Obiettivo, il ritiro
della proposta del ministro della Giustizia Gallardón che intende
vietare l'interruzione volontaria di gravidanza tranne nei casi di
violenza sessuale o di grave rischio per la salute della madre.
Un treno che, dalla
Spagna, attraverserà idealmente tutta l’Europa, passando per
l’Italia. Il primo febbraio, da molte città spagnole, partiranno
convogli diretti a Madrid per protestare contro il progetto di legge
del ministro della Giustizia Alberto Ruiz Gallardón, che intende
vietare l’aborto come libera decisione della donna, limitandone il
ricorso ai casi di violenza sessuale o di grave rischio per la salute
della donna.
Il Tren de La Libertad,
divenuto il simbolo di questa protesta, consegnerà il messaggio
‘Porque yo decido‘ al capo del governo Mariano Rajoy, alla
ministra della Salute, servizi sociali e pari opportunità Ana Mato e
al ministro Alberto Ruiz Gallardón, per esigere che venga mantenuta
la legge attuale sulla salute sessuale e riproduttiva e
sull’interruzione volontaria di gravidanza. Una legge che, nel
2012, ha portato alla riduzione di 6mila casi di aborto rispetto
all’anno precedente.
L’Italia e il resto
d’Europa hanno risposto all’appello spagnolo, organizzando
manifestazioni, presidi e assemblee pubbliche, nelle piazze ma anche
davanti alle ambasciate spagnole, ai consolati e alle prefetture. Il
messaggio ‘Perché io decido‘, tradotto in differenti lingue, tra
cui l’italiano, rimbalzerà così di città in città e il primo
febbraio segnerà l’inizio di una grande mobilitazione unitaria
delle donne europee, in difesa della libertà di scelta e del diritto
all’autodeterminazione.
Nel nostro paese la
rete WomenareEurope (Wae), nata su iniziativa di alcune associazioni
fiorentine, sta facendo da catalizzatore per tutte queste iniziative
e, attraverso l’appello “Per un’altra Europa, laica e dei
diritti” vuole costruire le basi per una rete europea delle donne
che porti a una grande manifestazione il prossimo 8 marzo. Il
documento di Wae, sottoscritto già da centinaia di associazioni e
singoli, parte dal presupposto che dopo la bocciatura della
risoluzione Estrela da parte del parlamento europeo e dopo
“l’antiproyecto de ley” del governo spagnolo “si è sentita
la necessità di costruire una rete delle donne europee per affermare
i diritti all’autodeterminazione e per dare attuazione alla
convenzione di Istanbul”.
L’appello sottolinea,
tra l’altro, che “quanto accade oggi in Spagna potrebbe avvenire
anche in Italia, dove registriamo un attacco costante alla legge 194
a causa dell’obiezione di coscienza”. E se a Bologna
l’associazione Orlando, in piazza del Nettuno insieme ad altre
organizzazioni, sottolinea come “l’interruzione volontaria di
gravidanza e con essa i diritti delle donne non devono essere messi
in discussione nella forma e nei fatti in nessun luogo”, a Milano
le associazioni hanno stilato un documento “per esigere, da chi ci
governa, il rispetto dell’autonomia morale di ciascuno e la
garanzia della pluralità degli interessi”. A Firenze le donne
distribuiranno l’appello “Io decido” sotto al consolato
spagnolo mentre a Roma, decine di associazioni (Udi, Casa delle
donne, associazione Punto D, Differenza donna, Snoq,
Zeroviolenzadonne e altre), andranno in presidio davanti
all’ambasciata di Spagna.
In quella occasione
leggeranno una lettera in cui si denuncia “la proposta Gallardón è
un chiaro attacco alla libertà delle donne e al loro diritto di
cittadinanza, la cui primaria manifestazione è l’autodeterminazione
nel diritto alla salute e nelle scelte riproduttive. Chiediamo per
questo che il progetto di legge venga ritirato prima di essere
portato alla discussione delle Cortes e che qualsiasi proposta simile
sia condannata quale grave violazione della libertà delle donne”.
Il messaggio si rivolge in particolare agli eletti e alle elette al
Parlamento europeo, perché assumano una presa di posizione che
garantisca alle donne il diritto di decidere sul proprio corpo. La
rete Wae ha infine lanciato una proposta di mail bombing
all’ambasciata spagnola, pubblicando sul blog gli indirizzi email e
il testo da inviare, che corrisponde a quello che le donne spagnole
consegneranno al Parlamento.
LE INIZIATIVE CITTA’
PER CITTA’
Roma: piazza di Spagna,
ore 15 sotto all’ambasciata spagnola
Milano: via
Fatebenefratelli 26, dalle ore 14. sotto al consolato spagnolo
Firenze: via de’
Servi 13, alle 15.30, sotto al consolato spagnolo vestite di nero con
sciarpe colorate rosse o viola
Pistoia: arriveranno a
Firenze con il “Vagon de la libertad” per unirsi alla
manifestazione al consolato
Siena: piazza
Salimbeni, ore 16
Reggio Calabria: corso
Garibaldi, di fronte al teatro Cilea, alle ore 16:30
Cosenza: assemblea
pubblica per parlare della legge spagnola e libertà di scelta delle
donne
Vercelli: via Cavour,
ore 16
Bologna: piazza del
Nettuno, ore 15
Ravenna: piazza Andrea
Costa ore 16
Catania: Sotto la
prefettura, ore 11
Cagliari: piazza
Costituzione ore 16
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