A tutte le donne che restano silenti e attendono una
grossa mobilitazione delle donne in Italia prima di
attivarsi personalmente, dico: le donne siamo tutte
noi, tutte noi dobbiamo muoverci, senza aspettare il
movimento di massa, perché quel movimento siamo
noi, solo se lo vogliamo e ci crediamo. Quando si
attendono le Altre, non si sta capendo che le Altre
siamo noi tutte. Sembra quasi che si attenda la
venuta delle Aliene, disposte a liberarci e a darci
diritti. Se non ci aiutiamo da sole, facendo rete tra di
noi, facendoci sentire in ogni occasione e in ogni
modo, nessuno penserà a noi, ricordiamocelo!
Appuntamento alle ore 15,30 in piazza
Cordusio angolo via Dante in difesa
della 194
Partecipiamo numerose e numerosi
L'aborto è una tragedia, e in un mondo perfetto semplicemente non dovrebbe esistere. Ma nessuno può sostituirsi alla coscienza della donna che lo sceglie: non lo Stato, non la Chiesa, non un medico, un marito, un'altra donna.
Sabato 11 aprile a Milano sfileranno integralisti religiosi con le loro immagini di feti sanguinanti, gente che vorrebbe riportarci al tempo degli aborti nelle cantine, delle cliniche compiacenti, dei ferri da calza, dei viaggi in Svizzera per chi se li poteva permettere.
L'aborto è una tragedia, ma gli antiabortisti sono peggio: come tutti i fanatici, indifferenti ai drammi degli altri e alla complessità della vita, preferiscono la rigida difesa della propria astratta, rassicurante legge.
Non lasciamoli soli in piazza: quali che siano le vostre convinzioni religiose, non lasciatele in mano a questi ipocriti.
Partecipate.
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