini e il suo senso di responsabilità. Lei è sempre stata così. A soli 23 anni, viene nominata vice sindaco. Ed è proprio lei a reggere il Comune di Lampedusa dall’83 all’84, dopo l’attentato subito dal sindaco, un accoltellamento che lo riduce in fin di vita.È questo il periodo di formazione che la porterà via via a resistere a incendi e minacce. E a vincere molte battaglie. Dall’abolizione dell’ecomostro voluto da Sindona, alla fuga della Valtur dalla Spiaggia dei Conigli, ottenendo che fosse dichiarata riserva naturale. Avete presente com’è? È una spiaggia caraibica con un mare che regala trasparenze da sogno. Non è un caso che le tartarughe marine scelgano questo scorcio di mondo per depositare le uova. Però c’è un fatto.
Prima che Giusi Nicolini diventasse direttrice della riserva naturale per Legambiente, nel ’97, la spiaggia era un inferno di chioschi e piccoli stabilimenti. Addirittura si vendevano panini e bevande sui barconi. Si violentava la natura. Si inquinava un paradiso naturale. Per questo Giusi, direttrice della riserva e determinata a proteggerla, subisce il primo attentato: l’incendio dell’officina da fabbro del padre. Viene anche lasciata una corona funebre come segno intimidatorio. Ma lei prosegue. E la prefettura di Agrigento, competente per Lampedusa, le dà ragione.
A sostenere Giusi sarà il prefetto Giosuè Marino che ordinerà lo sgombero della spiaggia.
Purtroppo gli appetiti dei commercianti dell’isola non sono deboli. Nessuna ditta dell’isola si rende disponibile per lo sgombero. L’amministrazione non la sostiene. Nel frattempo viene incendiata anche la sede di Legambiente.
Ma questa donna, mingherlina, giovanissima, ancora «non capisce», anzi, s’illumina di creatività. E la Spiaggia dei Conigli si tinge di giallo.Giusi bussa sulle spalle dei turisti, uno per uno, regalando gli ombrelloni di Legambiente. Spiega che, pagando i “chioschisti”, supportanol’illegalità sulla spiaggia.
Questo gesto, manco a dirlo, scatena altri incendi alla sua macchina e al pulmino del fidanzato, oggi marito. Comincia un tale braccio di ferro che la prefettura di Agrigento si vedrà costretta a inviare rinforzi di polizia sull’isola e ad impiegare addirittura l’aeronautica per sgomberare la spiaggia. Bene, questo è solo una parte del lavoro e della resistenzadi Giusi.
Quando viene eletta Sindaca delle isole di Linosa e Lampedusa nel maggio 2012, proseguono e si intensificano le intimidazioni. Come quella di venerdì 20 settembre 2012. Questa volta è un barcone che va a fuoco, uno di quelli che ha trasportato un po’ miracolosamente i migranti sulle coste italiane di Lampedusa. Un barcone simbolico, quindi, accompagnato da volantini eloquenti:
«No ai clandestini liberi per l’isola “u capisti?” (hai capito?). Alla prossima, Gruppo Armato Lampedusa Libera»
Ma Giusi Nicolini proprio non «capisce».

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