L'anticoncezionale
orale potrà essere richiesto in farmacia con il solo requisito della
maggiore età e senza più test di gravidanza. L'Aifa ha adottato una
linea parzialmente diversa da quella 'liberista' dell'Agenzia europea
del farmaco ma ha ignorato il parere del Consiglio superiore di
sanità che suggeriva la prescrizione obbligatoria generalizzata.
Pabi: "Nostra posizione è più moderna di quella dell'Ema"
Pillola 5 giorni
dopo, anche l'Italia ha deciso: obbligo di ricetta solo per le
minorenni
Niente ricetta per la pillola dei cinque giorni dopo,
tranne che per le minorenni. Le altre potranno ottenere il farmaco
orale che impedisce l'inizio della gravidanza dopo un rapporto a
rischio semplicemente richiedendolo in farmacia. Lo ha deciso la
commissione tecnico scientifica dell'Aifa che ha approvato, per
l'Italia, una disposizione che si discosta parzialmente dalle
indicazioni dell'Agenzia europea del farmaco e del tutto dal parere
espresso dal Consiglio superiore di sanità.
Scompare inoltre
l'obbligo di eseguire il test di gravidanza per poter richiedere la
pillola. "Il farmaco non ha grandi problematiche - ha detto il
direttore dell'Aifa, Luca Pani dopo aver partecipato via
teleconferenza alla riunione della Cts perché si trova negli Usa -
ma sull'uso ripetuto e incontrollato non ci sono dati sufficienti per
garantirne la sicurezza. Per tutelare le più giovani e visto che in
Italia esiste la possibilità di prescrivere la pillola in ogni
momento in ospedali e consultori, è stato deciso di lasciare il
limite". A parere di Pani, quella dell'Aifa è "una
decisione ancora più moderna di quella dell'Ema".
A battersi per
l'obbligo generalizzato di ricetta erano stati soprattutto i medici
cattolici che avevano parlato di "aborto mascherato", ma
anche il Consiglio superiore di sanità, richiesto di parere dal
ministro della Salute, beatrice Lorenzin, proprio paventando rischi
legati a un possibile abuso del farmaco, si era espresso a favore
della prescrizione obbligatoria per tutte, a prescindere dall'età.
Ma per l'Aifa sarebbe stato difficile adottare una decisione opposta
a quella dell'Autorità europea. Lo stesso Pani lo sapeva bene, tanto
che già alcune settimane fa aveva aperto alla soluzione della
ricetta solo per le minorenni e la Commissione tecnico scientifica
(Cts) dell'Aifa già a gennaio aveva dato un primo parere in linea
con quello preso oggi pomeriggio.
La EllaOne, nome
commerciale con cui è venduto il principio attivo ulipristal
acetato, è già entrata anni fa in commercio nel nostro paese.
Permette di impedire la gravidanza anche cinque giorni dopo il
rapporto, cioè per un periodo più lungo rispetto alla cosiddetta
pillola del giorno dopo. Nel nostro Paese, sempre in imbarazzo quando
si tratta di anticoncezionali, fino ad ora viene prescritta solo se
c'è un test di gravidanza. Questo esame è stato escluso con la
decisione dell'Aifa di oggi, che anche in questo caso ha seguito
l'indicazione di Ema. L'unica differenza con l'Europa - ma non con la
Germania che ha deciso un provvedimento simile all'Italia - è che da
noi le minorenni devono avere la prescrizione del medico.
"Sulla pillola
dei 5 giorni dopo l'Italia si allinea all'Europa - ha commentato
Laura Garavini, deputata del Pd - . "La decisione dell'Aifa di
non richiedere più test di gravidanza per l'acquisto della pillola
dei 5 giorni - aggiunge - è un successo per le donne italiane che
vengono finalmente trattate come tutte le altre donne in Europa.
Anche per le donne in Italia valgono finalmente standard europei. Mi
auguro che il ministro Lorenzin non procrastini ulteriormente i tempi
e confermi la scelta politica di allinearsi all'Europa seguendo le
indicazioni suggerite dall'Aifa".
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