In che cosa si impegna il governo con il «sì» unanime, con l'obiettivo di raggiungere la piena applicazione della convenzione di Istanbul.
Una piaga di cui siamo costretti a parlare ogni giorno, quella della violenza sulle donne. E il 14 novembre arrivato un sì dell'Aula della Camera, grazie anche a un gioco di astensioni reciproche, alle mozioni sulle iniziative per prevenire e contrastarla. L'Assemblea ha approvato all'unanimità il dispositivo della mozione di Pd-Leu e di quella di Forza italia, e a maggioranza, con sole astensioni e nessun voto contrario, quello della mozione di maggioranza. Vediamo di cosa si tratta.
IN CHE COSA SI IMPEGNA IL GOVERNO?
In base ai testi approvati, il governo è impegnato, tra l'altro: «
- A mettere in campo tutte le iniziative necessarie a rendere efficace il complesso sistema di strumenti e di tutele citati in premessa, con l'obiettivo di raggiungere la piena applicazione della Convenzione di Istanbul;
- ad assumere iniziative per proseguire nella strada tracciata dai Governi Letta, Renzi e Gentiloni, attuando la strategia delineata dal Piano nazionale 2017-2020 e implementando e monitorando le linee guida nazionali per l'assistenza sociosanitaria alle donne che subiscono violenza e che si rivolgono ai pronto soccorso;
- ad assumere iniziative per favorire il coordinamento tra processo penale, civile e procedimenti presso i tribunali per i minorenni, al fine di garantire un'efficace protezione delle donne e dei loro figli e per evitare l'affido condiviso nei casi in cui vi sia violenza domestica».
Il governo è poi impegnato «
- a promuovere la parità tra i sessi e la prevenzione della violenza di genere attraverso l'educazione scolastica, assumendo iniziative per destinare a tale scopo nuove risorse finanziarie;
- a promuovere strumenti e procedure di valutazione del rischio di letalità per la vittima, gravità, reiterazione e recidiva del reato, partendo dai protocolli di valutazione del rischio sviluppati nell'ambito degli studi e delle ricerche sulla violenza di genere e ai protocolli investigativi in via di diffusione presso le forze dell'ordine con specifico riferimento a questa materia (ad esempio, il protocollo Eva);
- ad assumere iniziative per investire risorse adeguate per la formazione specifica e per il necessario aggiornamento del personale chiamato ad interagire con la vittima, polizia e carabinieri, magistrati, personale della giustizia, polizia municipale e personale sanitario, anche nell'ambito di specifiche provviste finanziarie destinate alla violenza di genere». Dovranno poi essere favorite «modalità organizzative condivise, utili ad assicurare la trattazione prioritaria dei procedimenti e la protezione alla vittima anche in ambito processuale, così come indicato nelle linee guida del Consiglio superiore della magistratura»; ed «adottate politiche volte a garantire la parità di genere e ad incrementare l'occupazione femminile, elemento quest'ultimo fondamentale per la liberazione delle donne dalla violenza».
https://www.letteradonna.it/it/articoli/politica/2018/11/14/mozioni-violenza-donne-camera/27103/?fbclid=IwAR0n2-9JMD-_Nc0auFzkWgVQN5NS1g3gc1nnTO-wZogUskpjTdBSO-CCh0U
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