Dopo la bocciatura
della risoluzione “Estrela” - il Parlamento europeo, con il
supporto del Pd, ha respinto per la seconda volta e in via definitiva
il rapporto su “Salute e diritti sessuali e riproduttivi”, mentre
ha approvato il testo del Ppe che prevede come “la formulazione e
l’applicazione delle politiche in materia di salute sessuale e
riproduttiva nonché in materia di educazione sessuale nelle scuole
sia di competenza degli Stati componenti” - e il tentativo di
modifica della legge spagnola sull’aborto, molte associazioni hanno
deciso di costruire una rete europea di donne con l’obiettivo di
organizzare un evento europeo per riaffermare l’autodeterminazione
delle donne. Manifestazione che dovrebbe svolgersi l’8 marzo non
soltanto per l’aborto legale, ma soprattutto per riprendere il
dibattito sulla libertà di una vita affettiva e sessuale non
vincolata all'obbligo della procreazione e sostenuta da una reale
disponibilità di reddito. La prima rete locale si è attivata a
Firenze e numerosi sono stati i contatti provenienti da associazioni
nazionali ed europee: tutti con l’intento di costruire una rete di
associazioni di donne e di donne singole che raccogliesse un’adesione
ampia per un’iniziativa europea.
Alcune donne del
Coordinamento difesa 194 ci dicono che “oggi abbiamo formato la
base della rete: ci sono 118 adesioni e sono in aumento, circa la
metà sono associazioni, le altre sono di donne singole. Abbiamo
aperto un blog e una pagina Facebook sia per raccogliere le adesioni
che per scambiarsi materiali e informazioni. Abbiamo anche già
rapporti con reti di altri Paesi, Spagna e Francia, che essendo più
avanti nella costituzione della rete e nello scambio di informazioni,
si chiedono come mai in Italia non abbiamo ancora un ‘cartello’
di donne”.
Da questo punto di
partenza come intendete procedere? “Ora dobbiamo passare a
diffondere l’idea di rete: essere il più possibile connesse a
realtà europee, così da poter partire con iniziative coordinate –
ci dicono - tutto questo si può fare oltre che tramite Facebook e
blog anche con una mailing-list da implementare. Poi passeremo alla
proposta di un’iniziativa contemporanea in tutta Europa per
riportare l’attenzione sull’autodeterminazione delle donne,
probabilmente nella giornata dell'’8 marzo (se la data verrà
confermata dalla Spagna). La decideremo in modo che abbia il maggior
impatto possibile sull’opinione pubblica italiana e in funzione di
quanto faranno in Spagna” .
Per questa prima base
della rete le promotrici si sono date alcune indicazioni: si può
aderire come associazioni di donne e come donne singole, non come
partiti o istituzioni. “Rimaniamo quello che siamo: Wae non vuole
essere una nuova organizzazione con gruppi territoriali. La vera
sfida è stare in contatto pur mantenendo le differenze e fare rete
con obiettivi comuni” sottolineano da Firenze. “Chiediamo a tutte
le donne che hanno voglia di fare qualcosa di dirlo: si può lavorare
su Facebook, blog, twitter, scrivere articoli, mettere contatti in
comune, ognuna può dare il suo contributo”.
Un’iniziativa di
tutte le donne europee, di qualsiasi orientamento sessuale, tutte
possono contribuire concretamente a “tessere” la rete, che già
in parte, in questi anni, si è creata. “Sappiamo che il tema sul
quale è stata lanciata la rete parte da un'emergenza e sappiamo bene
che in realtà i temi legati alla autodeterminazione sono tanti:
facciamo in modo che questa sia l'occasione per riprendere una ampia
discussione connessa alla libertà di essere e alla libertà di
scegliere della propria vita” concludono le promotrici.
Nessun commento:
Posta un commento