lunedì 1 febbraio 2016

Il complotto gender esiste da Beniamino Sidoti postato in: Libri disobbedienti

Ci sono libri cattivi: ma più cattivi ancora sono i libri creduti cattivi. Tra questi, i più cattivi sono senza dubbio i libri della teoria del gender. Libri potenti e cattivi, parte di un’ideologia potente e cattiva, che crea progetti con obiettivi perniciosi. Intorno a questi libri, secondo il sito e agenzia di stampa Notizie ProVita, si creano:
progetti che hanno coinvolto gran parte del corpo docente, o molteplici scuole, di intere Regioni o Province.
Chiarisco subito: non esistono libri né tanto cattivi né tanto popolari da coinvolgere “gran parte del corpo docente” o “intere Regioni”. Ma esiste chi pensa che questi libri e questi progetti esistano: anzi, e cercherò di dimostrarlo, ci sono persone e soggetti politici che hanno tutto l’interesse a convincere quanti più genitori possibile che l’intellighenzia occidentale sia ostaggio di una potente lobby gay che usa i libri per traviare la gioventù.
Questo articolo parla di questo: di come un gruppo paranoico di destra si è ricavato uno spazio di consenso e minaccia di suggerire le politiche della famiglia (e della scuola, e della pubblica lettura). Di cosa i complottisti del gender si nutrono e di quali debolezze del sistema lettura in Italia stiano approfittando. E anche, perché vale comunque la pena di dirlo, di cosa parlano realmente i libri incriminati.
Perché basta poco per essere tacciati di gender: sempre secondo Notizie ProVita, i libri e i progetti gender hanno le seguenti caratteristiche:
con il pretesto di educare all’uguaglianza e di combattere le discriminazioni, il bullismo, la violenza di genere o i cattivi stereotipi, [questi progetti] spesso promuovono: l’equiparazione di ogni orientamento sessuale e di ogni tipo di “famiglia”; la prevalenza dell’“identità di genere” sul sesso biologico (e la conseguente normalizzazione della transessualità e del transgenderismo); la decostruzione di ogni comportamento o ruolo tipicamente maschile o femminile insinuando che si tratterebbe sempre di arbitrarie imposizioni culturali; la sessualizzazione precoce dei giovani e dei bambini.
Leggiamo bene questa descrizione: le prime due righe suggeriscono che i progetti gender potrebbero annidarsi ovunque, ammantati delle migliori intenzioni; poi abbiamo un crescendo di idee false e spaventose: c’è, secondo i complottisti del gender, chi propone una “sessualizzazione precoce” e chi fa propaganda alla “transessualità” nei confronti di minorenni e di bambini molto piccoli.
Sembra grottesco? Sto esagerando?
No: guardatevi questo video che sfida ogni senso del ridicolo.
https://youtu.be/9ixb1XTewsw
Un bambino torna a casa sconvolto per colpa di una lezione di educazione sessuale imposta (“le scuole sono obbligate”) e basata sulla teoria del gender. Davanti agli occhi del padre passano una serie di immagini estreme con trans, ragazzi con piercing e temibili preservativi. Il video lascia intendere che qualcuno sta imponendo ai “nostri figli” lezioni di relativismo sessuale sconvolgente.
Questo è quello che i “complottisti del gender” (ProVita in testa) vanno raccontando, calandolo di volta in volta nello specifico di progetti di varia natura, in piccoli e grandi centri, scagliandosi contro iniziative pubbliche. Ne avrete sentito parlare: queste persone sono quelle che hanno spinto il neosindaco Brugnaro a Venezia a sequestrare dei libri nelle scuole; si fanno vive da Carate Brianza a Siniscola, da Trieste a Massa; hanno una loro editoria di riferimento e grotteschi video di taglio propagandistico; sono vicini alla destra politica e al cattolicesimo oltranzista, ma non si associano ad alcun partito.
continua http://libricalzelunghe.it/il-complotto-gender-esiste/

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