venerdì 16 novembre 2018

Studiamo la Storia degli uomini. E dove erano le donne? Elisabetta Serafini

Una collana di libri illustrati per raddrizzare la narrazione «sbilenca», come la chiamava Virginia Woolf. Perché non è sufficiente citare solo qualche nota e illustre
La «foto di gruppo» che giunge dalla Preistoria, tra i reperti del sito di Melka Kunture, in Etiopia, ci racconta che bambini e bambine accompagnavano gli adulti nelle battute di caccia. E in generale sappiamo che nel Paleolitico erano sia femmine sia maschi a procacciare il cibo. La storia troppo spesso ci racconta di invasioni, guerre, crociate, lotte per il potere tra papi e imperatori, tra re e signori, di viaggiatori coraggiosi e grandi inventori. E le donne? E i bambini? Dov’erano? Cosa facevano? Nei libri di storia restano fantasmi.
Eppure le donne nel corso dei secoli hanno lavorato, in casa e fuori, e ricoperto importanti cariche, anche se non sempre il loro potere è stato riconosciuto. Hanno cominciato a battersi per ottenere il diritto di voto molto prima di quanto i libri di storia ci raccontano: basti pensare alla Dichiarazione scritta da Olympe de Gouges per i diritti delle donne e cittadine francesi negli anni della Rivoluzione. Sono state disposte ad emigrare per vedere riconosciuto il loro diritto all’istruzione, come le inglesi che nei primi anni del Novecento si recavano a Dublino per ottenere una laurea che veniva loro negata in patria. Di lì a poco in Italia avrebbero ottenuto l’abolizione dell’autorizzazione maritale.
«Preistoria» di Elisabetta Serafini (docente di didattica della storia) e Caterina Di Paolo (illustratrice) è il primo volume della collana «Storie nella Storia», pubblicata da settenove
La mancanza della prospettiva di genere nei programmi scolastici e nei libri di testo è questione ormai nota. A partire dalla consapevolezza di questa lacuna, la casa editrice Settenove e la Società italiana delle storiche stanno lavorando insieme ad un progetto editoriale rivolto alle giovani generazioni: libri di storia inclusivi delle differenze, che racchiudono racconti avvincenti e strumenti per chi si occupa di formazione. La questione è delicata e ampiamente dibattuta: come trasmettere il sapere sulle donne già a partire dai primi ordini di scuola? È sufficiente parlare di qualche donna illustre? La relazione educativa ha bisogno di essere rinnovata al fine di valorizzare le differenze e prevenire discriminazioni e violenze di genere, con curricoli inclusivi nei quali, inoltre, non esistano discipline più propriamente maschili o femminili. Eppure i testi usati a scuola risentono ancora di un’impostazione androcentrica, lasciando soli quei docenti che, in autonomia, tentano di riequilibrare proposte sbilanciate. Per questo è stata pensata la collana Storie nella Storia, per raddrizzare una storia sbilenca. Così Virginia Woolf ha definito la storia senza donne.
L’albo illustrato è la forma che è stata scelta per raccontare la complessità, con un intreccio tra testo e immagini non stereotipate, che diventano esse stesse racconto. Il primo albo della collana, Preistoria. Altri sguardi, nuovi racconti, percorre la storia più distante da noi e mostra come quel lontano passato sia stato popolato anche da donne, bambini e bambine e non solo da uomini cacciatori. Timoniere in questo lungo viaggio nel tempo sono storiche e archeologhe, esperte di storia delle donne che non si limitano a proporre nuovi racconti ma pongono domande e insinuano dubbi. Margaret Ehrenberg, archeologa impegnata nella divulgazione di studi sulle donne nella Preistoria, conduce lettrici e lettori nel percorso tra gli antichi reperti. Racconta la passione e le difficoltà delle studiose che l’hanno preceduta — come Mary Anning e Mary Leakey — sottolinea l’assenza delle donne nei libri di storia e invita ad osservare da vicino le fonti per scovare le tracce di intere comunità. Racconta che bambine e bambini realizzavano i giocattoli che poi avrebbero utilizzato e si sofferma sul ruolo fondamentale che le donne ebbero nel passaggio all’orticoltura e all’agricoltura.
Le vite dei bambini e delle donne, uscendo dal trafiletto in appendice, tornano così nella storia, nel contesto dei gruppi di riferimento. Dopo questa prima pubblicazione, il viaggio nel tempo continuerà fino alla contemporaneità con cinque volumi dedicati alle varie epoche e con volumi tematici. A guidare insegnanti, e chiunque voglia utilizzare gli albi in ambito formativo, saranno i contenuti on-line, pensati come approfondimenti, tracce di attività e spunti per la progettazione di esperienze didattiche, ampiamente personalizzabili. Una scelta che resta fedele all’idea di «unicità della soggettività», quella di chi ha fatto la storia, quella di chi impara e di chi insegna.
https://27esimaora.corriere.it/18_novembre_08/studiamo-storia-uomini-dove-erano-donne-e7a72e84-e1d3-11e8-9522-64e616a61d3d.shtml?fbclid=IwAR0mEibQCCFQsat5SXr32gnBdm2WmJw9CucGVZAJ_No2x0VcEe1EvnmT9BM

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