La popolazione femminile si mobilita oggi per una giornata di protesta perché dietro il caso della ragazza rapita, violentata e uccisa da tre uomini c'è una piaga spaventosa: quasi mille giovani ogni anno spariscono, sequestrate e costrette a lavorare nei postriboli e nel solo 2015 ci sono stati 235 femminicidi. Le associazioni: "Stato e polizia inerti e complici"
Lucia Pérez, torturata e uccisa da tre uomini, aveva 16 anni
"Sciopero delle donne" in ogni luogo di lavoro dell'Argentina per ricordare Lucia Pérez e condannare il femminicidio e la violenza di genere. L'iniziativa dell'associazione argentina "Ni una menos" (Nemmeno una di meno) prevede l'astensione dal lavoro di un'ora e un corteo a Buenos Aires che partirà dall'obelisco, lungo l'avenida 9 de julio, e raggiungerà la Casa Rosada, sede della presidenza, nella Plaza de Mayo.
Sono giorni di indignazione, commozione e sdegno non solo in Argentina, ma anche in altri Paesi dell'America Latina, per l'uccisione di Lucia Pérez, una ragazza di 16 anni, sequestrata, drogata, stuprata, torturata e assassinata a Mar del Plata lo scorso 8 ottobre. Dopo il sequestro, Lucia è stata drogata e dopo averla violentata per ore, i suoi assassini hanno lavato il corpo e l'hanno vestita per mascherare lo stupro. Ormai morente l'hanno portata in un ospedale sostenendo con i medici che aveva perso conoscenza per una overdose di droga.
Soltanto dopo l'autopsia i medici si sono resi conto di quello che era veramente successo. Per l'omicidio sono stati arrestati tre uomini ma l'ondata di commozione ha riacceso l'attenzione su una piaga nazionale troppo spesso rimossa. In Argentina, sono dati ufficiali, scompaiono quasi mille ragazze ogni anno - tre al giorno - vittime del racket criminale legato ai postriboli dove vengono costrette a prostituirsi.
Nel 2015 ci sono stati 235 casi di femminicidio, uno ogni 36 ore.
Il 18% delle vittime aveva meno di 18 anni, il 43% tra i 21 e i quarant'anni.
Secondo i dati raccolti nel "registro nazionale del femminicidio" voluto dalla Corte Suprema, ogni dieci donne uccise almeno due avevano già denunciato il loro aggressore senza ricevere mai la protezione necessaria. Lo sciopero è stato convocato insieme a "Ni una menos" da un'altra cinquantina di organizzazioni femministe che hanno chiesto a tutte le donne di vestirsi di nero per un giorno. Nel manifesto diffuso per la convocazione dello sciopero le promotrici ricordano che "questo nuovo e brutale femminicidio pone in evidenza la violenza alla quale siamo tutte esposte. Scioperiamo per tutte le donne che non ci sono più, per quelle assassinate e per quelle 'desaparecidas', contro la violenza e il terrorismo machista, contro l'impunità, contro la censura, l'inerzia e la complicità dello Stato e della polizia".
http://www.repubblica.it/esteri/2016/10/18/news/argentina_caso_lucia_pe_rez_e_femminicidi_sciopero_delle_donne-150067151/?ref=HREC1-10
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