La telenovela corsichese
continua
“La Stanza dello scirocco” può attendere.
Il Consiglio
Comunale di Corsico rinvia a Settembre
la discussione sul Centro
antiviolenza
Dal lontano febbraio noi, donne di un'associazione che da
anni svolge sul territorio percorsi di informazione e di sensibilizzazione sul
tema della violenza di genere, preoccupate per l'instabilità causata dal
mancato finanziamento regionale de “La
Stanza dello Sirocco” abbiamo ripetutamente e inutilmente cercato di
interloquire con chi governa la nostra città (Sindaco, Assessore ed Assessori,
Dirigenti).
La richiesta: dare stabilità al centro, affiancandolo
anche con finanziamenti locali dei 19 Comuni
dell'area interdistrettuale che nel frattempo, su richiesta della
Regione, si è allargata ed ha incluso un secondo centro “La Rosa del Sud” con
sede a Pieve Emanuele.
Nessuna risposta. Neanche quando alle nostre voci si sono
aggiunte quelle di alcune associazioni di zona, quelle numerose di cittadine e
cittadini e le delibere di alcuni Consigli Comunali.
Il silenzio non è casuale. Parla. Dice che chi governa la
nostra città-plurale è disponibile ad interloquire solo con chi ha approvato
con il voto ed approva ora con il consenso, le azioni di governo. Se con le cittadine e con i cittadini che non
esprimono consenso incondizionato non si dialoga, il Governo della città ha
dovuto dialogare sul tema nei luoghi istituzionali.
Quando, dopo mesi di stallo,
una mozione, che recepiva
quanto succedeva attorno ai centri
antiviolenza, arriva finalmente in
Consiglio Comunale ne viene di fatto impedita la discussione attraverso
continui rinvii .
Crediamo che un tema così importante avrebbe meritato una
risposta immediata. Indipendentemente dall’iter consiliare un’Amministrazione
sensibile avrebbe potuto rispondere diversamente, una dichiarazione in
Consiglio, un atto di giunta, una forzatura
del regolamento per dimostrare
vicinanza alle donne che subiscono
violenza.
L’ennesimo rinvio
della discussione sulla “Stanza dello scirocco”, stabilito nel Consiglio
Comunale del 13 Luglio, dimostra la totale
insensibilità verso le donne che, per uscire dalla violenza, hanno
bisogno di sicurezze attraverso progetti concreti, non di meste
manifestazioni di solidarietà
come quella organizzata dall’Amministrazione il 5 Luglio.
Evidentemente per la nostra Amministrazione Comunale le donne e le bambine violentate dagli
uomini, anche quelle a noi vicine, possono aspettare. Le beghe, gli intrighi e
gli interessi di potere hanno la priorità.
Del resto quale interesse al mantenimento dei centri
antiviolenza può esserci se fino ad oggi l'Amministrazione ha perfino dimenticato di inserire sul
proprio sito l' esistenza del centro con sede a Corsico?
Noi non ci
arrendiamo e continueremo a chiedere all'Amministrazione Comunale di Corsico azioni
concrete di contrasto alla violenza di genere intanto con la stabilità dei
due centri antiviolenza, affiancate da azioni di prevenzione a partire da una
capillare informazione dell'esistenza dei centri di zona.
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