Il rapporto di Terre des Hommes denuncia 11 milioni di minori sfruttate come domestiche. Drammatica la condizione nelle aree di crisi e di guerra. Vincenzo Spadafora, Garante per l’adolescenza: “I ragazzini ignorano il fenomeno delle discriminazioni”
L'11 ottobre si è celebrata in tutto il mondo la Giornata internazionale delle bambine e delle ragazze, ricorrenza istituita tre anni fa dall' Onu per sensibilizzare sui diritti negati di tante giovani donne. Secondo le stime dell' Unicef sono circa 70 mila le ragazze che ogni anno muoiono per il parto e le complicanze legate alla gravidanza, oltre 70 milioni le spose minorenni (Cina esclusa), 31 milioni le bambine che non hanno potuto frequentare la scuola primaria e oltre 11 milioni quelle che lavorano come domestiche.
A denunciare i soprusi subiti dalle bambine e ragazze in tutto il mondo è intervenuta la Ong Terre des Hommes, che lo scorso mercoledì alla Camera dei deputati ha presentato la quarta edizione del dossier Indifesa, per garantire istruzione, salute, protezione da violenza, discriminazioni e abusi. Amani, Carol, Isabel, Tania e Rubina sono i nomi e i volti di alcune dei 68 milioni di bambine sfruttate e costrette a condizioni di lavoro disumane. Le loro storie sono raccontate nella piattaforma Indifesa e anche attraverso i social è possibile sostenere la campagna di raccolta fondi con l' hashtag #OrangeRevolution.
Da Terre des Hommes sottolineano le motivazioni di questa iniziativa: " Vogliamo mettere al centro dell' agenda dello sviluppo i diritti delle bambine. Riteniamo che l' obiettivo sia quello di dare alle ragazze tutte le opportunità che meritano. Per la campagna sui social network abbiamo scelto il colore arancione perché vuole essere un segnale di rottura degli stereotipi di genere, che impongono il rosa come il colore delle bambine" .
Nel rapporto viene messa in luce la drammatica condizione dei baby-lavoratori, soprattutto nelle aree di crisi e di guerra: in Siria, e nei paesi limitrofi che hanno accolto milioni di rifugiati, il magro stipendio delle bambine e dei bambini spesso rappresenta il principale, a volte l' unico, reddito della famiglia. " Credo che la presentazione del rapporto sia l' occasione per fare la differenza tra la realtà e ciò che qualcuno vuole far credere" , commenta Vincenzo Spadafora, Garante per l' infanzia e per l' adolescenza" .
" Voglio commentare due dati in particolare" , prosegue Spadafora, " quello delle violenze subite dalle bambine e quello della percezione delle differenze di genere tra gli adolescenti. Rispetto al primo punto, come Authority abbiamo fatto una raccolta dei dati di quante tra le vittime che avessero subito maltrattamenti sono in carica ai servizi sociali, ed è uscito un numero importante: sono circa 91mila, di cui la maggioranza bambine. Per il secondo punto, mi ha colpito molto nel dossier la parte dedicata alle interviste, devo dire molto autentiche, fatte agli adolescenti queste sottolineano come tra loro non si riconosca molto il fenomeno delle discriminazioni legate alle differenze di genere, soprattutto da parte dei maschi" .
Della sensibilizzazione in età infantile e adolescenziale sul tema della differenza di genere si è molto occupata la case editrice Sinnos, che ha pubblicato la graphic novel " Cattive ragazze, 15 storie di donne audaci e creative" . Nell' opera sono contenute 15 biografie espressione di femminismo e dissidenza: matrimoni precoci, violenza, discriminazione, istruzione ostacolata sono i temi affrontati.
L' opera a fumetti ha ispirato la realizzazione di una trasposizione teatrale, in scena fino al prossimo sabato 17 ottobre nei teatri romani di Villa Torlonia e della Biblioteca Quarticciolo. Della Passarelli, direttrrice editoriale di Sinnos, che da subito ha creduto nella validità di un' opera, utile a far conoscere ai piccoli lettori e alle piccole lettrici le questioni di genere, dichiara: " Di questi tempi in Italia raccontare l' intelligenza e la dignità delle donne è urgente" .
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