martedì 28 giugno 2016

Brexit: dove erano le donne? di Serena Sapegno

…le donne inglesi hanno dato la giusta importanza alla loro forza/debolezza sulla scena politica? Hanno preso parola su quanto era in gioco in modo chiaro e specifico?

Mi arrivano missive dall’Inghilterra, messaggi disperati di care amiche inglesi che hanno bisogno di trovare un contatto perché si sentono come se gli avessero tagliato un braccio.
Siamo tutti/e sconvolti/e.
La generazione dei babyboomers che ha vissuto la cultura europea come appartenente a tutti: i Beatles, i Rolling Stones, il viaggio, l’incontro e l’apertura. Siamo cresciuti/e dando per scontato il bisogno di ricucire legami tra paesi che si erano combattuti, di affermare che non sarebbe più potuto accadere perché appartenevamo allo stesso mondo di valori e di abitudini di vita.

Il femminismo degli anni Settanta ha accentuato questo senso di comunità e di vicinanza: il movimento è nato internazionale, era normale viaggiare in Europa e andare a conoscere altre donne, altre esperienze.
La folgorante riscoperta del pensiero e dell’arte di Virginia Woolf e di tutta la grande tradizione delle scrittrici inglesi, da Jane Austen passando per le Bronte fino a Ivy Compton-Burnett e a Doris Lessing, abbiamo pensato che ci appartenessero, fossero le nostre comuni progenitrici, ci dessero forza e lucidità.

E ora la crisi, la globalizzazione, le paure per un mondo insieme troppo grande e troppo piccolo, hanno portato a questa profonda spaccatura, dentro la Gran Bretagna e in Europa. L’una è impensabile senza l’altra, per mille motivi.
Eppure dentro le popolazioni europee si sono prodotte fratture poco comprese e analizzate: i giovani non capiscono e non accettano che si alzino nuovi muri.
Le generazioni dell’Erasmus hanno amici e amiche in tutte Europa, pensano di vivere una parte della vita nel nord e un’altra nel sud del piccolo continente.
Ma troppi anziani hanno paura e si voltano indietro alla ricerca di una vecchia identità che sentono in pericolo.
Se è la strada sbagliata bisogna offrirne altre.

E ancora un’ultima considerazione: dov’erano le donne?
Una furente giornalista della BBC osservava giustamente, il giorno dopo i risultati, che questa vicenda rivela anche i lineamenti di una ‘boys competition’, un gioco tra leader maschi sulla pelle del paese.
Ma ci vogliamo chiedere se le donne inglesi hanno dato la giusta importanza alla loro forza/debolezza sulla scena politica?
Hanno preso parola su quanto era in gioco in modo chiaro e specifico?
Non lo so, ma credo che sia giusto chiederselo.
http://www.cheliberta.it/2016/06/27/brexit-dove-erano-le-donne/



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