sabato 1 ottobre 2016

Dieci ottime ragioni per non diventare madri di Benedetta Pintus

Come si sentono e cosa provano le donne senza figli? In pochi finora si erano posti questa domanda. A dare una risposta ci hanno pensato Nicoletta Nesler e Marilisa Piga, le due autrici e registe del documentario Lunàdigas, dedicato a coloro che – per scelta o per destino – non sono diventate mamme.
Chi si aspetta analisi sociologiche e dissertazioni culturali, rimarrà deluso. Tutti gli altri ne saranno stupiti. Perché Lunàdigas (così si chiamano in sardo le pecore che non hanno figli) non è un documentario come tutti gli altri. Non segue un ragionamento, non porta avanti una tesi. Lunàdigas non è un documentario che spiega, ma un documentario che ascolta.
Ascolta le voci di donne (e anche qualche uomo) che si raccontano senza filtri. Donne famose e donne sconosciute, che ripercorrono la propria vita, si emozionano, si prendono le loro pause, ricordano, si incupiscono, sorridono. Lunàdigas è un mosaico di ritratti, tutti diversi e autentici, da esplorare: le registe hanno lasciato spettatrici e spettatori liberi di navigare a proprio piacimento tra testimonianze e monologhi impossibili.
Questo documentario per me ha rappresentato qualcosa di speciale. Non solo perché tante riprese sono state girate nella mia città (Cagliari) e nella mia spiaggia del cuore (il Poetto), ma perché mi ha spontaneamente portato a farmi una domanda importante: voglio dei figli?
Non sono una ragazzina, ho superato i 30 da un po’, perciò ovviamente mi era già capitato di pensarci. Ma non ci avevo mai riflettuto per davvero. Sarà che ai miti dell’orologio biologico e dell’istinto materno non ho mai creduto e mai crederò. Sarà che mentre tante mie amiche si riproducevano e altre non vedevano l’ora di farlo aspettando l’uomo “giusto” o un posto di lavoro migliore, io ho sempre pensato ad altro. Fatto sta che fare bambini non è mai stata una mia priorità, né tantomeno un mio sogno.
Sì, certo: qualche anno fa se pensavo a un futuro lontano e nebuloso mi vedevo con un compagno e dei figli. Ma ora che questo futuro è arrivato, penso che la mia visione da Mulino Bianco fosse più un retaggio culturale che una mia reale aspirazione: mi vedevo così perché così mi dicevano che sarebbe dovuto essere nel migliore dei mondi possibili.
Ora che questo futuro è arrivato, l’idea di mettere al mondo un neonato mi atterrisce. Non per la fatica della gravidanza, i dolori del parto o le responsabilità. Mi spaventa la possibilità di perdere l’indipendenza e l’identità conquistate così faticosamente. Mi spaventa che un essere umano possa dipendere da me per sempre, senza possibilità di compromessi. Mi spaventa la facilità con cui potrei ferirlo, o condizionare la sua vita. Mi spaventa che il mondo mi riconosca non per la persona che sono ma per il mio ruolo di madre.
Qualcuno direbbe che evidentemente non sono ancora pronta a diventare mamma. E perché mai un giorno dovrei esserlo? Fare la figlia, la sorella, la cugina, l’amica, la fidanzata e l’amante è già decisamente impegnativo e potrebbe bastarmi per il resto della vita. O forse no. E se quel giorno arriverà, non mi guarderei indietro.
Nel frattempo, però, dedico a me stessa e a tutte le altre donne che non desiderano essere madri, dieci ottimi motivi per rimanere “lunàdigas”, tratti dal prezioso webdoc di Nicoletta e Marilisa.

“Ho sempre pensato che non avrei avuto figlioli. Non ho mai avuto questo desiderio. Ho sempre più avuto attrazione per gli animali che per i bambini” – Margherita Hack

“Il non essere madre mi procura un senso di felicità enorme, un senso di libertà a 360 gradi. La libertà di vivere la mia vita e non quella di un ipotetico bambino. Libertà di muovermi, libertà soprattutto di essere me stessa” – Kathia Deidda Mocci

“Questo assillo della maternità, di dover per forza dimostrare che sei madre, che puoi essere madre, il dover dichiarare ‘io ho deciso di no’, mi è sempre sembrata una sovrastruttura culturale punitiva” – Lidia Menapace

“I bambini non mi piacciono e io non piaccio ai bambini. Non mi è mai piaciuto giocare alla mamma. Non è stata una scelta cosciente, semplicemente era così” – Nela Matas

“Mi ha sempre toccato vedere le donne indaffarate, con tanti figli, devastate dallo stress, dalla fatica. E ho sempre pensato che la maternità fosse sì un privilegio, ma forse anche un’ingiustizia per le donne” – Afra Carubelli

“Mi sono rifiutata di mettere al mondo una creatura perché percepivo la condizione umana come sofferenza. Perché far nascere qualcuno che inevitabilmente avrebbe sofferto?” – Carla Slanzi

“Non mi sono mai posta il problema. Non penso di essere una metà che dev’essere riempita con un’altra metà” – Letizia Renzini

“Non avrei potuto fare il lavoro che faccio se avessi avuto dei bambini” – Rossella Faa

“Sognavo di non svolgere alcun ruolo e di non essere vista e interpretata partendo da un ruolo” – Annarita Oppo

“Non mi è mai piaciuta la limitazione della famiglia. Da ragazzina trovavo tanta incomprensione, tanta infelicità, tanta crudeltà da parte degli uomini nei confronti di queste donne che dedicavano tutto il loro tempo alla famiglia, ai figli, al marito, alla casa. Una forma di novella schiavitù. E io mi dicevo fra me e me: no, io non voglio assolutamente fare questa fine” – Nives Simonetti
http://pasionaria.it/dieci-ottime-ragioni-per-non-diventare-madri/

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