Il presidente americano
ha deciso chi sostituirà, a gennaio, il presidente della Federal
Reserve, Ben Bernanke. Per la prima volta una donna alla guida
dell'organismo americano. La nomina sarà ufficializzata oggi
NEW YORK – Eliminato
dalla corsa il rivale più temibile, per il dopo-Ben Bernanke la
favorita era lei. E alla fine i pronostici si sono avverati, la
scelta di Barack Obama per guidare la banca centrale e' andata
proprio lei, Janet Yellen, numero due della Fed. La nomina sarà
annunciata ufficialmente oggi, ma entrerà nei pieni poteri a
gennaio, quando Bernanke, dopo otto anni alla guida della Fed,
lascerà il timone della Banca centrale americana.
La Yellen è una
veterana del mestiere. Fu nominata vicepresidente della banca
centrale nel 2010 ma prima di allora era stata presidente della
Federal Reserve di San Francisco (la banca centrale Usa è
strutturata, come dice il suo nome, su base federale, uno schema
copiato dalla Bce). Aveva debuttato come consigliera del Federal Open
Market Committe – il più importante organismo per definire la
politica monetaria – nel 1994. E aveva lavorato come economista
della Fed negli anni Settanta: vi conobbe suo marito, l'economista
George Akerlof, che nel 2001 ha vinto il premio Nobel all'Economia.
Neppure uscieri e personale delle pulizie conoscono quegli uffici
come lei.
La Yellen è una
democratica, la sua prima nomina nel Board fu decisa da Bill Clinton.
Ed è una “colomba” dichiarata. Pensa che la banca centrale debba
fare gli interessi dei lavoratori sostenendo il pieno impiego, più
di quanto debba stroncare l’inflazione. “I lavoratori e le loro
famiglie – ha detto in un discorso recente – stanno pagando un
costo elevato per la deludente lentezza di questa ripresa. C’è il
rischio di infliggere danni duraturi al mercato del lavoro e alla
capacita' produttiva dell’economia”.
E’ stata un’alleata
preziosa di Bernanke nel sostenere la prosecuzione della politica
monetaria espansiva, attraverso acquisti mensili di 85 miliardi di
dollari di titoli pubblici, operazioni che servono a irrorare
liquidita' e tenere bassi i tassi d’interesse. Il ruolo della
Yellen fu decisivo quando un anno fa si apri' un dibattito ai vertici
della Fed.
I “falchi”
ritenevano che la banca centrale avesse fatto fin troppo, denunciano
i rischi di una nuova bolla speculativa, volevano interrompere gli
acquisti di titoli rapidamente e preannunciare un rialzo dei tassi.
Per la Yellen come per Bernanke sarebbe stata una follia togliere il
pedale dall’acceleratore monetario e cominciare a spingere su
quello del freno, in una fase in cui ci sono ancora venti milioni fra
disoccupati (reali) e sottoccupati in America. Di recente le è stato
chiesto se le banche centrali abbiano bisogno di più donne ai loro
vertici e la sua risposta è stata netta: “Aumenteranno, ed era
ora”.
(09 ottobre 2013) di
FEDERICO RAMPINI
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