LETTERA APERTA
AL SINDACO DI CORSICO
SIG. FILIPPO ERRANTE
Signor Sindaco,
ci corre “l'obbligo di precisazione” dopo le dichiarazioni
seguite alle manifestazioni di dissenso
che un gruppo di associazioni fra cui la
nostra hanno rivolto ad alcune sue azioni di politica amministrativa.
Tralasciando tutte le caratteristiche, alcune delle quali rasentano l'insulto,
con cui Lei connota le associazione che protestano, vogliamo soffermarci sulla
sua versione dei fatti secondo cui la protesta è legata alla perdita di
privilegi che Lei non intende ripristinare. Ma facciamo parlare i fatti.
Dalla Giunta Ferrucci la nostra associazione ha avuto non
una sede, ma la possibilità di utilizzare uno spazio al Centro Foscolo una sera
la settimana, nello stesso giorno in cui veniva utilizzato da un'altra
associazione per contenere le spese invernali di riscaldamento e con il diritto
di uso da parte dell'Amministrazione in caso di necessità.
Abbiamo poi avuto la possibilità di fare delle iniziative
rivolte alle cittadine ed ai cittadini su temi sensibili per un'associazione di
donne, fra i tanti la conciliazione famiglia-lavoro, la violenza agita dagli
uomini, il ruolo delle donne nella storia.
Diritti e opportunità li consideriamo noi, non privilegi.
Abbiamo richiesto alla sua Giunta il rinnovo di utilizzo
dello spazio al Foscolo, che non ci è stato concesso. I passaggi intercorsi
sono documentati sul nostro blog. Fino ad oggi non abbiamo avuto alcuna
risposta ufficiale dopo la nostra motivata impossibilità di accettare lo spazio
offerto all'interno del Parco Cabassina
Rinnoviamo, comunque, il nostro bisogno di utilizzare uno
fra i tanti spazi liberi comunali, una sera a settimana, in un luogo più
consono alla nostra identità e finalità della nostra associazione e dichiariamo
la nostra disponibilità a pagare un equo canone.
Signor Sindaco con il suo governo abbiamo perso diritti, non
privilegi. Diritti di riconoscimento, di esistenza e di cittadinanza.
Vogliamo sottoporre alla sua attenzione una seconda
questione.
Avendo avuto notizie di possibili difficoltà a
finanziare “La stanza dello scirocco” e
ricordando il suo impegno pubblico a mantenere
stabile e permanente il Centro antiviolenza in occasione del 25
novembre, abbiamo ripetutamente cercato di metterci in contatto con Lei, con
assessori ed assessore, con il funzionario responsabile per capire come
stessero realmente le cose (anche questo iter è documentato sul nostro blog),
dichiarando la nostra disponibilità a collaborare qualora fosse stato
necessario. Silenzio. Abbiamo anche cercato di fare RETE e manifestato davanti
al Municipio alla ricerca di interlocuzione. Nulla, ancora silenzio assordante.
Ci siamo mosse autonomamente. Abbiamo dialogato con funzionarie delle regione
Lombardia, con esperte con cui siamo in relazione, con associazioni e
amministrazioni disponibili ad ascoltarci. Abbiamo studiato protocolli e
progetti e siamo riuscite a far parte della rete antiviolenza del Distretto con
lo spirito di servizio alla causa delle donne che subiscono violenza. Ci
dispiace di non aver avuto dialogo e sostegno dalla amministrazione comunale di
cui siamo cittadine.
Abbiamo raccontato e documentato alcuni fra i “fatti” che ci
hanno indotte a protestare.
Restiamo sempre disponibili ad un incontro nella concezione
attiva e partecipata della cittadinanza, a meno che anche questo non sia
considerato un privilegio.
Porgiamo i nostri saluti.
ventunesimodonna
Corsico, 16 maggio 2016
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