Ieri nel milanese un uomo ha ucciso in pieno giorno una donna albanese che si prostituiva.
L’ennesima violenza perpetrata su una donna costretta a prostituirsi ci porta a riflettere su questa piaga sociale legata al patriarcato.
La prostituzione non è quasi mai una libera scelta. Non lo è se l’alternativa è morire di fame. Non lo è se minacciano di morte te e la tua famiglia. Non lo è se sei minorenne e ti hanno portato in Italia con false promesse.
Nella maggioranza dei casi una prostituta è una schiava. E non possiamo accettare che nella nostra società si porti avanti una tratta delle schiave, che oltretutto ha dimensioni spaventose (9 milioni di “clienti” in Italia, quindi quasi un uomo su 3).
Quando fai presente questi fenomeni, tanti uomini propongono una “brillante soluzione”: regolamentiamo la prostituzione!
No, non funziona. Le donne che decidono liberamente di prostituirsi sono un’esigua minoranza rispetto a una domanda enorme.
Inoltre, laddove sono stati presi provvedimenti in tal senso (v. Germania e Olanda), la situazione è peggiorata.
La prostituzione è una forma di violenza. Il 68% delle donne che esercitano questa attività soffre dei sintomi del disturbo post-traumatico da stress, come le vittime di tortura.
Il “sesso a pagamento” è una forma di stupro perché nasconde il desiderio di imporre il proprio dominio su un altro essere umano e di trattarlo come un oggetto. E questo appare perfino “normale” in un mondo in cui i media rappresentano spesso la donna come una bambola sexy.
Di fatto, l’unica soluzione che finora si è rivelata efficace sapete qual è stata?
RIDURRE LA DOMANDA, PUNENDO GLI UOMINI
Questo è il cosiddetto “Modello Nordico”, attuato in Svezia dal 1999 e seguito con successo da altri Paesi del nord Europa, governati da tempo da molte donne.
Se tutti i Paesi adottassero questa soluzione la tratta delle prostitute potrebbe ridursi o addirittura sparire.
Ma vista la resistenza del mondo maschile, è difficile sperare che vengano prese certe decisioni in Parlamento finché questo sarà dominato dagli uomini.
Le donne devono entrare in modo massiccio in politica per gestire la “res publica” e porre fine alle pesanti sopraffazioni maschili.
Quando saremo tante non rischieremo più di adeguarci a modalità di gestione del potere legate al sistema patriarcale e spesso interiorizzate.
Ilaria Moroni
Per approfondire:
https://tinyurl.com/yyqgyb94
https://nonseilunica.it/il-mito-della-prostituta-felice.../
https://www.eunews.it/.../modello-nordico.../79988
https://tinyurl.com/yyycrvuu
https://left.it/.../donne-da-macello-nel-libro-inchiesta.../
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