Il testo della
lettera-appello
In queste ore si sta
discutendo alla Camera la nuova legge elettorale, un traguardo
importante ed atteso da parte dei cittadini e delle cittadine
italiane.
Siamo consapevoli
dell'importanza e della necessità di approvare nuove regole che
presiedano al buon funzionamento della nostra vita democratica e che
definiscano la rappresentanza e l'efficienza del nostro sistema
politico.
Siamo altresì
convinte che non sia possibile varare una nuova legge senza prevedere
regole cogenti per promuovere la presenza femminile nelle istituzioni
e per dare piena attuazione all'articolo 3 e all'articolo 51 della
Costituzione.
Per questo abbiamo
sottoscritto in maniera trasversale alcuni emendamenti. La nostra
convinzione è che l'intesa politica raggiunta possa guadagnare in
credibilità e forza da una norma capace di collocare il nostro Paese
tra le migliori esperienze europee.
La responsabilità
della politica sta ora nel trovare una soluzione ad una
questione di civiltà
e di qualità della democrazia che troverebbe il favore non solo
delle donne, ma di tutti i cittadini che hanno fiducia nelle nostre
istituzioni e nella possibilità di renderle migliori.
A firmare l'appello,
insieme ad alcune parlamentari di Pd, Ncd, Sc, Per l'italia, ci sono
anche alcune rappresentanti di Forza Italia (come ad esempio Michaela
Biancofiore, Anna Grazia Calabria, Michela Brambilla, Mara Carfagna,
Elena Centemero, Gabriella Giammanco, Giuseppina Castiello, Catia
Polidori, Renata Polverini, Stefania Prestigiacomo, Laura Ravetto,
Iole Santelli ed Elvira Savino), partito in parte contrario
all'inserimento delle cosiddette 'quote rosa' nel testo di riforma
del Porcellum. Il deputato azzurro Ignazio Abrignani, infatti, oggi
ha detto a SkyTg24: "Confermo, almeno per quanto mi riguarda, ma
io so che sarà così anche per il mio gruppo, che noi voteremo
contro questo emendamento".
Il documento è stato
spedito al presidente del Consiglio (che è anche segretario Pd), al
presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, al segretario di Ncd,
Angelino Alfano, alla segretaria di Scelta civica, Stefania Giannini,
e al presidente dei Popolari per l'Italia, Mario Mauro. Stilato dalle
deputate, è stato poi sottoscritto anche da molte senatrici. Per
l'occasione è stato anche creato un account su Twitter:
@paritadigenere.
Ma lo scontro sulla
parità uomo-donna non accenna a trovare una soluzione. Stamani la
presidente della Camera, Laura Boldrini, ha commentato così la
riunione che si è svolta con le deputate sul tema:
"Abbiamo
avuto in incontro per fare il punto della situazione sulle questioni
di genere, ho raccolto la preoccupazione delle deputate che sono
venute a questo incontro, la preoccupazione è che questa legge
elettorale non ci faccia fare un passo in avanti ma anzi c'è il
rischio che ci faccia fare un passo indietro e questo sarebbe davvero
un paradosso". E ancora: "E allora io mi sento di fare un
appello a tutte le forze politiche, a tutti i deputati e le deputate
affinchè facciano in modo che non si ritorni indietro e che venga
riconosciuta alle donne la possibilità di essere candidate in
posizione eleggibile".
"Ce lo dice la
Costituzione - spiega ancora - e quindi non è solamente una
questione sociale, che già sarebbe abbastanza, ma ci sono due
articoli della Costituzione, il 3 e 51, che parlano di parità e la
parità passa anche per una legge elettorale che tenga presente
questo aspetto. Io credo che noi dovremmo considerare questa una
grande opportunità, non vorrei si trasformasse in una occasione
persa".
Nel Pd, è Francesco
Boccia (presidente della commissione Bilancio di Montecitorio) a far
sapere: "Non voterò contro perchè sono uomo di parito, ma non
voterò nemmeno a favore se l'impianto della legge rimarrà così,
senza scelta dei candidati, senza parità di genere, senza riforma
del Senato"
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