venerdì 18 dicembre 2015

La parità è un gioco da ragazze(i) di Federica Gentile e Laura Ribotta

Se per il Natale 2014 le famiglie italiane hanno ridotto i consumi del 5%, tuttavia gli acquisti  di giocattoli han tenuto botta; e si capisce, vuoi mica privare le creature di quel milionesimo pezzettino di lego o delirio di tulle di costume da principessa, senza vie di mezzo tra super femmina o virile maschio?
Ironia a parte, è curioso notare come aumenti l’uguaglianza tra i generi (pianino pianino) ma aumenti anche la differenziazione dei giocattoli per genere. Secondo L’Atlantic i giocattoli sono più suddivisi per genere oggi che 50 anni fa.
E se nei negozi di giochi di solito la prima domanda che viene fatta da commessi e  commesse quando si chiede un consiglio per un giocattolo è “ è per un bimbo o una bimba?”  l’autrice dell’articolo sottolinea: “mentre il genere è  il concetto che viene tradizionalmente usato per dividere i mercati target, l’industria dei giochi ( che è principalmente gestita da uomini) potrebbe categorizzare i propri clienti in molti altri modi – in termini di età e interessi, per esempio. […] Comunque, l’affidarci alla categorizzazione per genere viene dall’alto: non ho trovato evidenza che I trend degli ultimi 40 anni [in termini di divisione per genere dei giochi] siano il risultato di una domanda dei consumatori.”
Peraltro, come sottolineano nella campagna Let toys be toys in UK, se i giochi considerati  da bambine – come  giocare con le  bambole - sviluppano empatia e capacità di  cura, i giochi considerati maschili  - costruzioni, etc - aiutano a sviluppare le capacità di coordinazione  e di analisi e sia i bambini che le bambine, se limitati nelle loro scelte, si perdono la capacità di svilupparsi in modo armonioso.
Anche le femministe francesi si sono schierate contro il sessismo nei giocattoli e l’anno scorso il gruppo FierEs a Parigi  ha inserito in circa 500 giocattoli come pistole di plastica e barbie un fogliettino che dichiarava: “Questo gioco è sessista”.
Ora, mi sarebbe piaciuto assistere alle conversazioni in seguito alla scoperta dei foglietti da parte di bimbe e bimbe. Come spiegare il sessismo sotto l’albero di Natale…
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Comunque, che fare? Fare la guerra dura ai robot e alle principesse rischiando traumi perenni ai pargoletti e pargolette?
No, propendiamo per un approccio più soft, ed è qui che Laura Ribotta, lettrice di Ladynomics nonché blogger a Telelavoratrice felice, e madre di 3 creature, ci viene in aiuto con alternative non solo unisex, ma anche adatte alla famiglia intera.
​Cosa regalare ad un bimbo a Natale? Se guardo nella camere dei miei tre figli, penso a cosa potrei dare via, più che altro. A Natale però il regalo ci va eccome...e se gioco deve essere che sia utile ed educativo.
Allora vi presento qualche idea di regalo "antistereotipo" per maschietti, che va bene anche per femminucce.
Un bellissimo gioco che io e miei piccoli (Matilde 7 anni e Giovanni 4) abbiamo provato ad una fiera è: Filò:. In questo caso l'ago è sostituito da una penna e poi via si disegna su una tavola preforata...ancora più semplice all'uso la versione "tablet": Quel giorno per riuscire a provarlo abbiamo fatto a pugni con un certo numero di bambini maschi e femmine e nessuno voleva cedere il posto una volta conquistato: gradimento elevato per tutti.
Per i più grandi perchè non regalare un set per cucirsi il proprio pupazzo da soli? Questa è un'idea della mia figlia grande (Elisabetta 10 anni). Cercando sul web la proposta commerciale è il kit Perro Milo:
Secondo Elisabetta sarebbe però più bello poter cucire un personaggio di cui il bambino è appassionato...per Giovanni per esempio Capitan America. Non esiste sul mercato? Basta comprarsi del feltro blu, rosso e bianco, scaricarsi un modello e lasciare il bordo esterno da cucire (i particolari si possono preincollare con colla caldo). Si completa il set con un ago a cruna grande, fili del colore giusto in una scatola decorata a dovere. Risparmio e creatività assicurati!
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​Tra figli e nipoti, devo ancora trovare un bambino a cui non piaccia affondare le mani in un morbido impasto. A casa mia parte sempre la guerra su chi deve rompere le uova o rimescolare intrugli. Un regalo, che ho sia ricevuto che donato con successo, sono gli attrezzi per cucina a misura di bimbo e meravigliosi grembiuli e cappelli da cuoco. Per esempio sia da Ikea che da Imaginarium ne trovate parecchi. Vi sembra poco? Regalate anche pasta di zucchero o marzapane colorato, meglio del pongo anche perché sparisce nella pancia di qualcuno!
Un gioco che ci ha seriamente unito come famiglia è invece Pixel Photo: potete decidere la foto che volete ( visi in primo piano vengono meglio) e realizzarla su un quadro con minuscoli chiodini. È un gioco che dà dipendenza: non avvicinatevi se avete lavori urgenti da fare, è difficile smettere. Noi abbiamo realizzato il faccione di Giovanni, una mia amica i figli che si abbracciano. Quest'ultima ipotesi ha un vantaggio: quando i bambini si stanno dando botte da orbi, potete sempre girarti verso il quadro, tapparvi le orecchie e credere che il mondo sia migliore.
Infine vi presento una proposta sulla tecnologia di stampa in 3D a portata di bambino.
Da questo sito http://www.imaginarium.it/imaginieer.htm i bambini potranno progettare una macchinina, un bracciale o un ciondolo e poi richiederne la stampa in 3D che verrà spedita a casa.
Avete ancora dubbi su cosa regalare? Allora buttatevi sui colori: a tempera, acrilici, acquerelli...non smettiamo mai di colorare la vita!

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