Il popolo della chiacchiera da bar e da ufficio, da social e dei talk show ha deciso quasi subito: nessuna pietà per Ashley perché “se l’è cercata”. Si sa, se la cercano tutte le donne che vanno in giro vestite in modo “provocante”, che accettano caramelle dagli sconosciuti, che decidono quando, come e con chi fare sesso, che non rispettano il corprifuoco che si addice alle single, che tradiscono mariti e fidanzati.
Vecchia storia, storia di pregiudizi e cliché indegni di una società che si ritiene evoluta ma che continua a giudicare fatti e misfatti con due pesi e due misure e se sei donna sono pesi e misure che ingabbiano, ammiccano, condannano o quando va bene paternalisticamente rimbrottano. Ashley è stata ammazzata come un animale, ammazzata da un giovane uomo che poco più di un animale deve averla considerata. Per questo, solo per questo, per l’agghiacciante disprezzo che può portare un maschio a far valere la sua superiorità fisica fino ad uccidere, dovrebbero vibrare le corde dell’indignazione. Invece no, il pensiero maschilista e sessista mistifica l’analisi.........
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