Un vile atto intimidatorio agito nei confronti dell’Assessore Guastamacchia, ci fa riflettere su quanto gli atti e il linguaggio della politica, di certa politica, non sapendo come esternare legittimamente un dissenso , si manifestino in comportamenti assurdi e assolutamente incivili. Intimidazioni, minacce, violenze verbali fanno parte di una cultura che come donne non ci appartiene, pertanto riteniamo di dover esternare pubblicamente il nostro disagio con la lettera allegata.
Lettera aperta
Esprimiamo la nostra solidarietà all'assessore Emilio Guastamacchia
che, in occasione di un confronto pubblico organizzato dall'Amministrazione
comunale in vista della consultazione sul nuovo municipio, ha subito un
personale atto intimidatorio.
Estendiamo la solidarietà a tutta la Giunta Municipale colpita
indirettamente attraverso un suo assessore.
Consideriamo particolarmente grave che in un momento in cui nella città
si riavvia un dibattito su un tema particolarmente sensibile, come è la
costruzione di un nuovo municipio, i linguaggi già inopportunamente aspri e
concitati , vengano affiancati da intimidazioni, attacchi personali, azioni
violente.
Consideriamo legittime le diversità di posizioni su qualunque questione
venga posta a pubblico dibattito o attenga alla vita della città, non possiamo
tollerare le esasperazioni dei toni che, diventati “naturali” strumenti di
dibattito, a livello nazionale su mass-media e social network, si stiano
rappresentando negli ultimi periodi anche a livello locale.
Ci rivolgiamo a tutte le cittadine ed a tutti i cittadini, a tutte le
donne e gli uomini che hanno ruoli politici e pubblici affinchè il confronto
politico e amministrativo, che può anche avere toni severi, possa nella città
essere condotto nell'alveo della democraticità.
Insulti, attacchi personali, intimidazioni, minacce, violenze verbali
fanno parte di una cultura che come donne non ci appartiene e vorremmo
sostituire con azioni positive che diano alla politica la sua dignità delle
origini.
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