lunedì 10 marzo 2014

Italicum, lettera-appello delle parlamentari per la parità di genere nella legge elettorale



 Una lettera appello inviata ai leader dei partiti per rincarare la dose sulla necessità di garantire la parità di genere nell'Italicum. Un documento bipartisan sottoscritto dalle donne parlamentari che arriva all'indomani di un aspro confronto politico. Il voto finale sulla riforma della legge elettorale, infatti, alla fine è slittato direttamente a lunedì per consentire a Fratelli d'Italia di celebrare oggi la propria assemblea nazionale. Un rinvio che cozza con i desiderata del premier Matteo Renzi - che avrebbe voluto chiudere entro la settimana - ma che fornisce tre giorni di tempo per lavorare attorno all'ultimo scoglio rimasto: la parità di genere nelle liste bloccate.

Il testo della lettera-appello
In queste ore si sta discutendo alla Camera la nuova legge elettorale, un traguardo importante ed atteso da parte dei cittadini e delle cittadine italiane.
Siamo consapevoli dell'importanza e della necessità di approvare nuove regole che presiedano al buon funzionamento della nostra vita democratica e che definiscano la rappresentanza e l'efficienza del nostro sistema politico.
Siamo altresì convinte che non sia possibile varare una nuova legge senza prevedere regole cogenti per promuovere la presenza femminile nelle istituzioni e per dare piena attuazione all'articolo 3 e all'articolo 51 della Costituzione.
Per questo abbiamo sottoscritto in maniera trasversale alcuni emendamenti. La nostra convinzione è che l'intesa politica raggiunta possa guadagnare in credibilità e forza da una norma capace di collocare il nostro Paese tra le migliori esperienze europee.
La responsabilità della politica sta ora nel trovare una soluzione ad una
questione di civiltà e di qualità della democrazia che troverebbe il favore non solo delle donne, ma di tutti i cittadini che hanno fiducia nelle nostre istituzioni e nella possibilità di renderle migliori.

A firmare l'appello, insieme ad alcune parlamentari di Pd, Ncd, Sc, Per l'italia, ci sono anche alcune rappresentanti di Forza Italia (come ad esempio Michaela Biancofiore, Anna Grazia Calabria, Michela Brambilla, Mara Carfagna, Elena Centemero, Gabriella Giammanco, Giuseppina Castiello, Catia Polidori, Renata Polverini, Stefania Prestigiacomo, Laura Ravetto, Iole Santelli ed Elvira Savino), partito in parte contrario all'inserimento delle cosiddette 'quote rosa' nel testo di riforma del Porcellum. Il deputato azzurro Ignazio Abrignani, infatti, oggi ha detto a SkyTg24: "Confermo, almeno per quanto mi riguarda, ma io so che sarà così anche per il mio gruppo, che noi voteremo contro questo emendamento".

Il documento è stato spedito al presidente del Consiglio (che è anche segretario Pd), al presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, al segretario di Ncd, Angelino Alfano, alla segretaria di Scelta civica, Stefania Giannini, e al presidente dei Popolari per l'Italia, Mario Mauro. Stilato dalle deputate, è stato poi sottoscritto anche da molte senatrici. Per l'occasione è stato anche creato un account su Twitter: @paritadigenere.

Ma lo scontro sulla parità uomo-donna non accenna a trovare una soluzione. Stamani la presidente della Camera, Laura Boldrini, ha commentato così la riunione che si è svolta con le deputate sul tema: 
"Abbiamo avuto in incontro per fare il punto della situazione sulle questioni di genere, ho raccolto la preoccupazione delle deputate che sono venute a questo incontro, la preoccupazione è che questa legge elettorale non ci faccia fare un passo in avanti ma anzi c'è il rischio che ci faccia fare un passo indietro e questo sarebbe davvero un paradosso". E ancora: "E allora io mi sento di fare un appello a tutte le forze politiche, a tutti i deputati e le deputate affinchè facciano in modo che non si ritorni indietro e che venga riconosciuta alle donne la possibilità di essere candidate in posizione eleggibile".
"Ce lo dice la Costituzione - spiega ancora - e quindi non è solamente una questione sociale, che già sarebbe abbastanza, ma ci sono due articoli della Costituzione, il 3 e 51, che parlano di parità e la parità passa anche per una legge elettorale che tenga presente questo aspetto. Io credo che noi dovremmo considerare questa una grande opportunità, non vorrei si trasformasse in una occasione persa".

Nel Pd, è Francesco Boccia (presidente della commissione Bilancio di Montecitorio) a far sapere: "Non voterò contro perchè sono uomo di parito, ma non voterò nemmeno a favore se l'impianto della legge rimarrà così, senza scelta dei candidati, senza parità di genere, senza riforma del Senato"

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