Un gruppo di studenti universitari della Statale di Milano ha presentato una mozione per garantire l'accesso ai beni di prima necessità a tutte le 40 mila ragazze iscritte all'università. Ed è stata accolta
Laura Grechi ha 25 anni e studia all'università Statale di Milano. Quasi due anni fa ha presentato alla riunione degli studenti di UniSì (un'organizzazione politica studentesca) una mozione che non poteva più essere rimandata. Il titolo, che non lascia spazio a sottintesi, recita così: «Mozione Assorbenti».
La sua proposta centrava da subito il punto. Bisognava iniziare a parlare della distribuzione a basso costo dei beni igienico sanitari di prima necessità all'interno dei bagni dell'ateneo. Per realizzare l'idea era necessario che l'università accettasse di avviare dei bandi di collaborazione con aziende disponibili a installare dei distributori di assorbenti.
La mozione è stata approvata dal consiglio amministrativo una decina di giorni fa e la gara è ufficialmente partita. Ora Laura non riesce a trattenere l'entusiasmo. In alcuni momenti, quelli in cui spiega i dettagli della proposta e le tempistiche degli avvisi, il suo tono resta serio e concentrato. Ma non appena la mente torna ai primi momenti di confronto con le sue compagne, l'emozione le scalda la voce: «Tutte le amiche dei corsi mi hanno detto: Laura, fantastico! Abbiamo realizzato quello di cui abbiamo parlato per anni!».
Un momento propizio
L'idea non ha avuto bisogno di grandi sforzi per la formulazione. Bastava solo che una ragazza - o meglio, più ragazze - si facessero spazio tra gli ambienti politici universitari. «Parlando con le mie compagne di solito veniva sempre fuori la questione. Realmente, non mi interessava solamente discutere di politica. Mi interessava che venisse presa in considerazione la questione».
«Ma ho pensato: perché non usare uno strumento politico per rimediare a un'esigenza comune?», dice Laura. E lo dice quasi stupendosi che la politica e la vita reale possano a volte trovarsi così facilmente sullo stesso asse. Laura fa notare che anche tra gli studenti la politica «è stata per lungo tempo qualcosa che apparteneva solo agli uomini».
«Si parla sempre di diritto allo studio, di tasse troppo alte. Tutte cose belle. La questione degli assorbenti e delle urgenze femminili, però, continuava a rimanere un tabù. Sarà un caso che la mozione è arrivata non appena abbiamo iniziato a prenderci più spazio?», aggiunge.
Ma se la formulazione del bisogno stava aspettando uno slancio femminile, la volontà espressa è stata sostenuta da una larga fetta di ragazzi appartenenti allo stesso gruppo di Laura (UniSì). Ragazzi che, con lei, condividono l'entusiasmo verso il futuro: «Abbiamo portato in consiglio d'amministrazione un tema che è un tabù addirittura tra gli amici!», dice Manuel Tropenscovino, che quotidianamente lavora per concretizzare la mozione.
In cosa consiste la Mozione Assorbente
Anche Marco Lorìa è un appassionato di welfare. Insieme a Laura e Manuel racconta orgoglioso del risultato storico ottenuto dagli studenti della Statale. «Ogni assorbente costerà 10 centesimi, come cifra simbolica per evitare sia lo spreco sia l'abuso», spiega. «Cioè.. noi li volevamo gratis», aggiunge subito, quasi a giustificarsi. «Ma comunque è un compromesso che ci piace, perché è al di sotto della cifra di distribuzione di mercato, che è 25 esclusa iva».
Marco non nasconde che l'obbiettivo è nazionale e che l'intento è anche polemico. «Per noi è importante che arrivi un messaggio chiaro ai governi, che fino a ora hanno ignorato il problema», dice, portandosi avanti sulle domande riguardo la "tampon tax" - l'iva al 22% che equipara gli assorbenti a dei beni di lusso come lo yatch, i gioielli, le auto costosissime.
Assorbenti interni e esterni. Magari, chissà, anche le coppette
Come molti tra i loro coetanei, Laura, Marco e Manuel sono attenti alle questioni ambientali. Il principio dell'usa e getta, legato alla logica dell'assorbente industriale, non li fa impazzire dalla gioia. «Ammetto che quando ho presentato la mozione non avevo una gran conoscenza dell'argomento coppette», dice Laura.
«Ma soprattutto», specifica, «l'ho formulata secondo il criterio dell'emergenza. Se una ragazza si ritrova ad avere il ciclo tra una lezione e un'altra, la prima cosa che cerca è ancora un tampone immediato, sia interno che esterno». Secondo una stima interna, in Statale ci sono circa 40.000 studentesse: ogni mese, le macchinette verranno ricaricate con un numero pari a 15 unità per ognuna.
Rivoluzione assorbenti: arrivano i distributori igienici a 10 centesimi foto 1
Shutterstock | Coppetta, tampax e assorbente esterno
Marco invece sembra aver già pensato alla possibilità di integrare la proposta degli assorbenti con gli altri strumenti per il periodo mestruale. «Quando questo avviso verrà assegnato», dice guardando al futuro che spera essere il più prossimo possibile, «allora non è escluso che le aziende propongano anche le coppette. Noi non mettiamo certo limiti al progresso!». E su questo aspetto, nessuno potrà certo contraddirlo.
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