Alla casa delle donne di Torino c’è stata una bella discussione con Marie-Jo Bonnet, introdotta da Margherita Giacobino che ha fatto una breve presentazione del suo impegno femminista ed omosessuale e del suo lavoro di teorica e storica. Marie, che ha prodotto molte pubblicazioni di cui abbiamo potuto, nella serata, avere un interessante panorama e l’anticipazione dell’ultima che uscirà tra poche settimane, è entusiasta del movimento #Metoo che in Italia non ha avuto molte sostenitrici, anche inibito come è stato dalle pesanti accuse di opportunismo ad Asia Argento, avanzate con molta aggressività da Luxuria, una trans che ha sempre avuto molto accesso ai media. Che poi dopo un mese si sia ravveduta e abbia chiesto scusa pubblicamente, ormai il danno di svalutare con Asia un intero movimento, era stato fatto. Ieri ho pubblicato su FB il discorso della giornalista Oprah in occasione del Golden Globe e oggi ho dovuto leggere la dichiarazione di Catherine Deneuve che ci riporta indietro. Forse sarebbe il caso di aprire un bel dibattito costruttivo anche in Italia.
Marie-Jo ieri denunciava la situazione paradossale di oggi rispetto al femminismo: da una parte la presa di coscienza a livello di massa, e con un forte impatto sui media, rappresentata da #metoo, ma anche dai miglioramenti raggiunti da molte donne nel sociale e, dall’altra, la sostituzione avvenuta nel linguaggio di alcune parole simbolo: donne con gender, madre con gestante, e la cancellazione dell’immaginario, del corpo in nome dell’uguaglianza ideologica tra le sessualità. Il matrimonio, denunciato da femminismo come il primo strumento di oppressione delle donne, è ora rivendicato come diritto dal movimento Lgbt e queer che dissolve il femminismo e, non differenziando, cancella la donna. Un’ altra parola cancellata è sorellanza che, insieme alla presa di parola che toglieva la censura su di noi, ora ripresa con forza da #metoo, ci da forza, unisce la singolarità alla coscienza collettiva e si costruisce sull’emozione di sentirsi insieme, quindi su qualcosa di emotivo e positivo che lascia spazio all’inconscio, all’immaginario e ai sogni.
Una società che non si trasforma più usa ed abusa del prefisso trans. Gender che ci cancella e il maschile che prende il potere nel femminismo attraverso il movimento Lgbt, diventato molto forte dai tempi della lotta contro l’Aids quando ha imparato ad usare metodi di lotta vincenti come i gay pride che sono ora più frequentati delle manifestazioni femministe. Provate a pensare che significato ha dire cosa desidera un genere, anziché una donna o un uomo: si è fatto diventare il sesso un fatto performativo. Non si può negare un dato visibile che esistono due sessi: le teorie che negano la differenza di sesso affermano il dominio e l’oppressione, negano l’inconscio che è il contropotere che abita dentro di noi. Dobbiamo affermare il pensiero della differenza e dell’alterità che è vita, mentre negarlo porta alla morte e all’affermazione di un transumanesimo e un transliberismo, ad un materialismo distruttivo come quello che induce a pretendere come diritto l’utero in affitto e le biotecnologie della riproduzione . All’uomo con i chips sotto la pelle nell’illusione di essere eterno. Al racconto dell’ancella, alla predazione. Le molestie sono predazionea cui dobbiamo contrappore la sorellanza, la presa di parola, la vita interiore, il silenzio e la meditazione. Respingere con forza l’accusa di essere omofobe.
Il dibattito articolato che si è sviluppato anche durante l’intervento ha messo in luce la necessità urgente di un confronto pacato e non cattedratico in cui Marie-Jo ha un po’ teso a scivolare, pur usando il suo linguaggio molto semplice, chiaro e non accademico. Come ho fatto rilevare non dobbiamo metterci le une contro le altre ma piuttosto fare emergere i disagi che ci sono anche rispetto al contenuto del Piano di Nudm, come ha fatto rilevare pacatamente, ma senza compiacimenti, Luisa Muraro. E alle giovani amiche di Ndum chiedo pazienza ed ascolto, presa di parola e coraggio ad esporre le proprie convinzioni senza pretendere di uniformare tutte le nostre diversità.
http://www.lauracima.it/lauracima_it/questioni-del-femminismo-di-oggi/
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