Seguendo la scia della campagna #MeToo lanciata sui social e l'esempio di Berlino e Parigi, anche la Svezia sceglie di eliminare dalle strade gli stereotipi culturali e di genere
Il vento sta cambiando. Dopo le campagna #MeToo e le numerosi dichiarazioni da parte di tutte le donne da ogni parte del mondo, famose e non, anche le città europee iniziano ad educare i loro cittadini, di oggi e di domani, prendendo una posizione ferma riguardo alla pubblicità razzista e sessista che oggi svolge ancora un ruolo importante nella creazione di stereotipi culturali e di genere.
La prima città è stata Berlino, in cui un intero quartiere si è ribellato alla mercificazione del corpo femminile e ha vietato affissioni discriminanti in un intero quartiere; oggi anche la modernissima Svezia si muove nella graduale eliminazione di ogni advertising che possa in qualche modo aiutare e suggerire comportamenti non corretti nei confronti delle donne o di persone di origine differente da quella svedese.
Offline come sui social, insomma, si chiede oggi una maggiore attenzione a qualsiasi messaggio offensivo.
La pubblicita razzista e sessista sparira' dalle strade di Stoccolma
Questa scelta rappresenta un inizio molto importante per la nostra società: i brand sono stati spesso abituati a classificare i loro prodotti come belli e premium, se associati ad un’immagine provocante, che spesso non ha nulla a che vedere con il prodotto stesso.
Il motivo di queste scelte è da ricercarsi nella cultura e nella storia dell’advertising, iniziata già nel lontano Ottocento.
Nei primi annunci stampa la figura della donna non aveva un’accezione negativa: era considerata la portatrice per eccellenza di innovazione e cambiamento. Con il graduale evolversi della società e l’affermarsi dell’uomo come simbolo di potere e forza, anche la figura femminile ha subito un mutamento nel corso del tempo, ricoprendo dei ruoli a seconda dell’epoca. Negli anni ’50 il ruolo della donna era associato a quello di regina della casa, negli anni ’70, in apparente antitesi con le lotte per l’emancipazione (anche sessuale), divenne simbolo di sensualità e oggetto di desiderio.
Restrizioni e comunicazione: quando non si parla di limiti ma di opportunità
La decisione presa da Stoccolma rappresenta una nuova era per i brand e non solo; il messaggio è forte e chiaro. La figura femminile non scomparirà dalla nostra cultura e continuerà ad avere un ruolo fondamentale e di rilievo nella comunicazione.
I tempi cambiano e, come sappiamo, cambia anche la percezione: per questo motivo un buon creativo dovrà necessariamente imparare a tenere in considerazione anche queste nuove leggi, da non interpretare come un vincolo, ma come una nuova opportunità.
Ciò che sta infatti offrendo la Svezia rappresenta una nuova idea, una nuova visione e non una costrizione per i brand. Di certo la presenza della donna rispettosa, di ogni origine e cultura e non solo occidentale, associata a ruoli erroneamente interpretati come esclusivamente maschili, potrà essere un’interessante strategia anche a livello marketing, catturando una parte di consumatori sensibili a queste tematiche. Una parte di mercato ancora inesplorata, ma dal grande potenziale.
http://www.ninjamarketing.it/2018/01/03/svezia-stoccolma-cancella-la-pubblicita-razzista-e-sessista/
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