sabato 14 gennaio 2017

Oceania, la svolta femminista delle fiabe di Maria Grazia Colombari

Addio alla principessa che aspetta con ansia che arrivi il principe azzurro a sposarla trasformandola in regina amata e moglie premurosa. Le nuove eroine dei cartoni sono giovani donne che non aspettano di essere salvate, non ricercano l’amore; ma preferiscono imbarcarsi in coraggiose avventure e conoscere il mondo. Oceania è il cartone simbolo di questo cambio di rotta. La giovane protagonista del film d’animazione è Vaiana (nella versione americana il nome è Moana, mentre in Italia si è ritenuto opportuno cambiarlo in Vaiana in modo da lasciare almeno l’assonanza): un’adolescente, femminista convinta, che si imbarca nella coraggiosa missione di salvare il proprio popolo da antiche maledizioni. Ci riuscirà dando dimostrazione della forza del genere femminile considerato universalmente il sesso debole, nei cartoni animati sinonimo di fragilità.
Già in passato, per la verità, alcuni cartoni animati avevano introdotto una figura femminile tutt’altro che fragile; ma sempre come personaggio di secondo piano rispetto all’eroe principale rigorosamente maschile. Kiara, nel Re Leone, pur essendo di sangue blu, non vuol diventare regina, vuole vedere il mondo e cavarsela da sola in tutte le situazioni così come Pocahontas, una fanciulla emancipata ed indipendente, abituata a vivere da sola perché il padre, che è il capo del villaggio, è spesso costretto ad assentarsi per lunghi periodi. Pocahontas si ribella quando il papà vuole darla in sposa al più forte guerriero del villaggio. E vince lei: sposerà l’uomo di cui si è innamorata e che non appartiene alla sua gente. In Zootropolis si affrontano altri temi importanti quali la discriminazione sociale e di genere. Una apparente aria di armonia nasconde invece un’atmosfera di forte razzismo.
Non dobbiamo però condannare i classici film di animazione, come i bellissimi Cenerentola e Biancaneve, perché sono figli di un periodo storico in cui il dibattito sui temi relativi alla parità di genere e sulla necessità di porre fine agli stereotipi non erano così sviluppati come in questo momento. Le fiabe erano organizzate cinematograficamente per stupire e far sognare grandi e piccini più che per trasmettere una morale. I tempi, oggi, sono cambiati e il problema della disparità femminile è sentito in molte parti del mondo. Per aiutare le generazioni future a vivere in un mondo più giusto, libero da preconcetti, è necessario insegnare ai bimbi la parità. E quale miglior mezzo se non narrarla attraverso i cartoni animati?
http://27esimaora.corriere.it/17_gennaio_03/oceania-svolta-femminista-fiabe-d8077e7a-d1ea-11e6-84db-e13450de3838.shtml


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