domenica 4 ottobre 2015

Cinque cose che ti rendono un bravo papà (oppure una pessima mamma)Quando una mamma fa il genitore, fa il suo dovere. Quando lo fa il padre, allora è un santo di Claudio Rossi Marcelli

Quando una mamma fa il genitore, sta facendo il suo dovere.
Quando è il padre a fare il genitore, allora è un santo. O, meglio ancora, un «mammo». 
Possibile che un padre che fa il padre non si possa chiamare semplicemente papà? 
Dalle donne ci si aspetta che siano mamme presenti, professioniste in carriera, donne di bell’aspetto e assi in cucina. 
Dai i papà non ci si aspetta nulla, quindi tutto quello che fanno è preso come un bonus di cui essere grati.

Weekend fuori
• Se lui parte per dieci giorni in Cina, è un viaggio di lavoro. Anche se il lavoro ne durava due e lui ci ha aggiunto cinque giorni di trekking nel Guanxi, è comunque un viaggio di lavoro e la moglie se la deve cavare da sola, senza lamentarsi. 
• Se una mamma ha la spudorata idea di prendersi un weekend di libertà con le amiche, magari perfino in qualche spa a un’ora di macchina da casa, il marito che resta con i figli viene sommerso di messaggi «hai bisogno di aiuto», inviti a cena, piatti pronti, biglietti di ringraziamento e offerte di pulizie a casa da tutti i parenti di lei. E se il giorno dopo manda i figli a scuola in pigiama, be’, ma pure voi cosa pretendete da quel poveraccio!

Cambiare i pannolini
• Si calcola che una madre di due figli nell’arco della vita cambi circa novemila pannolini. E tirerà fuori dai nasini muco verde fluorescente con orrende fialette di acqua distillata, pulirà il vomito per terra e metterà supposte a raffica. E ci mancherebbe, è la madre. 
• Ma se il papà cambia anche un solo pannolino, allora «è bravissimo». Pensa, sa perfino cambiare i pannolini. Certo, solo quelli della pipì, ma è comunque un santo.

L’uscita di scuola
• Che piova, ci sia traffico o un tornado lungo la strada, la mamma non può mancare neanche un’uscita di scuola. Perché crollerebbe il mondo. E quello che di solito riceve in cambio prima che il bambino scappi a giocare con gli amici è una cartella buttata da qualche metro di distanza e, nei casi più fortunati, una richiesta di cibo. - • Ma se un giorno all’uscita ci viene papà, allora apriti cielo: già prima dell’arrivo dei bambini, l’uomo è già stato accolto dai sorrisi inteneriti di tutte le mamme presenti. E poi il figlio comincia la sua corsa da in cima alle scale per volare dritto dritto nelle braccia del padre e farsi roteare in aria per qualche minuto, prima di prendergli la mano e incamminarsi con lui verso il tramonto all’orizzonte.

A tavola
• Se una madre in ritardo sulla cena frigge dei bastoncini di pesce surgelati è una pazza negligente che andrebbe segnalata ai servizi sociali. 
• Se lui cucina un uovo al tegamino è un mago in cucina. Pensa, glielo fa perfino senza rompere il tuorlo!

Ricordi
• Quasi tutte le mamme hanno la schiena a pezzi: allattare, stare chinate sul lettino, prendere in braccio il bambino decine di volte al giorno. E poi colazioni, merende e cene, servizio taxi da un’attività sportiva all’altra, e visite dal pediatra, il dentista e il giro di tutti i parenti. 
• Ma se chiedi al bambino qual è stato il momento più bello della sua vita, lui non ha dubbi: quando papà è venuto alla recita.

Ma non sarà che anche per genitori e figli vale il vecchio detto che «in amore vince chi fugge»? In realtà il ruolo materno e quello paterno per fortuna si stanno lentamente mischiando e di padri che fanno i papà - e non i «mammi» - se ne vedono sempre di più. Solo che dobbiamo smetterla di lodarli come fossero dei martiri perché non sono dei santi ma solo dei genitori che fanno i genitori. E se tutto continuerà ad andare nella direzione giusta, presto anche i papà cominceranno a beccarsi le loro brave cartelle buttate addosso all’uscita di scuola.


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