sabato 1 marzo 2014

Solidarietà all'assessore Guastamacchia




Un vile atto intimidatorio agito  nei confronti dell’Assessore Guastamacchia,  ci fa riflettere su quanto gli atti e il linguaggio della politica, di certa politica,  non sapendo come esternare legittimamente un dissenso , si manifestino  in  comportamenti assurdi e assolutamente incivili. Intimidazioni, minacce, violenze verbali fanno parte di una cultura che come donne  non ci appartiene, pertanto riteniamo di dover esternare pubblicamente il nostro disagio con la lettera allegata.

Lettera aperta
Esprimiamo la nostra solidarietà all'assessore Emilio Guastamacchia che, in occasione di un confronto pubblico organizzato dall'Amministrazione comunale in vista della consultazione sul nuovo municipio, ha subito un personale atto intimidatorio.

Estendiamo la solidarietà a tutta la Giunta Municipale colpita indirettamente attraverso un suo assessore.

Consideriamo particolarmente grave che in un momento in cui nella città si riavvia un dibattito su un tema particolarmente sensibile, come è la costruzione di un nuovo municipio, i linguaggi già inopportunamente aspri e concitati , vengano affiancati da intimidazioni, attacchi personali, azioni violente.

Consideriamo legittime le diversità di posizioni su qualunque questione venga posta a pubblico dibattito o attenga alla vita della città, non possiamo tollerare le esasperazioni dei toni che, diventati “naturali” strumenti di dibattito, a livello nazionale su mass-media e social network, si stiano rappresentando negli ultimi periodi anche a livello locale.

Ci rivolgiamo a tutte le cittadine ed a tutti i cittadini, a tutte le donne e gli uomini che hanno ruoli politici e pubblici affinchè il confronto politico e amministrativo, che può anche avere toni severi, possa nella città essere condotto nell'alveo della democraticità.

Insulti, attacchi personali, intimidazioni, minacce, violenze verbali fanno parte di una cultura che come donne non ci appartiene e vorremmo sostituire con azioni positive che diano alla politica la sua dignità delle origini.

Nessun commento: