giovedì 26 marzo 2015

Pillola 5 giorni dopo, anche l'Italia ha deciso: obbligo di ricetta solo per le minorenni di Michele Bocci

L'anticoncezionale orale potrà essere richiesto in farmacia con il solo requisito della maggiore età e senza più test di gravidanza. L'Aifa ha adottato una linea parzialmente diversa da quella 'liberista' dell'Agenzia europea del farmaco ma ha ignorato il parere del Consiglio superiore di sanità che suggeriva la prescrizione obbligatoria generalizzata. Pabi: "Nostra posizione è più moderna di quella dell'Ema"
Pillola 5 giorni dopo, anche l'Italia ha deciso: obbligo di ricetta solo per le minorenni
Niente ricetta per la pillola dei cinque giorni dopo, tranne che per le minorenni. Le altre potranno ottenere il farmaco orale che impedisce l'inizio della gravidanza dopo un rapporto a rischio semplicemente richiedendolo in farmacia. Lo ha deciso la commissione tecnico scientifica dell'Aifa che ha approvato, per l'Italia, una disposizione che si discosta parzialmente dalle indicazioni dell'Agenzia europea del farmaco e del tutto dal parere espresso dal Consiglio superiore di sanità.
Scompare inoltre l'obbligo di eseguire il test di gravidanza per poter richiedere la pillola. "Il farmaco non ha grandi problematiche - ha detto il direttore dell'Aifa, Luca Pani dopo aver partecipato via teleconferenza alla riunione della Cts perché si trova negli Usa - ma sull'uso ripetuto e incontrollato non ci sono dati sufficienti per garantirne la sicurezza. Per tutelare le più giovani e visto che in Italia esiste la possibilità di prescrivere la pillola in ogni momento in ospedali e consultori, è stato deciso di lasciare il limite". A parere di Pani, quella dell'Aifa è "una decisione ancora più moderna di quella dell'Ema".
A battersi per l'obbligo generalizzato di ricetta erano stati soprattutto i medici cattolici che avevano parlato di "aborto mascherato", ma anche il Consiglio superiore di sanità, richiesto di parere dal ministro della Salute, beatrice Lorenzin, proprio paventando rischi legati a un possibile abuso del farmaco, si era espresso a favore della prescrizione obbligatoria per tutte, a prescindere dall'età. Ma per l'Aifa sarebbe stato difficile adottare una decisione opposta a quella dell'Autorità europea. Lo stesso Pani lo sapeva bene, tanto che già alcune settimane fa aveva aperto alla soluzione della ricetta solo per le minorenni e la Commissione tecnico scientifica (Cts) dell'Aifa già a gennaio aveva dato un primo parere in linea con quello preso oggi pomeriggio.
La EllaOne, nome commerciale con cui è venduto il principio attivo ulipristal acetato, è già entrata anni fa in commercio nel nostro paese. Permette di impedire la gravidanza anche cinque giorni dopo il rapporto, cioè per un periodo più lungo rispetto alla cosiddetta pillola del giorno dopo. Nel nostro Paese, sempre in imbarazzo quando si tratta di anticoncezionali, fino ad ora viene prescritta solo se c'è un test di gravidanza. Questo esame è stato escluso con la decisione dell'Aifa di oggi, che anche in questo caso ha seguito l'indicazione di Ema. L'unica differenza con l'Europa - ma non con la Germania che ha deciso un provvedimento simile all'Italia - è che da noi le minorenni devono avere la prescrizione del medico.

 "Sulla pillola dei 5 giorni dopo l'Italia si allinea all'Europa - ha commentato Laura Garavini, deputata del Pd - . "La decisione dell'Aifa di non richiedere più test di gravidanza per l'acquisto della pillola dei 5 giorni - aggiunge - è un successo per le donne italiane che vengono finalmente trattate come tutte le altre donne in Europa. Anche per le donne in Italia valgono finalmente standard europei. Mi auguro che il ministro Lorenzin non procrastini ulteriormente i tempi e confermi la scelta politica di allinearsi all'Europa seguendo le indicazioni suggerite dall'Aifa".

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