Il coordinamento dei centri antiviolenza dell'Emilia-Romagna insorge e chiede di sospendere l'evento: «Ricordiamo che il suo ddl prevede l'obbligatorietà della mediazione familiare, applicabile anche ai casi di violenza».
Il leghista Simone Pillon sale in cattedra. Per aggiornare altri avvocati sull'affido condiviso, tema centrale del suo discusso disegno di legge archiviato (a settembre la neo ministra delle Pari opportunità Elena Bonetti aveva assicurato sarebbe rimasto nel cassetto). E allora perché chiamarlo a tenere una lezione? Il coordinamento dei centri antiviolenza dell'Emilia-Romagna non ci sta, e ha espresso «sconcerto» di fronte al seminario organizzato per venerdì 15 novembre dalla Camera civile di Parma che vedrà come «relatore e professore in cattedra Simone Pillon, il senatore leghista autore dell'omonimo ddl che abbiamo definito più volte come un attacco alla libertà delle persone, ai diritti delle donne ed adultocentrico, un progetto oscurantista che, se diventasse legge, penalizzerebbe ulteriormente le donne che subiscono violenza».
Per questo i centri, oltre a sottolineare come la scelta arrivi «a ridosso della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne» si uniscono all'Unione donne italiane di Bologna «e alla richiesta di sospendere l'evento». Per il coordinamento «è motivo di indignazione che tale seminario sia inserito nel percorso formativo rivolto agli avvocati. Ricordiamo che il ddl Pillon, per citarne solo un aspetto, prevede l'obbligatorietà della mediazione familiare, applicabile anche ai casi di violenza, e che tale imposizione viola la Convenzione di Istanbul che è legge in Italia dal giugno 2013».
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