Due fatti di cronaca in
questi giorni hanno spiccato come facce opposte della stessa
medaglia: lo scandalo delle baby escort dei Parioli di Roma e la
Laurea in Ingegneria a Torino di Rachid Khadiri Abdelmoula. La prima
ha lasciato riflettere sulle presunte responsabilità di una madre
delle due ragazzine e sulla brutalità dell’indifferenza con la
quale alcuni adulti rubano senza vergogna i sogni a una giovinezza
venduta. Non lascia atterriti la scelta di certi uomini, ormai ne
siamo avvezze, dopo gli usi e costumi di certe performance tutte
nostrane, ma la mancanza di libertà nelle scelte dei giovanissimi.
Perché una ragazzina deve fare sesso a pagamento? Proprio il sesso,
quel passaggio che sancisce la conquista di una fase successiva
all’infanzia, dove l’individuazione, lo sviluppo dell’identità
anche sessuale si regola sui modelli genitoriali, e soprattutto sul
superamento degli stessi. Bel superamento quello offerto da un
modello cieco alla mercificazione! Ragazzine che nonostante quel
brutto “gioco” intuivano lo scivolone, al punto di isolarsi dalle
altre compagne di scuola, intuendo forse di essere portatrici di una
realtà alienante. L’ansia di colmare un vuoto totale, in un Paese
ormai con scarsissime speranze, soprattutto per i giovani, un vuoto
colmato con l’uso smodato del fumo, dell’alcool, delle droghe, e
di tanta informatica… I soldi per comprarsi l’ultimo ipad, o
l’ultimo capo firmato, come sfoggiano i personaggi televisivi. Non
contano più gli ideali, la dignità della persona, tutto è
offuscato dalla mercificazione e dal possesso, quel possesso che
spinge un adulto ad abusare di una potenziale figlia, sorella, nipote
e senza vergogna. Ce l’hanno insegnato venti anni di vita made in
Italy, che tutto è permesso, soprattutto il possesso e l’assenza
di scrupoli, la mercificazione e quant’altro.
Dall’altra parte
della medaglia c’è chi per farcela non ha venduto la sua dignità,
ma solo accendini, coltivando un sogno tutto italiano, ma italiano di
una volta…quello di laurearsi restando integro.
Il 27enne marocchino
che ha passato una vita a vendere accendini e fazzoletti si è
finalmente laureato in Ingegneria, il sogno della sua vita e ha detto
no alla proposta di rappresentare la sua storia sul Grande Fratello,
e non per snobismo, ma semplicemente perché i modelli non sono
condivisibili dalla sua idealità, forza che l’ha portato senza
deflettere a raggiungere il suo obiettivo.
Oggi, per strada,
un’adolescente palesemente alterata dall’uso di sostanze urlava:
“Signora, sono fortunata, non sono rimasta incinta”! La signora:
“Non è bello esserlo”? La povera ragazza: “Dove lo metto un
bambino, sulla strada, come me”?
Che dire a questa
crudelissima realtà? Dove sono le strutture? Dov’è la politica
che si confronta con il tessuto sociale? Dove i contenuti?
(03 Novembre 2013)
inserito da Bruna
Baldassarre
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