Donne italiane? Portatrici sane di stereotipi, almeno secondo un'indagine socio antropologica sull'identità di genere condotta per il sesto osservatorio Cera di Cupra da Eikon Strategic Consulting.
L'indagine, attraverso il metodo della narrazione, ha chiesto al campione di immaginare una storia con protagonisti un uomo e una donna che vivono fasi tipiche della vita personale e professionale.
La professione immaginata più spesso per la donna è l'impiegata o l'insegnante mentre molto basse sono le percentuali con cui entrambi i sessi indicano un lavoro meno tradizionale, come l'imprenditrice, il medico o l'informatica. Il desiderio del matrimonio è attribuito alla donna dalla grande maggioranza del campione sia maschile (52,8%) sia femminile (43,4%), mentre all'uomo si attribuisce maggiormente il desiderio di convivere.
Nella conduzione della vita domestica, c'è apertura a ruoli più simmetrici nella coppia: tranne che per lo stirare che è una peculiarità femminile (sia per il campione maschile 69,5%, che ancor più per quello femminile con il 76,5%), uomo e donna collaborano per la maggioranza del campione maschile e femminile. L'opzione che sia l'uomo a fare da solo però, raccoglie percentuali molto basse, quelle del campione femminile addirittura più basse di quello maschile.
Ma è sulla gestione dei figli che lo stereotipo di genere emerge in tutta la sua forza: di fronte alla scelta di come affrontare l'arrivo di due gemelli, solo il 6% del campione femminile ipotizza che possa essere l'uomo a prendersi una pausa lavorativa per seguirli, a fronte del 14,3% del campione maschile. Che sia la donna a restare a casa con i bambini è la risposta indicata dalla maggioranza del campione, ma più dalle donne (41,2%) che dagli uomini (36,1%).
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