“Bandite” il docufilm delle registe Alessia Proietti e Giuditta Pellegrini racconta il ruolo delle donne nella lotta di Liberazione dal nazifascismo
Il 25 Aprile alle ore 21 in streaming sulla pagina faceboock del Cinema Cristallo
Per la rassegna “Cineforum Donna” organizzata dal Cinema Cristallo con la partecipazione delle associazioni “Sibilla Aleramo” di Cesano Boscone, “Demetra Donne” di Trezzano sul Naviglio e “ventunesimodonna” di Corsico
“Cittadini, lavoratori! Sciopero generale contro l'occupazione nazista, contro la guerra fascista...” così Sandro Pertini il 25 aprile del 1945 proclama lo sciopero generale a Milano.
“A celebrazione della totale liberazione del territorio italiano, il 25 Aprile 1946 è dichiarato festa nazionale...” dal Decreto legislativo luogotenenziale emanato da re Umberto III su proposta del governo provvisorio guidato da Alcide De Gasperi.
Era il 22 aprile 1946.
Due tappe storiche con le quali il 25 Aprile diventa la giornata simbolo della Liberazione dell'Italia dall'occupazione nazista e della Resistenza, politica e militare, al regime fascista.
Sappiamo che la presenza delle donne nella storia è stata dimenticata, ignorata o sottovalutata. Le donne sono state considerate soggetti che hanno ruolo solo nel privato o che agiscono di secondo livello attraverso la delega agli uomini. Sappiamo che così non è stato. Da tempo le donne sono diventate “oggetto di storia” e le storiche hanno riscattato la presenza come soggetto attivo della storia del mondo.
In “Bandite” il docufilm delle registe Alessia Proietti e Giuditta Pellegrini più voci di donne, partigiane e studiose, nella loro diversità raccontano attraverso i ricordi ed i documenti il protagonismo ed il ruolo importante delle donne nella lotta di Liberazione dal nazifascismo.
Bandite, combattenti, guerrigliere, partigiane non solo staffette, cuoche, infermiere.
Hanno fondato i “Gruppi di Difesa delle Donne”, presenza clandestina femminile pluripartitica che agiva per la partecipazione alla lotta contro il regime fascista, per il sostegno della popolazione che soffriva e per l'emancipazione delle donne.
Donne coraggiose capaci di uscire dal ruolo di spose, madri, casalinghe loro assegnato dal fascismo, consapevoli che alle pene inflitte agli uomini (manganellate, olio di ricino, confino, torture, condanne a morte) se ne poteva aggiungere una di esclusiva pertinenza femminili: lo stupro, ancora oggi ampiamente praticato in zone di guerra ed anche in aree di pace...
Le Partigiane sono state donne capaci di liberarsi e liberare le donne dagli stereotipi. Capaci di conquistare i diritti di cittadinanza di cui noi donne italiane del XXI secolo possiamo disporre, a partire dal diritto di voto. Capaci di segnare come Madri Costituenti i principi ed i valori della nostra Costituzione.
Nelle loro voci anche il monito alla necessità di continuare a difendere i diritti che, come oramai sappiamo, non sono conquistati per sempre, ma possono essere sfilati come succede in molte parti del mondo. Ed anche in Italia non mancano esempi di ripetuti tentativi di “restringimenti e revisioni”.
Ringraziamo le donne che come dice una di loro “hanno combattuto con il cuore di donna” e ricordiamo che adesso tocca noi difendere e rinnovare l'eredità che ci hanno lasciato.
Riteniamo doveroso ricordare l'oscuramento causato da un attacco hacker al Memoriale Digitale “Partigiani.it” da poco istituito grazie al lavoro di raccolta di Laura Gnocchi e Gad Lerner delle memorie di partigiane e partigiani.
Un attentato mediatico che racconta come la cultura fascista circola ancora fra di noi e quanto sia necessario continuare a ricordare l'importanza dei valori fondativi del 25 Aprile nell'Italia Repubblicana.
Comunicato congiunto delle assocoazioni “ventunesimodonna” di Corsico, “Demetra” di Trezzano, “Sibilla Aleramo” di Cesano Boscone.
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