domenica 14 dicembre 2014

Le “Mani d’oro” delle donne: inventano e creano anche fuori casa di Antonella Boralevi

Siamo brave.
Ci hanno sempre chiamato “Mani d’oro”. 
Sappiamo aggiustare, riciclare, reinventare.
L’abbiamo sempre fatto. Ma adesso ci siamo fatte furbe. Abbiamo capito che il nostro talento, invece di restare chiuso in casa per l’uso familiare, invece di essere una tra le tante mansioni scontate che ci spettano in quanto “donna di casa”, può darci tante soddisfazioni.
Tutte fuori casa. 
Denaro, prestigio, riconoscimento della nostra creatività. E gioia di stare con le amiche ma anche di incontrare persone nuove che possono diventare, oltre che clienti, opportunità.
Siamo le Mani d’oro 2014: fiere, consapevoli e soddisfatte.
E abbiamo scoperto il nostro nuovo mercato: le fiere di beneficenza, i mercatini natalizi, le vendite in casa. Basta un banchetto in una tra le tante esposizioni organizzate da onlus e charities, dalle parrocchie e dalle case del Popolo.
Quante ne vedete, di donne allegre, sorridenti e determinate, in piedi dietro il banco dove la loro creatività è in vendita, in questi giorni alle Fiere di Natale?
Sono precarie o disoccupate piene di ingegno, che stanno inventandosi una vita nuova. Altre sono madri di figli grandi con il tempo improvvisamente vuoto, oppure avvocatesse, infermiere, impiegate che da sempre adorano fare cose belle con le loro mani. Tutte sono brave. È un artigianato al femminile completamente nuovo sul mercato, che sposa i valori in cui le donne credono. Gli oggetti delle nuove Mani d’oro sono creati usando materiali di recupero oppure riciclati, sono ecologici, sono molto colorati, danno grande spazio alla fantasia. E sono in vendita a un prezzo molto basso, competitivo rispetto ai prodotti dell’industria, più brutti e più cari e meno innovativi.
 Bijoux di perline cucite sul velluto, borse fatte con lattine di birra, coprilibri di seta, grembiuli ricavati da cartelloni pubblicitari, bambole fatte di paglia, magliette vintage tinte con le foglie, borse fatte con pellicce vecchie reinventate con la gag del collettino all’uncinetto, quaderni rilegati con antiche pagine di libri di cucina e di moda. E anche i tradizionali prodotti della abilità manuale delle donne: lenzuola ricamate, cuscini di seta con stoffe dipinte a mano, coperte patchwork, porcellane bianche decorate con disegni inventati, ciabatte da un euro rese preziose da intarsi di avanzi di stoffe lussuose.

Le nuove Mani d’oro sono altamente professionali e fanno tutto da sé: creano, producono, commercializzano. Girano spesso con una borsona da Mary Poppins, da cui escono infinite meraviglie. E l’industria comincia ad accorgersi di loro. Qualcuna ha già venduto la sua idea a chi la produrrà in molti esemplari sotto la sua supervisione. Tutte hanno trovato una via d’uscita al pessimismo di questi tempi.
Siamo proprio brave,vero?

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