mercoledì 18 giugno 2014

Voucher baby sitter: lo stato paga nido e baby sitter. Lo sapevi?

Voucher baby sitter, le italiane non li usano, ma perché? Lo Stato dà un bonus alle madri per pagare una baby sitter per il proprio figlio ma la burocrazia complessa e la poca informazione fa si che questi soldi non vengano spesi dallo stato.

La legge Fornero ha introdotto il voucher in via sperimentale, per il triennio 2013 – 2015, e consiste nella possibilità per la madre lavoratrice di richiedere, al termine del congedo di maternità ed entro gli undici mesi successivi, in alternativa al congedo parentale, voucher per l’acquisto di servizi di baby sitting, ovvero un contributo per fare fronte agli oneri della rete pubblica dei servizi per l’infanzia o dei servizi privati accreditati, per un massimo di sei mesi. [articolo 4, comma 24, lettera b) della legge 28 giugno 2012, n.92]
A chi spetta il Voucher baby sitter?

Le mamme alle quali spetta il voucher sono:

• lavoratrici dipendenti;
• lavoratrici iscritte alla gestione separata di cui all’art.2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n.335, (ivi comprese le libere professioniste, che non risultino iscritte ad altra forma previdenziale obbligatoria e non siano pensionate, pertanto tenute al versamento della contribuzione in misura piena), che si trovino in una delle seguenti condizioni:
• lavoratrici madri che, al momento della domanda, siano ancora negli 11 mesi successivi alla conclusione del periodo di congedo obbligatorio di maternità, e non abbiano fruito ancora di tutto o parte del periodo di congedo parentale;
• o le gestanti, la cui data presunta del parto è fissata entro i quattro mesi successivi alla scadenza del bando per la presentazione della domanda.

La domanda può essere presentata anche per più figli.


Il valore del buonus è di 300 euro al mese per sei mesi, in tutto 1.800 euro; in alternativa alla fruizione del congedo parentale, comportando conseguentemente la rinuncia dello stesso da parte della lavoratrice. Ma l’anno scorso solo 3.762 domande sono arrivate all’Inps, su 11 mila donne per la quale il voucher fu stanziato, per un totale di 20 milioni di euro.

Ci sono due forme di contributo, alternative tra loro:

1 • contributo per far fronte agli oneri della rete pubblica dei servizi per l’infanzia o dei servizi privati accreditati;
2 • voucher per l’acquisto di servizi di baby-sitting;

Nel primo caso viene erogato attraverso pagamento diretto alla struttura scolastica prescelta dalla madre, mentre nel secondo la madre ritira i voucher direttamente all’Inps in formato cartaceo.

Per ottenere il Voucher baby sitter bisogna presentare la domanda all’INPS in modo esclusivo attraverso il canale WEB – servizi telematici accessibili direttamente dal cittadino tramite PIN attraverso il portale dell’Istituto (www.inps.it) attraverso il seguente percorso: Al servizio del cittadino – Autenticazione con PIN – Invio domande di prestazioni a sostegno del reddito – Voucher o contributo per l’acquisto dei servizi per l’infanzia.

Per tutte le informazioni in merito potete leggere il bando emesso dall’Inps.

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