domenica 29 novembre 2015

A volte non diciamo nulla (“Sometimes, We Don’t Say Anything”, di Feminist Aspie – pseudonimo di una studente inglese, trad. Maria G, Di Rienzo.)

Forse sto attestando l’ovvio, qui, ma la maggior parte delle donne in effetti non menziona ogni singola cosa sessista che le capita. A volte la affrontiamo direttamente, a volte ci sfoghiamo con un’amica, a volte ne parliamo online, ma un mucchio di volte… niente.
Ci sono alcune ragioni per questo.
In primo luogo, c’è la faccenda del sessismo giornaliero così normalizzato da non essere immediatamente notato.
Secondo, abbiamo delle vite e non è che desideriamo particolarmente stare a parlare del sessismo tutto il giorno. Dire “mi è capitata questa stronzata oggi.” non è sempre possibile – non sempre c’è qualcuno che possa ascoltarti, non sempre internet è disponbile, non sempre hai l’energia o la voglia di dire qualcosa. A volte intendiamo parlarne in un secondo momento; a volte ce ne dimentichiamo.
A volte, pensiamo “non ne vale la pena”, il che può significare un certo numero di cose diverse. A volte non vale la pena fare lo sforzo di cominciare una conversazione o di mandare un tweet; evidentemente, a volte dobbiamo scegliere le nostre battaglie e quando le altre persone non possono comunque risolvere il problema sembra un po’ privo di senso tirarlo fuori.
A volte non vale la pena spendere energia per la solita vecchia solfa in cui dobbiamo spiegare che non siamo ipersensibili e che gli ormoni non hanno nulla a che fare con come queste storie si accumulano, e che è dannoso e che le loro intenzioni non cancellano il danno fatto, e che non dovrebbe avere alcuna importanza come siamo vestite e tutte le altre cose che abbiamo già maneggiato un milione di volte prima.
A volte non vale la pena sentirsi dare della “stronza” o della “guastafeste” o dell’ “irrazionale” o comunque siano chiamate questa settimana le donne che difendono se stesse, in special modo quando siamo chiamate così per aver menzionato una singola istanza femminista, lasciando perdere il resto; e persino quando non te importa di cosa la gente pensa di te, ci sono pur sempre situazioni (come sul posto di lavoro) dove le opinioni delle altre persone su di te hanno rilevanza e conseguenze pesanti. A volte, specialmente nel confronto diretto o sui forum pubblici, non vale la pena delle molestie e degli abusi che possiamo ricevere per aver parlato.
A volte, decidiamo che la cosa è troppo insignificante per essere menzionata. A volte non ha avuto quel grande impatto su di noi personalmente e non ci importa abbastanza per raccontarla. A volte sembra così piccola che pensiamo nessun altro vorrà ascoltarla. A volte pensiamo che è improbabile essere prese sul serio.
A volte il significato di quel che è accaduto diventa chiaro solo nel contesto di una diseguaglianza più vasta, dal lavoro domestico alle persecuzioni, che può essere davvero difficile comunicare ad altri, in particolare a coloro che sembrano star attivamente impegnandosi per non ascoltare.
A volte non c’è modo di articolare questo schema senza menzionare, ad un certo punto del discorso, che i perpetratori sono uomini e quando diciamo questo, molte persone ignorano completamente la nostra dichiarazione iniziale preferendovi una massa di “non tutti gli uomini sono così”, come se noi questo non lo sapessimo già, come se una generalizzazione (persino dovesse esistere) fatta da poche persone avesse più o meno lo stesso potere degli stereotipi e dei ruoli che la società forza su di noi, come se la semantica importasse di più del problema di cui stiamo parlando.
Per cui, quando qualcuna si apre ricordate che lo fa nonostante l’enorme numero di ragioni per non farlo, il che dimostra che l’impatto dell’evento è stato rilevante. Potrebbe essere stato particolarmente grave o flagrante. Potrebbe essere stato uno dei parecchi “piccoli accadimenti” che si sono dati in un solo giorno. Potrebbe essere la goccia finale per qualcuna che è già nervosa, arrabbiata o ansiosa per qualcosa di interamente diverso.
Qualsiasi sia la ragione, quando voi sentite parlare del sessismo quotidiano probabilmente significa che la donna in questione ne ha davvero abbastanza di maneggiare ‘sta roba un giorno dopo l’altro e di stare zitta al proposito.
E prima di risponderle con “perché fai tutto questo casino” o “smetti di essere così permalosa” o “non tutti gli uomini”, dovreste probabilmente prendere ciò in considerazione.

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