Quote
rosa? «Definizione inaccettabile»
. Donne elette? «Lo garantisce la
Costituzione».
Le soluzioni proposte? «Non me ne piace nessuna».
La costituzionalista Lorenza Carlassare ha la “sua”, doppio
capolista con possibilità di preferenza per chi vota.
Quote rosa, siamo
dentro o fuori la Costituzione?
«Mi sono sempre
battuta contro questa stupida denominazione di “quote rosa”,
usata per abbassare la serietà e l’importanza di un discorso che
riguarda la democrazia e l’integrazione della rappresentanza».
Una quota per le donne
viola o è conforme alla Carta?
«La Consulta si è già
pronunciata sul tema. Con la sentenza 49/2003 ha fugato ogni dubbio e
ha respinto il ricorso del governo su una legge della Val d’Aosta
che prevedeva la presenza obbligatoria di entrambi i sessi nelle
liste elettorali».
Dalla Corte donne per
forza in lista?
«Certamente sì, per
garantire la parità di chance e d’elezione tra uomo e donna. Lo
impongono importanti documenti internazionali e l’articolo 51 della
Costituzione, rafforzato dalla modifica del 2003».
Una legge priva di
questo sarebbe incostituzionale?
«Ritengo proprio di
sì, perché l’articolo 51 è chiarissimo nel voler assicurare la
parità di chance».
Alternanza uomo-donna,
capilista alternati, il 40% di essi alle donne, quale promuove?
«Francamente nessuna
perché non rispettano la parità di chance. L’alternanza non serve
perché potrebbe essere eletto solo il capolista, e se è maschio il
discorso è chiuso. La seconda è veramente stravagante, perché non
vedo come si possano comparare collegi del tutto diversi tra loro. La
terza è uguale alla seconda, ma ulteriormente peggiorata».
La sua soluzione?
«Se le liste non
fossero bloccate andrebbe consentito il doppio capolista e la doppia
preferenza. L’ha adottata la Regione Campania, il governo è
ricorso alla Consulta, ma ha perso».
I vantaggi?
«Ci sarebbe la piena
parità di chance perché all’elettore verrebbe consentito di
esprimere una seconda preferenza per un candidato di sesso diverso.
La preferenza, poi, eviterebbe il maggior vizio di
incostituzionalità, un elettore cui viene negata qualsiasi
possibilità di scelta».
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