domenica 16 febbraio 2014

Cecile Kyenge, Laura Boldrini e le altre donne meno conosciute

Noi donne di ventunesimodonna abbiamo sentito il bisogno di ragionare pubblicamente alla luce dei recenti avvenimenti, che hanno visto, donne anche giovani,essere oggetto di reiterati insulti sessisti
Siamo disponibili a confrontarci con uomini e donne sia attraverso i nostri riferimenti web che personalmente.

Siamo presenti il I° mercoledì di ogni mese ore 17-19 al Bem Viver,via Monti Corsico,e il 2°-3°-4° martedì ore 20.30-22-30 al Centro Foscolo,via Foscolo3d,Corsico.
 


Lettera aperta
agli uomini e alle donne che credono in una società fondata sul rispetto delle diversità

Dopo il necessario silenzio della riflessione, abbiamo deciso di prendere pubblica parola per dichiarare l'insopportabilità di una storia sessista che negli ultimi decenni ha alzato sempre più i toni fino ad arrivare agli insulti pesanti rivolti a Cecile Kyenge e Laura Boldrini, rispettivamente ministra per l'integrazione e presidente della camera dei deputati e delle deputate.
Non si può non chiedersi che uomini siano questi che parlano alla pancia di altri uomini, considerano un divertimento insultare le donne e (attraverso i giornali, le pagine web, i mass-media in generale e perfino all'interno dei luoghi istituzionali) usano parole come clave per denigrare, delegittimare, offendere le donne.
Uomini che non sopportano la presenza sempre più numerosa di donne nei luoghi di prestigio e di potere che reputano ancora di loro esclusiva pertinenza e invece di confrontarsi con loro sul piano dialettico in caso di divergenze politiche, culturali, personali le aggrediscono con insulti sessisti irripetibili, degni del peggior maschilismo di antica memoria.
Sono uomini che sognano un mondo ancora a dominio maschile nel quale tutte le donne, ingabbiate in modelli arcaici e ruoli di subalternità, non hanno eguale dignità degli uomini
e possono impunemente essere aggredite, intimidite, violentate, uccise.
Non si deve sottovalutare quello che accade quotidianamente alle donne non solo in Italia e conseguentemente, oltre a dare solidarietà a tutte le donne (non solo a quelle che ricoprono ruoli importanti) offese da azioni violente agite da “questi uomini”, urge prendere le distanze da comportamenti e gesti che non solo offendono le donne e legittimano il maschilismo, ma fanno venire a galla fantasmi di un passato non rassicurante per le donne e per la democrazia.
      

           Chiediamo a tutte le donne e a tutti gli uomini  

che considerano valore il rispetto delle diversità di mettere in atto in tutti i luoghi nei quali vivono e operano strumenti ed azioni per bloccare il degrado e la degenerazione in atto e proporre modelli culturali e sociali che facciano del rispetto delle diversità il valore fondativo di una democrazia degna del ventunesimo secolo evoluta e compiuta, paritaria, in cui donne e uomini possano vivere in un clima di libertà, rispetto e dignità.

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