venerdì 24 aprile 2015

Donne d'Italia nella Resistenza.

Operaie tessili, laboriose e tenaci, esse lasceranno i loro telai per scendere le prime nella strada per protestare contro le deportazioni dei loro mariti e fratelli: sopporteranno con animo forte stenti e privazioni ancora più grandi e, cooperando in massa a fianco dei loro uomini, dimostreranno al mondo meravigliato che in Italia i lavoratori e le lavoratrici vogliono vivere liberi e che, con la loro lotta, sanno conquistarsi la libertà.

Naso al vento, sorriso sbarazzino, la "ragazza dei collegamenti" sa essere dappertutto e all'ora giusta: le vie della periferia, le arterie del centro, gli angoli delle piazze conoscono le sue grandi corse e le sue pazienti attese. Nella borsa elegante, a seconda dei casi, manifestini, preziosi biglietti cifrati, giornali clandestini e, perchè no?...anche armi.

Modeste e serene, passano per le nostre vie, cariche della loro pesante borsa, le giovani postine. Perchè hanno sul viso quel sorriso un po' ironico che si accentua quando incrociano i tedeschi o collaboratori? Queste vivaci figliole hanno inventato uno speciale "servizio postale": fermano le denunce dirette alla S.S. o alla Polizia repubblichina e le portano ai patrioti denunciati. 
Centinaia di italiani sono stati salvati così dalla galera, e spesso, dalla morte.

Nell'ombra crepuscolare della sera o sotto il sole concente del mezzogiorno, per i sentieri deserti e scoscesi, sale la contadina, mentre a casa la maggiore sorveglia la nidiata. Sotto i bei grappoli che porta nella cesta posizionata sul capo si nasconde il vestito borghese per il soldato fuggiasco, le medicine per il partigiano ferito, le munizioni per il suo mitra.


Che voglia riposare dopo otto ore di ufficio! Che formicolio alle dita che hanno tanto picchiettato sui tasti! Gli occhi fanno male e le mani sono indolenzite per aver cucito e stirato tutto il giorno. Ma uscendo dal lavoro, le due amiche, la dattilografa e la sartina, si ritrovano ed insieme si avviano. Ed al lume incerto della candela e fino a notte inoltrata, moltiplicheranno al massimo i manifestini per lo sciopero di domani e rammenderanno gli abiti per i patrioti. Calme e serene, un po' più pallide e stanche, domani torneranno al lavoro, pronte ad ogni richiesta a prestare la loro opera silenziosa, modesta e pur tanto necessaria.  

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