lunedì 1 giugno 2015

BUON 2 GIUGNO E BUONA REPUBBLICA!CI SONO, ANCHE, LE MADRI DELLA COSTITUZIONE E DELLA REPUBBLICA ! MA PERCHÉ SI PARLA SEMPRE SOLO DI PADRI DELLA COSTITUZIONE ?!

Le 21 Madri sono state donne di valore, coraggio e intelligenza che riuscirono a far capire agli uomini l'importanza di inserire le donne nei processi democratici, come elemento fondamentale di sviluppo per un popolo.
IL DIRITTO DI VOTO PER LE DONNE, FU AVVALLATO CON IL DECRETO DEL 1 FEBBRAIO 1945.
Le donne dopo aver votato nelle prime consultazioni amministrative, nella primavera del ‘46, si recarono in massa per la votazione simultanea del 2 giugno 1946, per il Referendum istituzionale tra monarchia e repubblica e per le elezioni all’Assemblea costituente.
LA PRESENZA DELLE DONNE FU ALTISSIMA E CON PERCENTUALI SORPREN DENTI:
Nord: 91,3% uomini e 90,3% donne;
Centro: 89,7 % uomini e 88,0% donne;
Sud 84,8% uomini e 86,2% donne;
Sicilia: 84.8% uomini e 86,2% donne;
Sardegna: 84,4% uomini e 87,3% donne.
AL SUD E NELLE ISOLE L’ ELETTORATO FEMMINILE FU PIÙ NUMEROSO DI QUELLO MASCHILE.

Le nostre MADRI COSTITUENTI sono le 21 donne elette il 2 giugno 1946 (21 su 556 componenti l'Assemblea Costituente cioè il 3,78%).

La prima donna della Consulta a parlare in un’assemblea democratica fu Angela Guidi Cingolani che condivideva con altre elette trascorsi di prigione e di confino. Tutte le Madri lottarono e furono attente alle speranze delle italiane, per non deludere le migliaia di donne partigiane, staffette, donne antifasciste che in mille modi avevano contribuito alla Liberazione.
Tra le Madri Costituenti:
- 9 erano comuniste, tra cui cinque dell’UDI (Adele Bej, Nadia Gallico Spano, Nilde Jotti, Teresa Mattei, Angiola Minella, Rita Montagnana, Teresa Noce, Elettra Pollastrini, Maria Maddalena Rossi).
- 9 democratiche cristiane (Laura Bianchini, Elisabetta Conci, Filomena Delli Castelli, Maria De Unterrichter Jervolino, Maria Federici, Angela Gotelli, Angela Guidi Cingolani, Maria Nicotra, Vittoria Titomanlio).
- 2 socialiste (Angelina Merlin e Bianca Bianchi) e una della lista ”Uomo Qualunque” (Ottavia Penna Buscemi).
Tutte le Madri, con il loro impegno e le loro capacità, segnarono l'ingresso delle donne nel più alto livello delle istituzioni rappresentative.
14 erano laureate e molte insegnanti, qualche giornalista-pubblicista, una sindacalista e una casalinga; 14 erano sposate e con figli.

Molte avevano preso parte alla Resistenza, pagando spesso personalmente e a caro prezzo le loro scelte, come Adele Bei (condannata nel 1934 dal Tribunale speciale a 18 anni di carcere per attività antifascista), Teresa Noce (detta Estella, che dopo aver scontato un anno e mezzo di carcere, perché antifascista, fu deportata in un campo di concentramento nazista in Germania dove rimase fino alla fine della guerra) e Rita Montagnana (che aveva passato la maggior parte della sua vita in esilio).
5 delle 21 Madri Costituenti, Maria Federici, Nilde Iotti e Teresa Noce del Pci, Angelina Merlin (Psi) e Angela Gotelli (Dc), entrarono a far parte della “Commissione dei 75”, quella commissione incaricata dall’Assemblea Costituente di formulare la proposta di Costituzione da dibattere e approvare in aula.

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