venerdì 19 giugno 2015

Lettera aperta a Selvaggia Lucarelli

Vorrei rispondere ufficialmente a Selvaggia Lucarelli, semmai vorrà leggerci, che si lamenta di soprannomi da cartomanti baresi* e soprattutto dei suoi contatti su fb che salutano il rientro di Samantha Cristoforetti, quando c'è tanta gente che lavora per mesi sulle petroliere che rientra senza "tutta 'sta melassa spaccacoglioni".
Non ce l'ha chiesto, ma vorremmo raccontarle un attimino due cosette, perché il suo pensiero è anche quello di tante altre persone e perché è una buona occasione per ricordare certe questioni. Se vi sembreremo troppo bruschi, perdonateci.
Samantha Cristoforetti è un essere umano eccezionale per le sue doti, le sue capacità e i risultati conseguiti – su questo nessuno avrà da obiettare, spero.
Lei è anche un simbolo di ciò che si può ottenere con l’impegno, dei traguardi che si possono raggiungere in vita, è un’astronauta e ingegnere. Una donna che con il suo esempio e la sua testimonianza, assieme a molte altre, ha scardinato lo stereotipo della donna concepita come casalinga o come velina (anche se qualcuno la voleva solo dietro ai fornelli).
Sa parlare anche inglese, francese, tedesco e russo ed è stata selezionata tra i primi 6 come astronauta fra una rosa di 8000 candidati.
Scusate se è poco.
L’ESA e l’ASI, con la missione Futura42 e i progetti intorno alla ISS hanno mandato una persona nello spazio a produrre scienza. Nello spazio, non sull'Isola dei Famosi. Un’impresa degna di nota già di per sé, sia per l’eccezionalità tecnica che per il progresso scientifico puro e le ricadute tecnologiche applicate che ne conseguono.
Ma non è solo questo. Oltre al suo lavoro e ai suoi esperimenti, Samantha si è interfacciata tantissimo con il pubblico per mostrare il suo lavoro e cosa vuol dire essere un astronauta: per divulgare, far appassionare all’astronautica e alla scienza.
Per ISPIRARE le persone.
Ecco, ispirare. Generare consapevolezza, coinvolgere.
Gli scienziati, gli ingegneri, i ricercatori… sono come minatori che scavano le pepite d’oro in una miniera, al buio, con i calli alle mani; il divulgatore invece è colui che trasforma queste pepite in lingotti per rivenderle a 100 volte di più al mercato.
Lei fa entrambe le cose.
Anche questo, scusate se è poco.
Siamo in un paese dove la scienza è bistrattata e il 90% delle notizie riguardano il calciomercato, i flirt dei personaggi dello spettacolo, i segnali di recupero dalla crisi che da un lustro a questa parte cesseranno l’anno prossimo, la Juventus che macellava clandestinamente in Campania badanti e lavoratori in nero causando 5 arresti tra cui 8 veterinari.
In un anno, la RAI dedica circa il 2% del tempo dei suoi servizi televisivi alla scienza (e quasi solo della famiglia Angela, che resiste nonostante l’accerchiamento) e quasi il 20% allo sport.
Quotidiani di tiratura nazionale pubblicano articoli che affermano che Samantha non è un modello da seguire perché dovrebbe stare in cucina a far figli e che le sue uniche performances consistano nel fare le capriole nello spazio.
Selvaggia, se per un giorno uno devi sorbirti una notizia che non ti interessa, perfavore, potresti chiudere Facebook, non è un dramma. Approfittane per portare il tuo bambino a un planetario, gli farai un regalo bellissimo!
Noi per tutto l’anno dobbiamo sorbirci i limoni&peperoncini, le comete del TG4, le interrogazioni parlamentari sulle scie chimiche, le farfalline argentine, gli F-35 della Forestale che spengono incendi, il miracolo della moltiplicazione degli incursori di marina, Edoardo Stoppa che attacca Roberto Caminiti, eccetera.
Ecco perché seguiamo Samantha Cristoforetti e ne salutiamo il rientro quasi come fosse una star di Hollywood o una idol giapponese.
Quanto appena detto vale anche per tutti coloro che si lamentano che è inutile mandare persone nello spazio, che Samantha non ha fatto nulla o che la sua attività non ha niente di eccezionale, casomai capitassero da queste parti.
Cara Selvaggia, ti lamenti che l’operaio nel cantiere in Nepal non riceve altrettanta celebrazione? Attivati per far sì che sia anche lui celebrato, senza bisogno di attenzione mediatica flammando sul rientro di un'astronauta!
Se i riflettori sono puntati solo su di una persona, porta anche le altre sul palcoscenico, non si chiude il sipario.
Forse che dovremmo eclissare tutte quelle poche notizie legate alla scienza? L'alternativa è continuare a sorbirci le farfalline e i commenti dei fan di certi "giornalisti" (che non linkiamo per non regalargli visite, se non con DoNotLink) che ci ritengono un “popolo bue di provinciali accontentati da un pagliaccio funambolico per conformarsi alla massa borghese e comunista” (sic!).
Un abbraccio cara Selvaggia. Siamo sicuri che semmai leggerai avrai da riflettere con attivo piacere su tutto questo e trarne qualcosa di utile.

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