giovedì 21 novembre 2013

La Toscana "sciopera" dalla parte delle donne



Cgil e Snoq: stop il 25.  La carta di Gucci.

 Nella giornata mondiale contro le violenze un minuto (o un’ora) di riflessione di ILARIA CIUTI

La Toscana "sciopera" dalla parte delle donne
Sciopero in Toscana contro la violenza alle donne, contro il femminicidio per cui in Italia viene uccisa una donna ogni tre giorni. Lunedì 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza alle donne. Uno sciopero in tutti i luoghi di lavoro che le donne della Cgil, le quali organizzano la giornata del 25 insieme a Snoq (Se non ora quando), chiamano «simbolico». Sarà una fermata breve, anche di qualche minuto, un quarto d’ora, un’ora, a seconda delle situazioni. In cui una donna per ogni luogo si fermerà e farà fermare tutti pronunziando le parole dure della prepotenza e della morte e leggendo un qualsiasi brano che parli di questa violenza orrenda che invece di diminuire aumenta.

Sarà come il sasso nello stagno che si propaga lontano. La lettura provocherà il coinvolgimento delle compagne e i compagni di lavoro ma anche, se si tratterà di un negozio o di un supermercato, di chi è lì in quel momento lì, dei clienti. Donne e uomini, perchè a tutti sarà rivolto il discorso: se lo vorranno ascoltare e ci vorranno pensare. Per rendere evidente l'adesione alla manifestazione donne e uomini indosseranno un adesivo e qualcosa di rosso, simbolo della ribellione alla violenza contro le donne a al femminicidio.

Si mobilitano le donne, ma anche una grande impresa della moda di lusso a livello internazionale. Gucci sarà il marchio pilota in Italia della lotta contro la violenza alle donne lanciata da Kering, il gruppo francese cui la maison fiorentina appartiene. La Fondazione Kering ha firmato ieri la Carta contro la violenza insieme all’associazione Donne in Rete(D.i.Re), Francois Pinault per Kering e Titti Carrano per D.i.Re. Gucci formerà alcuni dei suoi dipendenti perchè aiutino gli altri in azienda, le donne soprattutto, a riconoscere una violenza ancora spesso sommersa e che, recita la Carta, «si consuma al 75% in famiglia o in ambito di relazioni sentimentali». Le indirizzeranno, se necessario, ai centri di D.i.Re sui vari territori. Con la speranza, dice il direttore creativo della griffe, Frida Giannini, «che questo progetto sia di grande ispirazione anche per altre aziende».

Tornando allo sciopero, «il 25% degli uomini italiani sono maltrattanti», afferma Annamaria Romano (FisacCgil), spiegando che da qui al 25 novembre la Cgil consegnerà e a donne e uomini 5.000 cartoline con la foto della scalinata di San Gimignano ricoperta di scarpe rosse, simbolo dell’assenza e dunque delle donne uccise, da spedire alla presidente della Camera Laura Boldrini. Per dire che «la violenza sulle donne è una sconfitta per tutti». Scarpe rosse anche nel flash mob previsto la mattina del 25 in piazza Santa Croce. Mentre in quello della sera saranno detti i nomi delle donne uccise. Snoq proporrà anche un concorso per le scuole per cui i ragazzi dovranno realizzare dei cartelloni pubblicitari senza riprodurre stereotipi di genere.

«La legge del governo non basta», dicono Romano e Lea Fiorentini di Snoq. Non basta la repressione, ci vuole una grande battaglia culturale «in un paese ancora fatto a misura di uomo». Dove, ricorda Romano, «fino dalle fiabe, i ruoli sono una prigione: le donne che aspettano passive il bacio risolutore del principe e il principe è inchiodato al ruolo di salvatore che non ha dubbi e non piange».
Una battaglia culturale, spiega Fiorentini, per debellare una violenza subdola che svela l’orco dopo anni in cui si era mostrato come il migliore degli uomini inducendo le donne a pensare di esserselo meritato e a non riuscire a emergere da legami collosi in cui magari nel frattempo è comparso un figlio. «E poi conclude anche chi scappa viene uccisa. Senza nessun sostengo: il 70% delle donne massacrate aveva denunziato senza venire ascoltate».

(15 novembre 2013)

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