mercoledì 17 ottobre 2018

Mimmo Lucano ha lasciato Riace di Alessia Candito

È rimasto a Riace fino all’ultimo minuto che gli è stato concesso, poi si è chiuso la porta di casa alle spalle ed è partito. Attorno alle 6 di questa mattina Mimmo Lucano, il sindaco “esiliato” per decisione del tribunale del Riesame dopo la revoca degli arresti domiciliari,  è andato via da Riace. Non si sa al momento quale sia la sua destinazione. Potrebbe essere un paese del della Locride, dove Lucano ha parenti, ma non ci sono indicazioni certe.

Una partenza subito commentata da Roberto Saviano con un tweet che cita Dante: "Vien dietro a me, e lascia dir le genti: sta come torre ferma, che non crolla già mai la cima per soffiar di ventì. Dante. #Forzamimmo".

Un tweet che in pochi minuti ha ricevuto centinaia  di condivisioni e like. Saviano cita le parole del quinto canto del purgatorio lasciando intendere Lucano come guida, come novello Virgilo.
E' infatti Virgilio, guida del poeta, a dire quelle parole per smuovere Dante che si è fermato nel cammino. La perifrasi dell'intero verso spiega:   Perchè che rallenti l'andatura , Cosa ti importa di ciò che esse bisbigliano? Seguimi, e lascia parlare le persone: comportati come una torre immobile, a cui non crolla mai la cima per il soffiare del vento.
@robertosaviano
 “Vien dietro a me, e lascia dir le genti: sta come torre ferma, che non crolla già mai la cima per soffiar di venti.”
Dante#ForzaMimmo

Ieri, Amareggiato, appena saputo dell’ordine di lasciare Riace dato dai giudici, Lucano ha commentato “La mia paura è che tutto questo sia diventato un fatto politico, che adesso ci sia l’obbligo di stritolarmi”. E poi si è lasciato andare “Forse ho sbagliato a dire che avremmo comunque mantenuto in vita il sistema Riace senza finanziamenti pubblici, che avremmo fatto accoglienza spontanea. Cosa ho fatto di male per non stare nel mio paese dopo che ci ho messo l’anima?”.
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Il suo collegio difensivo già in nottata ha fatto sapere che contro “l’esilio” di Lucano sarà proposto al più presto possibile un ricorso in Cassazione, ma per una decisione sarà necessario attendere quanto meno un mese. Nel frattempo, Lucano dovrà trovare un domicilio alternativo.
A Riace, provvederanno a proseguire l'attività di assistenza ai circa 150 migranti che si trovano ancora in paese, la compagna etiope di Lucano, Tesfahun Lemlem, cui é stato imposto l'obbligo di firma, i numerosi volontari che da anni collaborano con Lucano e l'Amministrazione comunale, tutti intenzionati a portare ancora avanti con l'autofinanziamento ed i contributi quel "modello Riace" di cui il Governo ha decretato la soppressione con l'uscita dallo Sprar.

Secondo chi gli sta vicino è difficile che si allontani dalla Calabria, ma già ieri sera dal sindaco di Napoli, Luigi De Magistris – da subito vicino al sindaco sospeso di Riace e alla sua battaglia per difendere il “paese dell’accoglienza” – è arrivato un invito. "Caro Mimmo – ha twittato De Magistris - lo so che non lascerai la tua e nostra amata Calabria ma se vuoi ti ospitiamo con amore a Napoli". Per l’ex magistrato, che ha scelto di svestire la toga per dedicarsi alla politica nella sua Napoli e"Il divieto di dimora nella tua Riace è peggio degli arresti domiciliari ma non potranno mai arrestare la rivoluzione. Riace vivrà con Lucano sindaco".
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Anche il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ha immediatamente manifestato la propria solidarietà al sindaco “esiliato”. "La revoca dei domiciliari restituisce la libertà a Mimmo Lucano ma non ferma la battaglia legale e civile perché possa continuare e possa rafforzarsi l'esperienza di Riace e la cultura di accoglienza e convivenza diffusa che essa rappresenta". Così, il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando. "Ho già espresso a Mimmo Lucano, come hanno fatto i sindaci di tante città fra cui Parigi, la mia solidarietà e la volontà di dare vita ad iniziative coerenti con il coinvolgimento di comuni di tutta Europa - dice - gli ho anche rivolto l'invito a venire a Palermo, già nei prossimi giorni e in occasione del Festival delle letterature migranti, per condividere la sua storia ed esperienza e costruire insieme un percorso che trova nelle comunità ed amministrazioni locali la sua forza".

Sull'allontanamento da Riace di Lucano è intervenuto questa mattina anche il ministro dell'Interno Matteo Salvini. "Evidentemente Lucano non è un eroe dei tempi moderni ma la gente in Calabria mi chiede più lavoro non più immigrati - ha detto il vicepremier  ai microfoni di Rai Radio2 nel corso del programma 'I Lunatici' - Chi c'era prima di me al ministero dell'Interno, di ben altro colore politico, aveva già iniziato delle inchieste e sollevato dei dubbi e delle perplessità. Ci sono state evidentemente delle irregolarità, perché altrimenti noi non avremmo chiesto trentaquattro chiarimenti. Vogliamo solo che vengano rendicontate le spese effettuate, visto che si tratta di denaro pubblico. Se poi un giudice dice che non può mettere piede nel proprio Paese, evidentemente Lucano non è un eroe dei tempi moderni. O è stato distratto o non so che altro".

A fianco di Lucano, invece, Beppe Fiorello che twitta: "Il tempo ti darà ragione, hai regalato un sogno al mondo e lo faremo vedere, ti hanno isolato e fatto fuori come fossi il peggiore dei mafiosi (liberi ancora di agire). Sei scomodo perché  tu hai il volto della Calabria giusta, nuova, libera e felice #iostoconriace".
https://www.repubblica.it/cronaca/2018/10/17/news/riace-209160653/

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