martedì 14 gennaio 2014

Womenareurope" per capire cosa e come si può fare per andare avanti insieme



Dopo la bocciatura della risoluzione “Estrela” - il Parlamento europeo, con il supporto del Pd, ha respinto per la seconda volta e in via definitiva il rapporto su “Salute e diritti sessuali e riproduttivi”, mentre ha approvato il testo del Ppe che prevede come “la formulazione e l’applicazione delle politiche in materia di salute sessuale e riproduttiva nonché in materia di educazione sessuale nelle scuole sia di competenza degli Stati componenti” - e il tentativo di modifica della legge spagnola sull’aborto, molte associazioni hanno deciso di costruire una rete europea di donne con l’obiettivo di organizzare un evento europeo per riaffermare l’autodeterminazione delle donne. Manifestazione che dovrebbe svolgersi l’8 marzo non soltanto per l’aborto legale, ma soprattutto per riprendere il dibattito sulla libertà di una vita affettiva e sessuale non vincolata all'obbligo della procreazione e sostenuta da una reale disponibilità di reddito. La prima rete locale si è attivata a Firenze e numerosi sono stati i contatti provenienti da associazioni nazionali ed europee: tutti con l’intento di costruire una rete di associazioni di donne e di donne singole che raccogliesse un’adesione ampia per un’iniziativa europea.
Alcune donne del Coordinamento difesa 194 ci dicono che “oggi abbiamo formato la base della rete: ci sono 118 adesioni e sono in aumento, circa la metà sono associazioni, le altre sono di donne singole. Abbiamo aperto un blog e una pagina Facebook sia per raccogliere le adesioni che per scambiarsi materiali e informazioni. Abbiamo anche già rapporti con reti di altri Paesi, Spagna e Francia, che essendo più avanti nella costituzione della rete e nello scambio di informazioni, si chiedono come mai in Italia non abbiamo ancora un ‘cartello’ di donne”.
Da questo punto di partenza come intendete procedere? “Ora dobbiamo passare a diffondere l’idea di rete: essere il più possibile connesse a realtà europee, così da poter partire con iniziative coordinate – ci dicono - tutto questo si può fare oltre che tramite Facebook e blog anche con una mailing-list da implementare. Poi passeremo alla proposta di un’iniziativa contemporanea in tutta Europa per riportare l’attenzione sull’autodeterminazione delle donne, probabilmente nella giornata dell'’8 marzo (se la data verrà confermata dalla Spagna). La decideremo in modo che abbia il maggior impatto possibile sull’opinione pubblica italiana e in funzione di quanto faranno in Spagna” .
Per questa prima base della rete le promotrici si sono date alcune indicazioni: si può aderire come associazioni di donne e come donne singole, non come partiti o istituzioni. “Rimaniamo quello che siamo: Wae non vuole essere una nuova organizzazione con gruppi territoriali. La vera sfida è stare in contatto pur mantenendo le differenze e fare rete con obiettivi comuni” sottolineano da Firenze. “Chiediamo a tutte le donne che hanno voglia di fare qualcosa di dirlo: si può lavorare su Facebook, blog, twitter, scrivere articoli, mettere contatti in comune, ognuna può dare il suo contributo”.
Un’iniziativa di tutte le donne europee, di qualsiasi orientamento sessuale, tutte possono contribuire concretamente a “tessere” la rete, che già in parte, in questi anni, si è creata. “Sappiamo che il tema sul quale è stata lanciata la rete parte da un'emergenza e sappiamo bene che in realtà i temi legati alla autodeterminazione sono tanti: facciamo in modo che questa sia l'occasione per riprendere una ampia discussione connessa alla libertà di essere e alla libertà di scegliere della propria vita” concludono le promotrici.

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